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giovedì 13 settembre 2012

Elezioni Regionali. Ma nel resto del mondo come si vota ?

Il tempo della nostra esistenza è pieno di scelte. Da ragazzi sceglievano, per noi, i nostri genitori. Quali scarpe comprare, dove comprarle, quando metterle, quando dismetterle.
Quando ci rechiamo in piazza e vi troviamo più gruppi di persone siamo noi a decidere, magari inconsapevolmente, verso quale gruppo indirizzarci per scambiare quattro chiacchiere. 
Una mia conoscente mi ha evidenziato che "i parenti serpenti non li scegliamo noi". Se i parenti non li scegliamo noi, però la rappresentanza delle istituzioni la scegliamo noi; o almeno dovremmo sceglierla noi.
Nel resto del mondo la gente quando viene chiamata al seggio elettorale usa la testa secondo questi parametri:
-miglioramento
-cambiamento
-speranza.
Significa che si affida ai programmi fatti stampati in gran copia e fatti arrivare nelle nostre case, alla maniera berlusconiana ?
No, le parole, gli slogan, la luce riflessa delle passate glorie non bastano. All'estero la gente vuole le prove che ciò che viene promesso sia "fattibile". Raramente, quando le prove mancano, si accontenta degli indizzi.
Per dire: un Sergio Parrino col suo programma elettorale sbandierato in piazza, mai trasformato in Consiglio Comunale in programma di mandato e mai, inevitabilmente, attuato, non sarebbe diventato sindaco -non di un paese- ma nemmeno di un condominio.
All'estero se non si esibiscono le prove dei programmi, e se non si mostra la credibilità dei personaggi, non si ottengono voti. Se invece arrivano promesse di "posti", di "lavatrici", di "consulenze" la gente chiama il Commissariato di Polizia.
 
Se il 28 ottobre andremo a votare per una Assemblea Regionale e per un governo della nostra regione che subentri al governo PD-MPA, al governo che ha violentato la nostra terra ed il nostro essere "cittadini", trasformando la "politica" da scelte per il bene collettivo a scelte per gli "affari di pochi" consulenti-amici, di pochi privilegiati, ed in quell'occasione dobbiamo inevitabilmente esigere le prove che quel sistema  verrà rotto e buttato a mare.
L'oligarchia delle poche famiglie che dai tempi di Salvo Lima svolge le "consulenze", le dirigenze, le conduzioni di prestazioni a "Mamma Regione" deve essere debellata.
L'oligarchia clientelare deve poter essere archiviata.
La connivenza con i mafiosi (venivano ricevuti a Palazzo fino a ieri) non deve assolutamente esistere.
 
Come si fa a scegliere ?
Occorre votare per chi è in condizione di garantire la rottura del decennale sistema. Occorre votare per chi è in condizione, per la propria storia personale, di non chinarsi davanti ad altri uomini. Occorre votare per chi prima di ogni altro ha rispetto di se stesso, possegga una dignità.
Il voto deve infatti andare a persone che abbiano "credibilità", "affidabilità".
I soldi pubblici vanno spesi con parsimonia ed evitando assolutamente che vadano ad alimentare privilegi, favoritismi e gratificazioni alle clientele.
Il denaro pubblico deve servire per i servizi pubblici e per gli investimenti, attraverso questo percorso infatti si potrà dare da mangiare a chi ha fame e da bere a chi ha sete; e costoro -che soffrono il bisogno- in Sicilia sono tanti, tantissimi, molto di più di quanti il nostro occhio arrivi a vedere. Sono molti infatti quelli che del proprio stato non ne fanno mezzo di pressione.
Il voto va dato a chi rompe il sistema delle clientele e a chi ci indica la via del progresso.
In quanto fin qui detto può mai rientrarci l'Udc ?

Si tratta degli amici di viaggio di quel Cuffaro, oggi in galera. Si tratta del partito di Casini, uomo non credibile per antonomasia. Costui partecipa con frequenza al Family Day e nel contempo mantiene due famiglie. Tempo fa mi capito di chiedere ad un Cardinale di Santa Romana Chiesa come mai il "signore" in questione godesse di stima, simpatia ed appoggi nei sacri palazzi. Il Cardinale sorrise tentando di schivare la domanda, poi davanti alla mia serietà nell'esigere una risposta, mi rispose che ciò che contano non sono i comportamenti ma le "intenzioni".
Da quella risposta ho capito che i Cardinali sono -nè più nè meno- che dei "politicanti da quattro soldi" in abito talare. Nella mia vita ho infatti sempre valutato i comportamenti non le intenzioni. Ho stimato atei, rivoluzionari e anti-conformisti onesti ed ho disprezzato presunti credenti mascalzoni.
Intendiamoci, la condanna non va a Casini che tiene due o tre famiglie (sono -infatti- affari suoi), ma al fatto che egli si rechi, senza pudore, al Family Day. Egli è quindi per antonomasia "inaffidabile".
Nella foto di gruppo dei politici credibili possono rientrarci quelli del PD-regionale ?
Il partito sorto pochi anni fà con propositi di progressismo e di rinnovamento non è altro che una accozzaglia di accattoni che "per nulla" hanno appoggiato, fiancheggiato e vitalizzato il governo di Don Raffaele Lombardo. Non contento, questo partito (Pd), adesso punta a far rivivere il "cuffarismo" associandosi in vista delle elezioni all'Udc.
Mha ! come ! non ci aveva promesso programmi progressisti, di rinnovamento ? e si associa all'Udc ?
Alla tirata dei conti viene fuori che a questo Pd interessa stare al governo con chiunque e sotto qualsiasi stella.
Credibilità ? Zero.
Sono credibili gli uomini PDL ? Miccichè compreso ?
Si tratta del partito, e degli uomini, che in Parlamento, nell'istituzione più alta della nostra Repubblica, hanno votato che Rubby era la nipotina di Mubarak.
Così facendo hanno dichiarato di essere le persone più indegne di questo paese. Pur di asservire il Capo hanno oltraggiato l'istituzione più rilevante del paese. Gente priva di dignità.
Non è che in Sicilia la classe dirigente berlusconiana brilli più che a Roma, no !
Qui i berlusconiani sono stati "voltagabbane" di primo ordine. Non passava settimana che la rappresentanza pdl e miccichettiana non cambiasse di composizione: gli aderenti sono sempre stati infatti in tensione per cercare posti al sole, dove il "tozzo di pane" non rischi di mancare.
Potremmo continuare. Non serve dire che gli uomini di Gianfranco Fini in Sicilia siano diversi da lui. Sono tali e quali infatti. Attaccato allo scranno di Montecitorio è Fini e attaccati all'indennità sono i suoi uomini di Sicilia. Lombardo è sempre stato, per loro, l'ombrello alla cui ombra ripararsi.
 
Conclusione
In Sicilia i politicanti parlano una lingua e ne scrivono un'altra. E' ovvio che la gente non li capisca.
Se all'estero l'elettore valuta la "credibilità", noi qui ci troviamo in seria difficoltà. 
I politicanti che abbiamo conosciuto nel decennio Cuffaro-Lombardo sono "malati". Come fanno personaggi malati a governarci ?
Essi nonostante la "malattia" saranno quasi tutti ricandidati dai rispettivi partiti. Ciò significa che i partiti da noi evocati intendono farci fare la medesima strada degli ultimi dieci anni, anche perchè non ne conoscono altre.
Non serve esporre un Crocetta in prima fila se i lombardiani ed i cuffariani lo devono puntellare.
Non serve candidare una persona "onesta" come pare possa essere il Musumeci se il PDL possiede un gruppo parlamentare di indagati, imputati e condannati.

Si, è proprio vero ! siamo ancora al Gattopardo (si cambia, per restare come eravamo).

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