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domenica 4 novembre 2012

Sicilia. Qui da noi nessuno ha capito che non c'è più denaro nel cassetto

Il  Comitato per lo sviluppo dell'area gelese, rilancia l'istituzione della Provincia del Golfo. Non è una uscita tanto per ridere.
È una battaglia iniziata nel 1998 e per la quale i gelesi non hanno nessuna intenzione di deporre le armi. Tutt'altro. Con l'elezione del nuovo governatore, Rosario Crocetta, il portavoce del Comitato, Filippo Franzone, torna anzi con maggior vigore all'attacco: «Gela, a soli trenta chilometri di raggio in linea d'aria, agglomera una popolazione di 410 mila abitanti ed una superficie di 2.780 chilometri quadrati, dati ben superiori a quelli previsti dal presidente del Consiglio Mario Monti per sopprimere le Province».
Non solo. Perché il ragionamento di Franzone, con cifre alla mano, è più articolato: «Gela rappresenta l'unico caso in Italia, dove un Comune supera il capoluogo (Caltanissetta, ndr) di 17.093 abitanti. Un'eccezione che va cancellata».
Ma non ne fa soltanto una questione di numeri, il concittadino di Crocetta, in quanto sostiene che «questo territorio ha contribuito e contribuisce enormemente ad elevare il PIL siciliano, grazie all'estrazione del petrolio (82% del petrolio estratto in Sicilia) e della raffinazione, oltre alla produzione orticola e manifatturiera».
Non sono solo annunci. Perché in commissione Affari istituzionali del Parlamento siciliano, giace il disegno di legge numero 611 relativo proprio all'istituzione della Provincia del Golfo.
Se l'Assemblea Regionale in materia di Province da sopprimere vorrà attenersi ai parametri del decreto Monti, sono a rischio di estinzione le Province di Siracusa, Ragusa, Caltanissetta, Enna e Trapani.
Ed è su questo treno che Franzone e le 41 associazioni che lo sorreggono vorrebbero salire.
Staremo a vedere cosa ne pensa Rosario Crocetta.

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