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domenica 30 settembre 2012

La campagna elettorale è dura per i politicanti. Però additano non la loro inettitudine ma il "patto di stabilità". Viva l'ignoranza !!

Leggere i giornali e soffermarsi sulle notizie di "Finanza Pubblica" dà la sensazione che dalla Sicilia arrivino solamente bollettini di guerra, notizie che chiamare sconfortanti è un eufemismo.
Il guaio ancora più grave  è tuttavia che i "politicanti" super-ignoranti e ri-candidati all'Assemblea Regionale non capiscono una "h" di ciò che sta capitando e che capiterà sempre più se loro, "i responsabili del disastro" torneranno a sedere a Palazzo dei Normanni.
Fino a qualche anno fà, possedendo poche cognizioni di economia domestica, di buona amministrazione familiare e di buon intuito era facile arrivare a capire come gestire la "finanza regionale". Oggi servirebbe che chi si occupa di politica dedicasse un pò di tempo pure per "studiare", per capire cosa implica la globalizzazione, l'integrazione europea, la politica nazionale di rigore. Tutti questi concetti hanno inevitabili ricadute nella vita della Regione Siciliana e tuttavia nè il governo nè i parlamentari ars ne capiscono una "h".
Sanno solamente dire che è tutta colpa del "patto di stabilirà". Questa espressione, questa denominazione, viene additata come la responsabile e non come la conseguenza della loro  i-g-n-o-r-a-n-z-a.
A causa di questa grassa ignoranza ci è offerto leggere sui giornali come i candidati alla corsa per la conquista di un seggio all'Ars -ovunque si rechino per incontrare i pochi entusiasti sostenitori nei paesini di Sicilia- giustifichino la loro inettitudine degli ultimi anni additando sempre e comunque la parolina magica: Il patto di stabilità.

Abbiamo un ritaglio di giornale sulla disastrosa situazione di un  comune del palermitano. Ebbene, un onorevole pure lui del palermitano che è ovviamente in conseguenza della campagna elettorale in cerca di consensi non trova di meglio che additare un "nemico"  alla gente; un nemico per giustificare la cattiva amministrazionee la cattiva legislazione più recente di cui pure lui ha fatto parte.
 
Dipendenti comunali e lavoratori precari senza stipendi per il blocco del patto di stabilità.  Operatori e amministrativi dell'Ato da quasi tre mesi senza stipendi, i 20 operai della impresa Autolinee ... da sei mesi aspettano la busta paga, con il rischio del blocco totale dei trasporti e dei servizi pubblici essenziali, sono le parole che il povero candidato prova a rilasciare in giro. Povero, diciamo, non perchè privo di mezzi, no. Ha percepito la ricca busta paga dall'Ars e non gli manca nulla di essenziale. Povero, perchè non ha capito che se la "finanza pubblica" in Sicilia ha il cappio al collo è conseguente a gente come lui, che siede a Palazzo dei Normanni e che non ha assolto ai propri doveri di attento legislatore.
Il patto di stabilità è sancito nelle leggi dello Stato, pubblicate sulla gazzetta, ed un uomo che fa il politico è tenuto a tenersi informato per poter intervenire "in tempo".
I politici siciliani avrebbero dovuto, da un bel pò di anni, raddrizzare i flussi della spesa pubblica. Avrebbero dovuto chiudere o ridimensionare gli "stipendifici" per destinare le risorse negli investimenti, vere occasione per creare posti di lavoro. Non serve a nulla volere adesso, sotto campagna elettorale, fronteggiare l'emergenza, additando un nebuloso "patto di stabilità".
E' da due/tre mesi che leggiamo come il volenteroso avv. Gaetano Armao proponga deroghe per la Sicilia del "patto di stabilità" al Governo Nazionale. L'anno finanziario si avvia alla chiusura ma di deroghe non ne arrivano, e senza volere essere pessimisti riteniamo che non ne arriveranno. Infatti in Sicilia non si vuole capire che tirare la coperta da questo lato, implica scoprire l'altro lato. E poi non si vuole capire che per chiedere le "proroghe" occorre avere i conti in regola; e purtroppo noi siciliani non li abbiamo in regola.
Fino a qualche tempo fà -per fare un esempio- i fondi destinati al co-finanziamento non rientravano nel patto di stabilità, perchè attivavano "investimenti". La classe politica siciliana cosa ha fatto ? Con quei fondi ha attivato non investimenti ma stipendifici a più non posso, a tignitè. Ed è arrivato il tempo di dover mettere in sicurezza pure quei fondi.
Il Patto di Stabilità esiste sia in Sicilia che in Baviera o in Filandia. In queste ultime realtà nessun politico addita come una "bestia nera" il Patto di Stabilità. Occuparsi di politica d'altronde significa effettuare le "scelte buone" per la collettività, inquadrandole nel contesto di una ampia visione e programmazione del futuro. Se non si sanno queste cose perchè si insiste a voler fare il politicante da quattro soldi ?
Solo per percepire indennità vicine ai 20.000,oo euro mensili,  oltre ai rimborsi che arrivano dalla cassa dei "gruppi parlamentari" ?
Che miseria di uomini !!!

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