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giovedì 7 febbraio 2013

I parlamentari vogliono conoscere le motivazioni sugli appalti bloccati in materia museale e culturale, ma Zichichi li intrattiene su Archimede.

Svolgimento, ai sensi dell’art. 159, comma 3, del Regolamento interno, di interrogazioni
della rubrica “Beni culturali e identità siciliana”

PRESIDENTE. Si passa al IV punto dell’ordine del giorno: Svolgimento, ai sensi dell’art. 159, comma 3, del Regolamento interno, di interrogazioni della rubrica “Beni culturali e identità siciliana”.
Si procede con lo svolgimento della interrogazione numero 64 “Notizie circa il futuro della gestione dei siti museali e dei lavoratori delle società concessionarie dei servizi aggiuntivi”, degli onorevoli Milazzo e Cirone.
Ne do lettura:

«Al Presidente della Regione e all'Assessore per i beni culturali e l'identità siciliana,

premesso che:
da notizie diffuse dalla stampa, si apprende che l'Assessorato regionale dei beni culturali avrebbe dichiarato la decadenza delle concessioni alle società cui, con gara, sono stati affidati i c.d. servizi aggiuntivi dei siti museali;
contestualmente, è stato loro intimato di procedere alla formale riconsegna dei siti gestiti in concessione; ciò in conseguenza del procedimento giudiziario a carico dell'amministratore  pro tempore di una delle suddette società;
rilevato che tali disposizioni, inevitabilmente, coinvolgono i lavoratori utilizzati dalle predette società: a partire dal 21 dicembre, gli addetti dovranno abbandonare il posto di lavoro senza ulteriori chiarimenti circa la loro futura collocazione;
considerato che:
la gestione dei siti, finora affidata in concessione a terzi a seguito di gara pubblica, dovrebbe, pertanto, tornare alla gestione diretta da parte della Regione siciliana;
il Presidente della Regione ha affermato di volere utilizzare per l'espletamento dei servizi finora dati in concessione personale in forze nelle Soprintendenze ai beni culturali;

per sapere se:
ritengano di dovere adottare provvedimenti a tutela dei lavoratori delle società concessionarie;
ritengano che l'espletamento dei servizi da parte del personale precario possa assicurare il miglior livello di valorizzazione come richiesto dall'articolo 115, comma 4, del Codice dei Beni culturali ai fini della scelta tra gestione diretta e indiretta dei siti museali».

 PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, essendo presente in Aula il professore Zichichi, assessore al ramo, che ho avuto modo di incontrare e del quale vorrei citare qui in Aula una sua frase bellissima: “La Sicilia non è terra di mafia, ma è terra di Archimede”.

E’ chiaro che la presenza dell’assessore, del professore Zichichi, dà una spinta in più a tutte le Istituzioni, al Governo e direi anche al Parlamento siciliano. Invito, quindi, il professore Zichichi a fornire in questa sede la risposta all’interrogazione n. 64 sopra richiamata.

 ZICHICHI, assessore per i beni culturali e l’identità siciliana.
Signor Presidente, lei ha detto una cosa che è di grande rilievo culturale per noi siciliani, quindi prima di rispondere all’interrogazione, vorrei cogliere questa occasione per dimostrare quanto sia corretto ciò che ha detto il Presidente.
Se non lo diciamo noi che la Sicilia è terra di Archimede, loro pensano che lo dicano gli inglesi o i francesi o i tedeschi? Nessuno lo dice. Quello che ha fatto Archimede è incredibile.
Archimede è l’unico uomo al mondo che - dall’alba della civiltà fino al 1500 d.C., quindi nel corso di più di 10 mila anni - abbia saputo capire cose che noi non avevamo capito fino al 1929, come dire ieri l’altro! Esempio: “Datemi un punto fisso e vi solleverò il mondo”.
Fino al 1929 nessuna persona, incluso, per esempio, Einstein, che non è l’ultimo degli arrivati, aveva capito che nel mondo tutto si muove. E nella sua famosa equazione dell’Universo, introdusse il parametro “Landa”, che è l’energia del vuoto, per bloccare l’Universo, perché era convinto che le stelle fisse fossero fisse, fossero immobili Albert Einstein - e non sto dicendo l’ultimo arrivato - nel 1929 Hubble scopre l’espansione dell’Universo.

Oggi noi sappiamo che nel mondo ci sono cento miliardi di galassie, tutte in movimento; ogni galassia è fatta con cento miliardi di stelle. Tutto in movimento. Con che velocità? Con una velocità di un milione di chilometri l’ora! Come dire andare da Palermo a New York in meno di un minuto!

E come mai le stelle sembrano ferme nel cielo? Sembrano fisse perché sono lontanissime, non perché sono ferme! Nel mondo tutto si muove. Non l’aveva capito nessuno dall’alba della civiltà fino al 1929; nessuno - eccetto che Archimede. E quando uno dice una cosa, ed è vera, vuol dire che lui ha capito un sacco di cose.
Di Archimede noi sappiamo quello che è rimasto, ma molte cose sono ancora da capire; quello che è rimasto, però, è sufficiente per dimostrare che Archimede - unico al mondo per intelligenza - e noi stiamo zitti.
Un altro esempio. Nessuna civiltà, in nessuna epoca, aveva capito perché le navi galleggiano.

Facevano le navi senza sapere perché galleggiavano; ecco che arriva Archimede e scopre il perché galleggiano le navi. Nessuna civiltà aveva mai capito le leggi della “leva”. In quella famosa battuta “Datemi un punto fisso e vi solleverò il mondo”, ci sono in sostanza due concetti: che tutto si muove nel mondo - e l’ho già detto -, e che la leva è quella cosa, quello strumento in base al quale con un piccolissimo sforzo possiamo sollevare una enorme quantità di cose. La legge della leva non l’aveva scoperta nessuno. Ma come se non bastasse Archimede riuscì a calcolare il famoso “pi greco”, cioè il rapporto tra la circonferenza di un cerchio e il suo diametro, con metodi che hanno dentro il calcolo infinitesimale e il calcolo integrale. Per scoprire il calcolo infinitesimale e il calcolo integrale dobbiamo aspettare più di due mila anni!
Newton e Leibniz litigarono in una famosa problematica relativa a chi ha scoperto che cosa.
Newton diceva: “ Il calcolo infinitesimale l’ho scoperto io”, e Leibniz diceva: “No, l’ho scoperto io”. Invece l’aveva scoperto Archimede!
Se non siamo noi Siciliani a dire queste cose non le dice nessuno!
Come mai il mondo riconosce all’Inghilterra, al Regno Unito, di essere la patria di Newton? Perché gli inglesi si sono battuti per questo. E perché chiamano Newton “Newton” e non “Isacco”? Perché dicono che l’era moderna, l’era della scienza nasce con “Newton”? Sbagliato, nasce con Galilei! L’era moderna, che loro chiamano “Galileo”, e io invece chiamo “Galilei”, perché il cognome viene come apertura del nuovo mondo! Gli inglesi sono bravi in queste cose, non le dico solo in questa Assemblea; l’ho detto anche alla presenza del Presidente dell’Accademia inglese reale, asserendo che l’Enciclopedia britannica attribuisce a Newton le prime tre leggi del mondo che sono di Galilei e, in effetti, una di queste è di Archimede.
Io ringrazio il Presidente Ardizzone per avere richiamato alla mia attenzione questi grandi problemi che riguardano l’identità culturale della nostra Sicilia; all’Assemblea regionale la responsabilità di far capire a tutti che la Sicilia non è terra di mafia, è terra di Archimede, ma – ripeto - bisogna far capire che cosa ha fatto Archimede e bisogna farlo capire a tutti.
Per motivi scientifici ho fatto il giro del mondo e vi assicuro che nel mondo Archimede è considerato greco. Quando, invece, dico che è nato a Siracusa quasi non ci credono: Archimede è siciliano, non è greco! Archimede ha capito una tale quantità di cose che, se fosse stato di origini diverse da quelle siciliane, lo saprebbero tutti nel mondo.
Ecco per quale motivo rinnovo la mia gratitudine al Presidente per avermi dato l’occasione di parlare di questo grande problema, affinché l’immagine della Sicilia nel mondo sia associata ad un intelletto che nel corso di più di diecimila anni è riuscito a capire cose che nessuno aveva mai capito.

I moderni storici stanno adesso studiando - mentre noi parliamo - come mai Archimede venne dimenticato, come mai cadde nell’oblìo per duemila anni e non per un giorno. La cultura di quel tempo non era in grado di capire cosa avesse fatto Archimede.

Lì entriamo nell’attualità perché la cultura nostra, la cultura moderna, e con interesse degli storici moderni, è detta moderna ma è prearistotelica, e non va al passo con le grandi conquiste della scienza perché se andasse al passo con le grandi conquiste della scienza tutti saprebbero cosa vuol dire ‘telefonino’: un oggetto che è alle frontiere delle conoscenze scientifiche. Se non fosse per quelle cose che noi abbiamo fatto, di notte, nei laboratori ai quali io – dico immodestamente – ho contribuito, non potremmo avere il telefonino, ma nessuno sa cosa voglia dire ‘telefonino’. Ripeto, la cultura detta moderna è prearistotelica, ed ecco per quale motivo viviamo in piena Hiroshima culturale.
A distanza di duemila anni si ripropone il problema della cultura che non è al passo delle grandi conquiste scientifiche. Ecco il motivo per cui gli storici moderni stanno studiando questi problemi, il cui cuore culturale è il nostro Archimede.

Come mai Archimede è stato dimenticato per duemila anni?
Se non fosse stato dimenticato per duemila anni, oggi sapremmo quello che i nostri posteri sapranno nell’anno 4000. Quindi abbiamo perso duemila anni! Da Archimede a Galileo Galilei.
Galilei è il primo uomo al mondo che riprende in mano le scoperte di Archimede.
Ho scritto un libro su Galilei in cui sostengo questi temi, ho scritto un libro su Majorana in cui dimostro per quale motivo era un genio, detto da Fermi e non da me, ma non lo sapeva nessuno.
E fu la discussione che se non fosse stato per le mie battaglie, Ettore Majorana sarebbe sconosciuto nel mondo pur essendo stato definito da Enrico Fermi - molto severo con i suoi collaboratori - genio allo stesso livello di Galilei e Newton.

Signor Presidente, la ringrazio per avermi dato l’opportunità di richiamare all’attenzione dell’Assemblea regionale siciliana, la battaglia culturale che dovremmo far partire daquest’Assemblea affinché tutti possano capire che la Sicilia è terra di Archimede.

PRESIDENTE. Professore Zichichi, se vuole rispondere alle interrogazioni?

ZICHICHI, assessore per i beni culturali e l’identità siciliana.

Signor Presidente, onorevoli deputati, la mia risposta ha tre punti. Il primo riguarda l’inadempimento alle disposizioni del Presidente del 13 e 14 dicembre.

Il Direttore Generale dell’Assessorato di cui sono responsabile ha emesso verso ‘Novamusa e i luoghi dell’Arcadia’ declaratorie di intervenuta decadenza del rapporto concessorio; motivazione rafforzata per ‘Novamusa’ dalle azioni in corso, contabili e penali, che fanno da adesso cessare ogni possibile rapporto fiduciario all’interno di un rapporto già compromesso da reiterate violazioni degli obblighi contrattuali e di violazioni agli obblighi di legge, oggetto di precisi addebiti sotto il profilo contabile e penale. Le decadenze sono state notificate agli interessati ed hanno comportato la restituzione dei siti detenuti dai terzi il giorno 21 dicembre dello scorso anno. In pari data, gli uffici hanno provveduto alla reimmissione nel possesso delle aree alla gestione, senza soluzione di continuità, dei servizi, con particolare riferimento a quello della biglietteria.

Il secondo punto riguarda le nuove procedure di gara. Con decreti del 30 giugno 2010 vennero bandite 5 gare per la gestione dei servizi aggiuntivi, integrata con la biglietteria, nella provincia di Agrigento, Trapani, Messina, Palermo e Siracusa, con dettagli sui quali sorvolo. Tutte le gare hanno intercettato un rilevante contenzioso, portato avanti dai “luoghi dell’Arcadia” e da Novamusa, esclusa da tutte le gare. E’ in ragione dei ricorsi, che le aggiudicazioni hanno subito tutte un rallentamento; si rileverà che le stesse ricorrenti continuano oggi a detenere i servizi aggiuntivi in forza dell’applicazione data dal Decreto “milleproroghe”, che consente loro di permanere fino alle nuove aggiudicazioni.

Il terzo punto riguarda l’indirizzo politico in ordine all’annullamento, in autotutela, di queste gare e alla utilizzazione del personale in servizio per le biglietterie. Come vi è noto, però, ad oggi esso non si è tradotto in una delibera formale.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’onorevole Cirone per dichiararsi soddisfatto o meno della risposta dell’assessore.
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