StatCounter

venerdì 18 maggio 2012

Il destino sociale ed economico delle famiglie è pure legato a ciò che si decide a Camp David

Vertice del G8 a Camp David.
Gli otto grandi (Stati Uniti, Canada, Giappone, Russia, Germania, Francia, Italia e Gran Bretagna) s’incontrano in queste ore per mettere nero su bianco una strategia anti crisi.
Tra i temi caldi sul tavolo dei leader, non solo la crisi dell’eurozona, con la Grecia tuttora senza un Governo, ma anche l’Afghanistan e la Siria.
La novità di questo vertice è il confronto Hollande-Merkel. I due leader, infatti, concordano sull’esigenza di dare spazio alle misure di crescita dell’economia, ma è proprio sull’interpretazione di questa parola, «crescita», che le posizioni divergono.
Berlino punta a una crescita che — seguendo i dettami di Mario Draghi — passa per le riforme strutturali (liberalizzazioni, conti equilibrati, misure contro il debito pubblico), mentre Parigi pensa a iniezioni di spesa pubblica; una tipica misura contro il ciclo economico di stampo keynesiano.
Il compromesso dovrebbe essere possibile, dicono gli analisti, ma sarà molto difficile.
Il secondo significativo aspetto di questo G8 riguarda l’Italia. Mario Monti è stato invitato ad introdurre i lavori della prima sessione; segno di apertura di credito nei confronti di quanto il governo ha fatto finora.
Il giudizio definitivo però si misurerà sui risultati che coglieremo, o meno, nelle tasche delle famiglie.

Nessun commento:

Posta un commento