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domenica 4 marzo 2012

Rito bizantino: seconda domenica di quaresima

"Da una parte, Egli (Dio) è un'essenza sovraessenziale, indicibile, incomprensibile e impartecipabile, dall'altra è l'essenza degli esseri, la sapienza dei sapienti, la vita dei viventi, l'entità di tutto ciò che esiste e la potenza creatrice del bello: le creature lo pensano, lo esprimono e vi partecipano."


Nella seconda domenica di Quaresima la Chiesa Bizantina ricorda una figura fondamentale della sua Storia. Gregorio Palamas, un  monaco del Monte Athos in Grecia e poi Arcivescovo di Tessalonica, vissuto nel XIV secolo.  
Alcune delle sue opere sono raccolte nella Filocalia, una raccolta di meditazioni e di concezioni della vita diffusasi proprio nell’Occidente romano metteva radice l’Illuminismo.
Di lui è nota la netta contrapposizione  agli attacchi del filosofo italo-greco Barlaam di Calabria, il quale nell’ottica dell’umanesimo e del  razionalismo occidentale riteneva  che l’approccio filosofico consentisse di conoscere  Dio meglio di quanto potessero farlo i profeti e reputava che lo studio e l'apprendimento  (ossia la capacità umana) fossero più importanti della preghiera e della contemplazione. Su questa nota vicenda e confronto storico esiste un interessante volume curato dal nostro concittadino, prof. Giuseppe Schirò, fratello dell'ex sindaco Pia Schirò.
Di lui è nota la distinzione fra il conoscere Dio nella sua essenza e il conoscere Dio nelle sue energie. Gregorio mantenne la convinzione che fosse impossibile conoscere Dio nella sua essenza, ma mostrò la possibilità di conoscerlo nelle sue energie, dal momento che Dio si è rivelato nel Figlio suo.

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