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domenica 28 ottobre 2012

Sicilia. Comunque vada avremo governi di centro-destra (PD o PDL, cambia poco)

Riflessioni ad urne aperte: Che succederà dopo ?
Se l'esito del voto siciliano è incerto (Musumeci ? Crocetta ?), ancor di più lo è il dopo-voto; nessuno dei due contendenti più forti potrà contare su una maggioranza assoluta in Aula, a causa dell'eccessivo frazionamento delle forze in campo. 
Quale potrà essere lo scenario delle alleanze possibili ?

Se vince Crocetta un interlocutore per il governo di centro-destra ufficioso che egli propone (avendo come sostenitori un PD ancora innamorato di Don Raffaele Lombardo ed una UDC simbolo storico delle forze paramafiose di Sicilia) può diventare l'area degli storici saccheggiatori dell'isola che si raccoglie appunto attorno Lombardo-Miccichè, che oggi si presentano sotto insegne autonomiste. Secondo Musumeci questo accordo sotterraneo già esisterebbe.
In pratica avremo la classe dirigente di sempre in perfetta continuità con la linea degli ultimi tre anni (PD-MPA). 
Anche se da Roma l'input della segreteria di Bersani per le elezioni che si svolgeranno in altre regioni (Lazio, Lombardia ..) punta a ricomporre una area socialdemocratica che accorpi Pd-Sel-Psi, senza forze e scorie di tristi passati. Ma -si sà- la Sicilia è sempre stata una terra a sè e qui le logiche hanno sentieri a-politici.

Il candidato del centrodestra ufficiale (PDL-Destra di Storace, Pid), Nello Mussumeci, se dovesse vincere dice che spodesterà l'area che in Sicilia, sotto varie spoglie, è sempre stata a cavallo (oggi rappresentata da Lombardo-Miccichè) e negli ultimi giorni di campagna elettorale ha fatto chiare aperture al Movimento di Beppe Grillo, il quale movimento non è facilmente incasellabile negli schemi politici che la tradizione ci tramanda e non è detto che si lasci affascinare da alcuno.

Una cosa è certa in queste elezioni: il gioco si svolge fra forze del centro-destra. C'è il centro-destra del PDL e soci e c'è il centro-destra di Crocetta (PD) che insegue e si allea con le forze da sempre rappresentate  -in Sicilia- dal partito suo alleato. Chiunque vinca, in Sicilia terra del gattopardo non cambierà quindi nulla.
E' una condanna della Storia !!

Un altro dato certo è che dalle urne verrà fuori un presidente senza maggioranza ed un discreto (o forse consistente) boom del Movimento 5 Stelle.
La Sicilia ripartirà da qui e dal rischio, ancora una volta, che la Sinistra possa restare fuori dal Parlamento se non riesce a superare lo sbarramento del 5%.
Assolutamente un brutto quadro.

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