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venerdì 18 ottobre 2013

Italiani. Ci lamentiamo ma sappiamo che i nostri rappresentanti hanno ammassato uno dei debiti pubblici piu' consistente del pianeta

La situazione finanziaria dello Stato e' davvero drammatica. La legge di stabilita' definita da Enrico Letta sta lasciando tutti insoddisfatti, dai partiti di maggioranza, agli enti locali, alle organizzazioni sindacali.
Non ci sono soldi per far nulla.
Secondo Mario Monti -che si e' dimesso da presidente di Scelta Civica- non sta funzionando la spending review, ossia il taglio dei tanti miliardi di sprechi della pubblica amministrazione.
Il bello di questa incapacita' dei politici di mettere mano alle forbici e' che a fronte dei mancati tagli esistono gia' dei meccanismi legislativi che fanno aumentare, in automatico, le accise sui carburanti. Accise che subito si riversano, attraverso il rincaro dei trasporti su gomma, sul costo della vita degli italiani.
I bilanci dello Stato Italiano a Bruxelles vengono sempre considerati inattendibili per il fatto che in una colonna ci stanno le spese, e queste sono sempre certe, nell'altra colonna stanno le entrate e queste sono sempre imprecise ed incerte perche' devono provenire dall'illusoria lotta all'evasione, dalla mai avvenuta vendita del patrimonio pubblico, dal rientro dei capitali illegalmente esportati all'estero.
Enrico Letta, uomo di scuola democristiana, consapevole che la sua proposta di legge di stabilita' non piace a nessuno ha fatto sapere che il Parlamento e' liberissimo di cambiarne l'impianto purche' riesca a trovare le coperture.
E se oggi a tutti riesce facile fare le pulci all'ipotesi governativa la realta' ammonisce che neanche la spending review e' in condizione di procurare soldi come dimostrano gli ultimi due/tre anni di tentativi in quanto le statistiche assicurano che la spesa pubblica italiana e' in linea con quella dei paesi virtuosi (Germania in testa) e che il "peccato" italico sta nel fatto che quel debito di 2000 miliardi di euro costa e costa tantissimo in termini di interessi; voce questa che gli altri paesi europei non sopportano nello stesso livello e nella stessa pesantezza; circostanza che l'Italia invece deve sostenere.
Tutti quindi sappiamo che la voragine sta li' e tuttavia nulla tentiamo di fare per ridurne gli effetti.
Conclusione: la legge di stabilita' non piace a nessuno, ma nessuno vuole sporcarsi le mani per bloccare, alla fonte, la causa del perche' non esistono soldi.
Ridurre il debito implica tagliare sul serio molti servizi e questa misura e' molto, ma molto, impopolare.
Allora ? Tutti ci dichiariamo insoddisfatti, ma sappiamo che serieta' vorrebbe che ...

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