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martedì 23 ottobre 2012

La Sicilia di sempre in mano ai mandarinI di sempre

Fra cinque giorni si andra' a votare. La Sicilia e' sotto osservazione, l'opinione pubblica nazionale guarda con animo non sempre omogeneo. C'e' chi ritiene che dalle nostre parti non cambiera' mai nulla, perche' il clientelismo sara' sempre e comunque la bussola che guidera' i nostri passi. C'e' chi si attende una rottura magari all'insegna del successo di piazza, di presenza, ai comizi di Beppe Grillo in giro per l'isola. Certo e' che da noi non spunta nessun rottamatore, nessun giovane che dia filo da torcere alla gattopardesca vecchia classe dirigente. I 76 deputati uscenti che si ricandidano sono la plateale rappresentazione della sedentarieta' della vita politica. Le decine di inquisiti, di condannati e di disinvolti riproposti in lista sono di certo specchio di qualcosa che nella societa' siciliana non funziona. Molta gente e' sconfortata e vorrebbe non andare a votare. Il cambiamento in effetti non esiste, non e' proposto da nessuno, non e' credibilmente intravedibile nelle proposte di nessuno. Pdl, pd, udc, mpa sono nell'ultimo quadriennio stati tutti al governo dell'isola. Tutti hanno amaramente deluso e tutti hanno pasticciato utilizzando gli assessorati per affidare consulenze e favori ai loro galoppini. Tutti si sono distinti nel "parassitismo". La cosa pubblica, sia che governasse il pdl o il pd e' stata guidata dagli stessi dirigenti inconcludenti ed ossequiosi ai potenti di turno. Gente versatile e adattabile a qualsiasi vento soffi dalle nostre parti. Nessun rottamatore, nessun innovatore, nessuno che credibilmente lasci intravedere discontinuita' rispetto al potere pubblico visto come "conquista da poter sfruttare e godere", visto come "bottino" da gustare assieme ai propri amici. Nessuno che lasci intendere che la politica e' un servizio a favore di chi paga le tasse ed a favore di chi non paga le tasse perche' non possiede nulla se non la propria identita'. L'unico rottamatore e' arrivato da altrove, a nuoto. Noi siciliani non vogliamo cambiare, noi siamo la costante, noi stiamo sempre a "guardare" cio' che capita, noi non siamo di quelli che si scompongono perche' ne abbiamo viste tante di "cose nuove" che pero' erano vecchissime. Noi riteniamo che le novita' non siano proficue avendo, nel tempo constatato che e' "meghiu u tintu canusciutu ca u meghiu di canusciri". E intanto i nostri figli scappano, cercano nel mondo ... fortuna mentre pd, pdl udc e mpa continueranno a dividersi i cocci di cio' che resta. Siamo siciliani.

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