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giovedì 29 novembre 2012

Regione. Affanno in giunta, precari, primi inizi del cambio di casacca

 Crocetta mostra di non sapere come risolvere il caso Valenti, l'assessore accusato di "slealta'" per non averlo informato di avere in corso questioni con la Giustizia, ed in questo malo modo di muoversi il governatore dopo averla invitata a trarre le conseguenze l'ha pero' voluta ieri con se'   all’incontro in programma al ministero del Welfare per affrontare la spinosa questione dei 22.500 precari degli enti locali, che a causa del Patto di stabilità rischiano di non avere rinnovato il contratto o di non percepire lo stipendio.  Dopo avere ottenuto i finanziamenti per la cassa integrazione e per gli ammortizzatori sociali in deroga (caso gesip)  il presidente della Regione spera di ottenere una deroga per evitare il peggio. Sul fronte occupazionale, la Sicilia è un’autentica polveriera. L’Anci Sicilia ha invitato, il prossimo 7 dicembre, Crocetta a partecipare all’assemblea dei sindaci che gli sottoporranno i dettagli «di una situazione che per tutti gli enti locali è diventata drammatica e insostenibile e che non mette gli amministratori locali nelle condizioni di assicurare ai cittadini i servizi essenziali». E' stata intanto rinviata la presentazione ufficiale del professore Antonino Zichichi che ha accettato la carica di assessore ai Beni culturali ma non ha ancora messo piede a Palermo (vive infatti a Ginevra).  La prima riunione della nuova giunta regionale è stata intanto fissata per domani. Intanto, Palazzo dei Normanni, in vista della seduta inaugurale del 5 dicembre, comincia ad animarsi.  Ieri e oggi ci sarà l'accoglienza degli eletti.  Il Movimento Territorio (gruppo vicino a Crocetta) ha già designato Nello Dipasquale capogruppo e nelle prossime ore potrebbe comunicare nuove adesioni, in conseguenza dei previsti cambi di casacca.   I deputati del Partito dei siciliani (mpa) hanno nominato capogruppo Roberto Di Mauro. Era assente Nicola D’Agostino che solo il 5 dicembre dichiarerà a quale gruppo intende aderire, probabilmente a quello «Crocetta presidente».  La rottura con Lombardo sembra infatti  insanabile.

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