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lunedì 22 ottobre 2012

Regione. La Corte dei Conti certifica lo stato confusionale dei conti

Domenica prossima i siciliani si presenteranno ai seggi per rinnovare (almeno cosi' ci auguriamo) la classe dirigente. Nostro desiderio (di chi scrive queste righe) e' che nessuno degli uomini che gia' hanno frequentato i palazzi del potere vi rientri. Lo diciamo per pregiudizio ? No, l'eredità dei politicanti uscenti e' pesantissima. E' da gente incoscente ed ignorante. Il prossimo governo regionale siciliano dovrà fare i conti con una vera e propria voragine nei conti pubblici. Secondo la Corte dei Conti l'ammontare che il deficit del bilancio regionale raggiungerà a fine anno e' superiore ai 6 miliardi di euro. Tappare la falla sarà cosa di non facile soluzione, dal momento che è destinata ad allargarsi (la crepa risale al periodo intercorso dal 2007 al 2011 e non contiene le spese dell'ultimo anno, il 2012). In questo periodo, il debito della Regione Siciliana è più che raddoppiato. Quali sono le cause? L'aumento della spesa per il personale e per la sanità (che insieme hanno un'incidenza del 50% sull'intero bilancio regionale) e le società partecipate (sono più di 7mila i dipendenti per una spesa di oltre 220milioni di euro all'anno). A pesare sui portafogli e sulla salute dei contribuenti siciliani si aggiunge anche la disatrosa e disastrata gestione dei rifiuti. Il settore della raccolta rifiuti presenta un passivo di oltre 500 milioni di euro. Il principale creditore di Mamma Regione è lo Stato, con il ministero delle Finanze seguito dalla Cassa depositi e prestiti. Il resto del debito è composto da altri mutui contratti con la Banca europea degli investimenti e da obbligazioni. Per consentirsi una cosi' immensa scopertura dei propri conti, nel solo 2011 la Regione ha speso 431 milioni di euro in interessi. Soldi con cui si sarebbero potuto fare investimenti e creare posti di lavoro. A preoccupare sono soprattutto i numeri del personale della Regione Siciliana (oltre 22mila i dipendenti e 1800 i dirigenti) e la Corte dei Conti non ha fatto altro che certificare la bulimìa di Palazzo d'Orleans, che non soddisfatta ha sprecato altri soldi, altri milioni di euro in consulenze. Non faremmo un buon servizio se non ricordassimo che dal 2006 hanno governato i seguenti partiti, che a nostro giudizio andrebbero tutti puniti non votandoli: PDL, UDC e quindi anche il PID, MPA, PD, FLI, API.

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