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domenica 12 febbraio 2012

Crisi finanziaria. Lo Stato si accinge a mettere sui mercati internazionali anche beni culturali

Il governo Monti sostiene che non serviranno altre stangate per uscire dalle difficoltà della finanza pubblica. Pochi lo credono. E però ..auguriamocelo.
Si stanno comunque cercando prima di fine anno altri miliardi (e sono parecchi !). Come ?
Una delle vie è quella di dismettere una parte del patrimonio pubblico mediante sistemi di “asta pubblica” innovativi, avvalendosi dell’iunformatica.

Villa Tolomei
Si tratta di aste online, aperte al mercato internazionale. 
Dovrebbero andare in gara non solo “vendite” ma anche “concessioni” pluriennali (anche per un cinquantennio) di beni culturali e o comunque di beni immobili.
L’Agenzia del Demanio sta curando un piano di 5 miliardi di dismissioni che «non prevede necessariamente immobili».
Sul sito informatico dell’Agenzia saranno bandite le aste, con «data room on line ed estratti pubblicati in inglese e altre lingue», dove sarà possibile presentare le domande di partecipazione alle gare.
Sempre sulla dimensione internazionale, l'Agenzia delle Entrate punta a coinvolgere per la promozione di queste asta internazionali le ambasciate italiane sparse su tutti i paesi del pianeta.
Una formula che -facendo le debite considerazioni- potrebbe andare bene anche per il complesso di Santa Maria del Bosco, bene destinato, a giudicare dall'esperienza, a sicura rovina. L'inconveniente potrebbe essere che la parte del complesso di proprietà demaniale è già in buona parte crollata (Chiesa) e restano ancora in discreta condizione gli alloggiamenti affidati alla inefficente Curia di Monreale.
La gran parte del complesso è comunque di proprietà privata.

Esempio di come verrà ceduto uno dei bene demaniale Andranno in gara, con le modalità accennate, concessioni come quella cinquantennale che ha interessato Villa Tolomei, un complesso in degrado di circa 170.000 metri quadri a circa 4 Km a sud-ovest di Firenze, che implicherà l'avvio di un'attività alberghiera. In questo modo l'immobile resterà di proprietà dello Stato ed al servizio del territorio. Dopo 50 anni, allo scadere della concessione, dovrà essere restituito allo Stato un edificio completamente funzionante.
Il duplice obiettivo dell'Agenzia, ha spiegato il direttore che ha incontrato a Milano alcuni operatori del settore immobiliare, è di «massimizzare il valore economico e l'utilità sociale» del portafoglio.

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