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giovedì 22 novembre 2012

Quando si dice che tutto il mondo e' paese ..... di Nicola Graffagnini

Il testo andava pubblicato il 12 Novembre scorso. GROTTAFERRATA – Ieri mattina, alla messa per celebrare l'anniversario della morte del successore di San Nilo e fautore della realizzazione del monastero dei monaci, non erano presenti gli amministratori. L'unico esponente della maggioranza che ha partecipato è stato Mauro Tomboletti, ma in veste di cittadino. San Bartolomeo è stata una figura di grande importanza per Grottaferrata. E' stato lui, dopo la morte di San Nilo, a dare il via e guidare il processo di formazione della comunità monastico che ancora oggi prosegue la sua presenza sul territorio. Ieri si celebrava l'anniversario della morte. Spesso questa festa viene dimenticata o vissuta sottotraccia. Anche questa volta è stato così. Ieri mattina, alla solenne liturgia bizantina per questa figura religiosa di grande spessore spirituale e culturale, officiata dal Padre Archimandrita Emiliano Fabbricatore e accompagnata dalla Corale Polifonica, è mancata la presenza ufficiale degli amministratori. Unico testimone, ma in qualità di semplice cittadino, Mauro Tomboletti. Tuttavia il problema non è questo. Sia la Festa di San Nilo e meno ancora quella di San Bartolomeo, infatti, trovano spazio nella vita cittadina del paese. Poche le manifestazioni, scarso l'interesse. Per una comunità che vorrebbe rilanciarsi sfruttando il volano dell'Abbazia di San Nilo è un po' poco. CHI E' SAN BARTOLOMEO (FONTE: wikipedia) Manifestò fin da piccolo grande interesse per la vita monastica tanto che i nobili genitori decisero di affidarlo, all'età di sette anni, ai monaci bizantini del monastero di San Giovanni Calibyta in Caloveto. Recatosi a dodici anni al monastero di Montecassino, ove viveva San Nilo il Giovane, rimase attratto dalla sua personalità e si fermò lì, seguendolo poi (994) a Serperi, ove visse di preghiera e digiuni per sei anni. Nell'anno 1000 accompagnò Nilo a Roma per implorare pietà per il compaesano Giovanni Filagato, autoproclamatosi Papa con il nome diGiovanni XVI, presso l'imperatore Ottone III attraverso la mediazione di Papa Gregorio V. Durante il viaggio, presso l'attuale Grottaferrata, comparve ai due monaci la Madonna che chiese loro di erigere sul luogo un tempio ed un monastero. Nilo morì nel 1004 e Bartolomeo curò la realizzazione del monastero (del quale divenne abate) e della Chiesa che fu consacrata da Papa Giovanni XIX nel 1024. Nel monastero di Grottaferrata si dedicò alla scrittura di inni religiosi, che produsse in gran numero. Nel 1032 scrisse l'opera più importante della sua ricca creazione letteraria: la Biografia di San Nilo. Notevole importanza riveste poi il suo Typicon, codice liturgico e disciplinare del monastero. Tutti i suoi manoscritti sono ancor oggi conservati nell'Abbazia di Grottaferrata. Bartolomeo godette della stima di numerosi Papi quali Benedetto VIII, Giovanni XIX e Benedetto IX. Si dedicò molto ad opere di carità verso gli indigenti, e anche alla composizione di liti fra potenti, fra le quali la violenta controversia che opponeva Guimaro V di Salerno al duca di Gaeta, Adenolfo d'Aquino. Gli agiografi riferiscono di miracoli compiuti in vita e, naturalmente, post mortem. San Bartolomeo fu inumato accanto a San Nilo nel monastero di Grottaferrata, ma delle loro spoglie si sono Nel monastero di Grottaferrata si dedicò alla scrittura di inni religiosi, che produsse in gran numero. Nel 1032 scrisse l'opera più importante della sua ricca creazione letteraria: la Biografia di San Nilo. Notevole importanza riveste poi il suo Typicon, codice liturgico e disciplinare del monastero. Tutti i suoi manoscritti sono ancor oggi conservati nell'Abbazia di Grottaferrata. Bartolomeo godette della stima di numerosi Papi quali Benedetto VIII, Giovanni XIX e Benedetto IX. Si dedicò molto ad opere di carità verso gli indigenti, e anche alla composizione di liti fra potenti, fra le quali la violenta controversia che opponeva Guimaro V di Salerno al duca di Gaeta, Adenolfo d'Aquino. Gli agiografi riferiscono di miracoli compiuti in vita e, naturalmente, post mortem. San Bartolomeo fu inumato accanto a San Nilo nel monastero di Grottaferrata, ma delle loro spoglie si sono perse le tracce. (dal Blog  di Fabrizio Giusti )

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