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sabato 17 dicembre 2011

La Sicilia .... impantanata


GLI ATO-RIFIUTI AVREBBERO DOVUTO PASSARE A 9;  SONO SEMPRE 27 .... E SEMPRE PIU'  ....  
La Regione siciliana tenta da parecchi mesi (primo bando nel 2010) di poter coprire il miliardo di debiti accumulato dalle Ato, le 27 società per azioni pubbliche che hanno gestito il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Due bandi con relative proroghe sono andati a vuoto, l’ultimo il 20 ottobre scorso.
Adesso sta tentando con le trattative “tecniche” con le singole banche.
Pare che si punta a convincere Unicredit.
Le trattative sono ancora in corso ma pare che la Regione stia per trovare un accordo "tecnico" con due gruppi bancari, tra cui appunto Unicredit, per la copertura di parte del debito di circa 1 miliardo di euro accumulato dalle Ato rifiuti.
I soldi delle banche, si parla di circa 450 milioni di euro, servirebbero a chiudere una parte dei debiti che gli Ambiti hanno contratto con soggetti terzi. Per la restante parte, che riguarda invece la quota della Regione, la partita rimane aperta con l’amministrazione che dovrà cercare altre strade ricontrattando su basi diverse, ma sempre col sistema bancario.
Il miliardo di debito è l'eredità dell’era Ato (27 Ambiti dal 2004 al 2010), voluta da quel Totò Cuffaro che ha caratterizzato un'epoca nel modo di gestire il denaro pubblico, concepita come grande sistema per la definitiva risoluzione -così ci assicurava il Totò regionale- del problema rifiuti dell’Isola.
Il sistema tentacolare e clientelare creatosi ha impedito l’effettiva rivoluzione, cioè la demolizione del sistema rifiuti siciliano preesistente e come ipotizzato con la legge regionale 9/2010, che dovrebbe far ripartire il sistema rifiuti passando da 27 Ato a 9 Srr (Società di regolamentazione del servizio raccolta).
Creare un miliardo di debito è stato abbastanza semplice:
-spese pazze per il personale come conseguenza di assunzioni clientelari
-e di consigli di amministrazione sovradimensionati e super retribuiti. Secondo la Corte dei Conti il sistema Ato in Sicilia ha individuato le “sovrabbondanti assunzioni di personale (in particolare amministrativo e non operativo) effettuate”, e l’“eccessivo numero di componenti degli organi di amministrazione e controllo, con proliferazione dei relativi compensi”.
La Regione siciliana oggi continua ad essere in emergenza rifiuti per decreto del presidente del Consiglio dal 1999 (l’ultimo commissario nominato è Raffaele Lombardo). Da allora i risultati sono sotto gli occhi di tutti, si va sempre peggio:
-differenziata intorno al 10%,
-sistema di raccolta quasi al collasso,
-imprese creditrici che assediano la Regione.

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