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mercoledì 27 novembre 2013

Barbara Spinelli. La Germania e l'egoismo nazionalista

Nei giorni scorsi su "La Repubblica" Barbara Spinelli ha avviato un interessante dibattito mettendo, in qualche modo, sotto processo la Germania dei nostri giorni. 
L'immagine tratteggiata lascia intendere una Germania che ha perso la memoria, la memoria del dopo-guerra quando l'Europa per causa del suo nazionalismo era stata trasformata in una vasta area di macerie. La memoria smarrita e' stata estesa dalla Spinelli pure alla circostanza che l'Europa intera ha potuto riprendersi da quello stato grazie al Piano Marshal avviato dagli Stati Uniti, sia pure sotto il segno della "pax americana". Dove vuole arrivare la Spinelli col suo ragionamento ?
 Essa vuole insinuare l'idea che se la Germania riacquistasse la memoria della Storia, dei tanti danni procurati all'Europa nel passato, essa dovrebbe farsi promotrice di un nuovo Piano Marshal questa volta con le insegne tedesche per aiutare i paesi "deboli" perche' schiacciati dalle montagne di debito pubblico. Certo aiutare paesi come la Grecia o l'Italia potrebbe essere un grave rischio; si tratta di paesi ormai corrotti al massimo, con classi dirigenti truffaldine ed ignoranti, con una popolazione diffidente delle istituzioni e che si fa vanto dell'evasione fiscale. Si tratta di paesi, Grecia ed Italia, sul crinale del continuo aggravamento della coesione sociale. La societa' civile rischia di esplodere e di muoversi ... per bande organizzate in mano a politicanti privi di dignita'. 
E' facile aiutare questi paesi ? La Spinelli insiste: la Germania recuperi la memoria. Essa ha grandi debiti da onorare sul piano morale ed inoltre non e' detto che l'altruismo non ripaghi. Esso puo' fruttare alla Germania molto piu' del "nazionalismo" entro cui si va chiudendo,  il piu' forte stato europeo. Se la "lungimiranza" degli Usa nel dopoguerra ha giovato a quel paese perche' non dovrebbe giovare oggi alla Germania ? 
La Spinelli rifa tutto il percorso storico che ha spinto la Germania ad aderire ai Trattati europei ed evidenzia come allora essa convenne che il nazionalismo non era la medicina adatta a preservare gli interessi nazionali. Ancora oggi, secondo la Spinelli, nessuno stato da solo senza l'aiuto e la solidarieta' degli altri, in un contesto di interdipendenza economica, puo' affrontare le sfide del mondo contemporaneo. La Spinelli spinge il discorso e ... immagina una Germania che diventi paladina di una Europa-federata senza residui di poteri che restino in capo agli stati-federati. L'Europa diventi cio' che in passato avrebbe voluto diventare, uno spazio socio-economico integrato con una propria politica estera, una propria posizione nel contesto mondiale. La Germania abbandoni l'attuale vocazione nazionalistica secondo cui e' buona cosa "mettere sul lastrico il proprio vicino" ( beggar thy  neighbour). L'attuale crisi, le sofferenze dei paesi deboli, siano occasione per rompere definitivamente gli stati-nazione e passare agli stati-federati. 
La Germania recuperi la memoria delle ragioni politiche, ma anche tecniche, che hanno spinto alla stipula dei Trattati Europei, e abbandoni l'indifferenza verso le difficolta' altrui. Questi paesi hanno urgente bisogno di un Piano Marshal da chi oggi occupa posizioni di forza. Certamente la Germania necessita di garanzie. Gli odierni paesi deboli, Grecia, Italia etc., una volta messa in salvo le loro economie non possono continuare ad alimentare i loro squilibri interni che sono all'origine dell'odierno disastro. Il Piano Marshal in "salsa tedesca", e' naturale che debba essere strutturato non solo nell'interesse dei greci e degli italiani, ma anche dei cittadini tedeschi che non devono fare i donatori di sangue. 
Come puo' avvenire cio' ? Gli italiani, nella specie, devono fare le riforme strutturali che devono servire a scaricare l'attuale classe dirigente formata da parassiti-privilegiati, corrotti ed evasori fiscali (questi diffusi dal grosso industriale all'ambulante della Vucciria).

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