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lunedì 3 settembre 2012

Regione. Non esiste più un soldo e gli imprenditori invitano i politicanti a rinunciare a due mensilità delle loro "indennità"

La politica "stracciona" dei governi siciliani ha portato al punto che
-per pagare stipendi moltiplicati rispetto alla media nazionale e rispetto a parità di prestazione con gli statali o i comunali
-per pagare a €. 20.000,oo euro 90 ignoranti che denigrano il ruolo del Parlamento siciliano
-per pagare la funzione di "uscere" a €. 6.000,oo mensili (Palazzo dei Normanni)
-per pagare centinaia e centinaia di "consulenti (fra cui trombettisti, e castronerie varie) nonostantew la Regione disponga di 2.000 dirigenti, almento per tali sono pagati anche se sappiamo che dirigenti si diventa per "amicizia" non per merito
non si possono più pagare le fatture delle imprese che hanno eseguito lavori, forniture e servizi alla Regione.
E' chiaro che il codice civile non riporta materie che possano essere modificate dai 90 "ignoranti" di Palazzo dei Normanni e pertanto le imprese si avvarranno di ingiunzioni ed esecuzione forzate, compreso il pignoramento in tesoreria delle giacenze.
 
Intanto le associazioni di categoria hanno inviato lettere aperte ai "90 inconcludenti"  invitandoli a rinunciare per due mesi alle loro indennità, il ricavato sarebbe sufficente per aiutare tanti imprenditori che rischiano il fallimento. Confindustria scrive "Basta con il clientelismo, non ci sono più le risorse per alimentare questa visione miope dell'economia".
La lettera prosegue "Nelle aziende quando un imprenditore non ha soldi per pagare i creditori o gli stipendi rinuncia ai propri guadagni per salvare la società. Proponiamo ai deputati, assessori, presidente della Regione di rinunciare a due mesi di stipendio per pagare le imprese. Con un piccolo sacrificio si darebbe un segnale politico forte".
La lettera, affronta l'impreparazione dei politicanti nelle materie economiche dell'agricoltura, industria e servizi e prosegue ancora "La classe dirigente è prigioniera di vecchie logiche basate su inciuci e calcoli elettorali, non ha contatti con la realtà ...".
Conclude: "la ricetta per ripartire ?
Serve un piano industriale che non abbiamo.
Bisogna attrarre investimenti dall'estero e questo è possibile solo con una classe politica  credibile agli occhi degli imprenditori non solo siciliani.
Dobbiamo anche rilanciare i nostri punti di forza: puntare sul turismo, mettere a reddito i punti culturali che abbiamo e sono mal gestiti e puntare sui prodotti d'eccellenza dell'agroalimentare, valorizzandoli come è stato fatto per il vino siciliano".
 
E' scontato che nessuno degli ingordi politicanti uscenti è disposto a rinunciare a due mensilità (€. 40.000,oo). Sono infatti lì per arricchirsi e dovrebbero pure rinunciare ? Loro rispettano la "missione" e pertanto è già tanto se stanno spendendo, andando in giro a cercare consensi elettorali, una parte del loro bottino.
Non sono minchioni !
 
Lascia a riflettere
il fatto che i più attivi nel girare i paesi, i quartieri a pagare gli spazi elettorali delle tv locali sono gli uomini che più di altri portano la responsabilità del disastro: MPA e Pd-siciliano.
E' questo tipo antropologico che sapendo di avere per "ignoranza" grassa affondato la Regione si da più da fare con discorsi "dell'altro mondo" a sollecitare fiducia.
Siamo in Sicilia !

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