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venerdì 19 ottobre 2012

Scuola Pubblica. Non c'è pace fra "concorsone" e pretese governative di allungare le ore di lavoro

Chi pensava che andata via Mariangela Gelmini la scuola italiana avrebbe ritrovata la pace si è sbagliato.
Passata (si fa per dire) l'ancora irrisolta questione del "concorsone" il problema di questi giorni sono le "odiose" misure del Governo contro la scuola pubblica.
L'aumento dell'orario di lavoro per i docenti a parità di salario  non va proprio giù agli operatori della scuola che, per riprendere slancio puntano a rivendicare piuttosto il rinnovo dei contratti nazionali ed il pagamento degli scatti d'anzianità, e chiedono che siano  investite risorse nella scuola piuttosto che tagliare ulteriormente la spesa.
Rivendicano un piano di stabilizzazione per i precari e ribadiscono che il concorso è inutile e costoso.
Si chiedono -e chiedono- come si concili la forte riduzione di oltre 30 mila posti per effetto dell'aumento dell'orario con il concorso?
Il Governo Monti e il Ministro Profumo stanno disintegrando, secondo le oo.ss,  la scuola pubblica perchè vogliono che l'istruzione non sia più garantita a tutti. Stanno sconvolgendo le relazioni sociali e umiliando i lavoratori pubblici perchè vogliono trasformare il lavoro in merce.
 
Nei prossimi giorni -promettono i sindacati- saremo nelle piazze con gli studenti per difendere la scuola pubblica, occuperemo uffici scolastici provinciali e regionali e saremo pronti a portare il conflitto in tutti i posti di lavoro.

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