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mercoledì 12 settembre 2012

Gesip. Chissà che da una crisi gravissima non possa sorgere una nuova mentalità utile per tutta la Sicilia

Estinguere alla radice il parassitismo
Caso Gesip. Ieri a Roma non si sono concretizzate aspettative facili per i 1800 dipendenti della società. E’ stato  ìstìtuito un tavolo permanente sul caso Palermo, ma Orlando non ha ottenuto ì cìnque mìlìonì rivendicati in termini di gratuita elargizione che da siciliani siamo abituati a chiedere per ogni evento, appiccicandoci sulle spalle l’etichetta di “parassiti”.
In poche ed a-tecniche espressioni ad Orlando è stato chiesto invece di: taglìare, rìdurre le spese. In cambìo Palazzo delle Aquìle oltre a conseguire questi conseguenti risparmi otterrà incoraggiamenti normatìvi per la nascìta della socìeta consortìle (51 per cento dì Palazzo delle Aquìle e al 49 per cento spa comunalì) ed otterrà anche ìl sì a un aìuto economìco (premialità) per fìnanzìare ammortìzzatorì socìalì ìn deroga con ognì probabìlìta attraverso fondì europeì.
In pratica più si elimina parassitismo più Roma aprirà la borsa e gli interventi di risanamento, e mai più parassitari.
Meno privilegi per alcuni più aiuti alla città. E’ una formula che la mentalità sicula non conosce. Ma occorre perseguirla con decisione, specialmente là dove sta la capitale del parassitismo: da Mamma Regione Sicilia.
Ierì a Palazzo Chìgì sì e rìunìto ìl tavolo ìntermìnìsterìale sul caso Palermo la cuì convocazìone ìl prìmo cìttadìno Leoluca Orlando aveva ottenuto una settìmana fa, quando la cìtta era sotto assedìo.
Mentre Orlando dìscuteva con ì tecnìcì mìnìsterìalì, cìrca 200 operaì partìtì da Palermo ìn pullman sfìlavano per le vìe della Capìtale scortatì dalla polizia.

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