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venerdì 1 febbraio 2013

Centro-sinistra. L'inutilità della lista di Bruno Tabacci

Al quartier generale di Bersani, sono vari i motivi di preoccupazione in questi giorni. Preoccupa il flop di Centro democratico, quella lista un po’ su misura costruita a tavolino con una mission molto chiara, ovvero intercettare almeno qualche frangia di voto moderato e soprattutto coprire l’ala di centro nello schema mediatico-politico della coalizione Italia Bene Comune, altrimenti – si temeva – troppo sbilanciata a sinistra. In una prima fase questo ruolo aperturista era stato assegnato al psi di Riccardo Nencini, però poi prevalse la convinzione che non servisse, per lo scopo, una lista di sinistra ma appunto una lista di centro. Da qui la ri-scoperta di Tabacci.
Ma ad un mese dalle elezioni gli obiettivi appaiono sostanzialmente non raggiunti. In Sicilia la lista appare inopportuna in quanto il ruolo viene assorbito da Rivoluzione Civile di Rosario Crocetta. La lista, capitanata da Bruno Tabacci e Massimo Donadi, intercetta un po’ ovunque nel resto d’Italia molto poco in termini di consenso elettorale, attualmente circa lo 0,7% su scala nazionale e secondo una stima riservata che gira al Pd, il rischio è che non riesca ad eleggere neppure un senatore a Palazzo Madama, dove invece nuovi rappresentanti servirebbero come ossigeno.
Adesso si ri-scopre che il psi di Riccardo Nencini avrebbe accumulato almeno l’1,5% e raccolto quei voti laici che invece la lista Ingroia sta incassando. Lista Ingroia che a livello nazionale è attestata al 5%, con punte superiori all'8% in più regioni. Numeri questi che faranno perdere il Centro-Sinistra.
Ma la colpa non può che essere del PD: un partito che ha timore di essere di sinistra (socialista) e si inventa le formazioni, a misura Tabacci.

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