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sabato 31 dicembre 2011

Bravo il Presidente della Repubblica

Nel pantano italiano, per fortuna, c'è una istituzione che tiene. 
Il parlamento che dovrebbe rappresentare il paese, l'Italia è rappresentata invece con 900 burattini nominati da
-Berlusconi
-D'Alema
-Di Pietro
-Casini.
Quel consesso rappresenta solamente questi quattro burattinai sopra elencati. Sono loro che hanno scelto i scilipodi e li hanno nominati parlamentari.
Il governo di prima, quello di B., rappresentava solamente la villa di Arcore, Mediaset, etc. etc.,
Il governo di oggi, l'attuale, è un governo tecnico che ci ricorda le Aule Universitarie, con professori che danno la sensazione di accingersi a studiare le ipotesi.
L'unica istituzione che regge è la Presidenza della Repubblica. 
Si, Giorgio Napolitano, colui che ci ha liberato dal continuo gettito delle leggi ad personam di Berlusconi, è attualmente l'unico rappresentante di istituzioni che soddisfa la gente.
Il discorso di fine anno rivolto agli italiani questa sera ci è piaciuto e tuttavia vorremmo che gli altri organi della Repubblica  vengano ricoperte pure esse in forma democratica. Ciò vale ovvioamente sia per il Parlamento che per il Governo.
L'Italia merita persone perbene, democraticamente rappresentative, in ogni casella delle istituzioni.
Buon Anno 2012 !


Il 2012 che vorremmo

2012
Cosa ci attendiamo, o meglio, come vorremmo che si presentasse il 2012 ?
Vorremmo che fosse, per l'Italia, finalmente l'anno dell'onestà. Un amico mi ha fatto rilevare che l'onestà da sola non è sufficente per farci uscire dalla crisi in cui i Berlusconi e gli altri 900 mascalzoni ci hanno condotto.
L'amico ha sicuramente ragione: i 900 mascalzoni infatti non sono solamente carenti di onestà e trasparenza sono pure incompetenti ed ignoranti.
Il dopoguerra italiano è stato caratterizzato da un sistema accentuatamente partitico e prescindendo dai valori che li animavano, alcuni dei quali si sono rivelati alla lunga validi ed altri hanno cozzato contro il muro (di Berlino), quella classe dirigente era onestà, onesta intellettualmente ed onestà operativamente. Tutti sappiamo che De Gasperi, Togliatti, Nenni ed altri protagonisti di quella stagione possedevano una personalità di grande spessore culturale ed hanno esercitato il mandato ed il ruolo che gli competeva con senso di responsabilità e disinteresse personale. Sono morti poveri o comunque senza patrimoni da nababi, ma ricolmi di stima per le loro qualità etiche che facevano riflettere nella politica.
  Oggi -a dire la verità da un trentennio-  i 900 mascalzoni che su sette giorni della settimana hanno tenuto aperto il Parlamento al massimo per due ci hanno subissato in un'epoca di clientelismo e parassitismo, con la conseguente espansione della spesa pubblica dovuta a favoritismi e ad assunzioni facili, non soltanto nei Ministeri, ma anche -a dire la verità soprattutto- in tutte le società a partecipazione pubblica, che si sono ingrassate a dismisura e dove l'amico dell'onorevole ... o il lacchè del senatore ... guadagnano 25.000,oo euro al mese pur assolvendo ad un compito di devastazione delle risorse pubbliche e pur essendo ignorante in dimensione non misurabile.
Si, per il 2012 vorremmo che l'attuale classe dirigente parassitaria ed amica dei Cosentino, dei Milanese, dei Vitrano, dei Penati, dei Bertolaso, dei Scajola dei .... dei ...., trovasse la dignità di non farsi più vedere e sentire sulla scena pubblica. E' UNA VERGOGNA CHE L'ITALIA VENGA COLLOCATA ALL'80ESIMO POSTO NELLA GRADUATORIA DEI PAESI NON CORROTTI, accanto ai regimi dispotici e ladri del pianeta.
In Italia serve una nuova classe dirigente democratica e repubblicana che ridia credibilità al paese. E' questa la nostra maggiore aspirazione per l'anno che arriva.
Chi vuole ci ritenga pure "antipolitici".

venerdì 30 dicembre 2011

Flash sulla nostra Storia

La riforma agraria (anni cinquanta del '900)
La legge di nriforma doveva conformarsi a tre obiettivi essenziali:
-obbligo della trasformazione delle colture,
-obbligo di massimo impiego della manodopera, ...
-redistribuzione fondiaria: si trattava infatti di un'espropriazione parziale dei latifondi cerealicoli di 200 ettari. Le terre espropriate dovevano essere divise in lotti da 3, 4, 5 ettari e poi assegnati, secondo un sistema di estrazione a sorte, a contadini iscritti nelle liste comunali degli aventi diritto.
Le prime attribuzioni di lotti ai contadini -in Sicilia- ebbero luogo a Contessa Entellina  il 19 ottobre 1952.
Dal punto di vista socio-economica si trattò di una riforma capitalistica, dal momento che era previsto il rimborso monetario ai latifondisti espropriati ed il riscatto -entro trenta anni-  da parte dei contadini all'ERAS del prezzo del terreno assegnato.
Sotto altro aspetto si trattava di una riforma del precedente assetto latifondista, tesa a produrre una trasformazione strutturale.
(notizie tratte da Sicilia Anni Cinquanta di Renèe Rochefort)

Sicilia. Le parole che ci portiamo addosso

LINGUAGGIO DI CASA NOSTRA
Diamo inizio con questo scritto a quanto caratterizza una certa Sicilia, la Sicilia che vorremmo diversa.
1)  Paternalismo
Ideologia della nostra terra, di origine feudale-baronale, secondo cui tocca al benestante trattare chi versa in stato di bisogno con l'affetto di un padre di famiglia.
2) Clientelismo
Ideologia, pure questa di origine feudale-baronale, mediante la quale chi detiene il potere si assicura la fedeltà di chi versa in stato di bisogno a costo di qualche concessione rilevante sul piano socio-economico.


Regione Sicilia. Pure qui da noi, ieri l'Ars ha abrogato la possibilità di andare in pensione a quarant'anni. Quasi nessuno sul pianeta terra vuole credere che al parassitismo scegliamo il lavoro

Vero è che in Sicilia, nel sistema governativo-amministrativo della Regione Sicilia, i misteri sono ancor più di quanto ne possieda qualsiasi sistema religioso del pianeta. 
Sappiamo ad esempio che il sistema -in Sicilia- prevede uno stipendio per i parlamentari siciliani (il più alto fra tutte le regioni italiane) e poi distintamente uno stipendio per chi svolge la funzione di "assessore". Sembrerebbe tutto normale. Invece, da noi, in Sicilia anche chi non è parlamentare e però è "assessore" incassa sia lo stipendio di parlamentare che di assessore. Mistero !
Però in Sicilia, qualche volta, capita che i "politici" perseguano la "giustizia". Si, Capita !
Immaginiamo che ieri, nel volgere dell'anno, i nostri politici (un terzo dei quali hanno a che fare con la giustizia, quella dei magistrati) sono riusciti -roba da non crederci- a varare una norma che pone fine alle baby pensioni con l'abrogazione della legge 104: i dipendente regionali -da adesso- potranno  andare in prepensionamento per motivi di salute e non più, come prevedeva la 104, appena quarantenni per assistere un familiare, e poi magari farsi nominare "assessore regionale", come quel tale che -tuttora in carica- è simbolo di affidabilità dei politici siciliani. Costui è andato in pensione da "dirigente regionale" per assistere il padre; dopo si è accorto che gli restava sufficente tempo libero e si è fatto nominare "assessore regionale".
 Certo! svolgere la funzione di assessore regionale (prendendosi cura ... di 5 milioni di siciliani)   è meno impegnativo che fare il dirigente regionale (prendendosi cura di alcune scrivanie .... spesso piene di scartoffie).
Noi siamo siciliani ! Noi siamo furbi, perbacco.

La cucina di fine anno in Sicilia

Siamo al volgere dell'anno. In Sicilia le festività di fine anno -come ovunque-  sono occasione per imbandire tavole ricche di prelibatezze.
Abituali sono il capretto al forno con patate, le lenticchie fatte cuocere con rosmarino, cipolla, aglio, un pezzo di lardo tagliato a dadini, peperoncino e sale.
Tipica, nel palermitano soprattutto, è la cassata, il dolce più prestigioso e più antico della pasticceria siciliana. Dolce scenografico per la polifonia dei colori e il gradevolissimo sapore che ne fa una leccornia magica. In Sicilia quando si vuole fare un complimento ad una donna si dice: "Si bedda comu 'na cassata". E' il giudizio di massima bellezza.
A Palermo non è Natale e Capodanno se a tavola a fine pasto non troneggia il colorato e accattivante "cucciddattu", che da noi -a Contessa Entellina- assume la forma ed il nome di "pupu cu ficu".

Ieri c'è stato l'omaggio di alcuni ad un prete che non ha saputo includere, ma ha volutamente 'escludere'

Si è chiusa una brutta storia. Sì, brutto è il ricordo di quel prete che per far sentire se stesso 'importante', persona che vuole dire e sa dire la "sua", due anni e mezzo fà ha chiuso in faccia a delle persone, pii credenti o miscredenti non conta, il portone della sua chiesa perchè le pareti, quelle pareti, delimitavano un suo presunto dominio esclusivo.
Lo abbiamo ripetuto tante volte: quel vergognoso gesto, protrattosi per quindici giorni, per evitare che i contessioti, i greco-bizantini di Contessa, se così si vuole che si dica, ci ha molto indignati ed è all'origine dell'idea che ha fatto sorgere questo Blog, la cui natura non è prevalentemente religiosa bensì laica.
Riepiloghiamo, per chi non avesse seguito sin dall'origine:
-da secoli nel paesino che è Contessa Entellina vige la tradizione che nella prima quindicina di agosto si vada a cantare l'inno -più che millenario- bizantino della Paraklisis nella Chiesa della Favara, che è anche sede parrocchiale di rito romano;
-mai a nessun parroco di quella chiesa è venuto in mente di vietare l'ingresso ai fedeli che intendono elevare canti -in greco- in quella chiesa all'immagine della Madonna ivi custodita. Ebbene, al parroco, originario di Cianciana, allora in carica è venuta la brillante idea di usare quella antica  tradizione come merce di scambio per ottenere riconoscimenti, attributi e rimescolamenti su altri piani: comitati di festività, autorevolezza e priorità parrocchiali. Roba ... da far venire le vertigini a chi ancora oggi conserva la fede e a chi, pur non possedendola, ritiene che il Vangelo, libro inclusivo piuttosto che esclusivo, sia un condensato di buoni principi.
-il prete in buona sostanza, per quindici giorni, rifiutò di aprire il portone della Chiesa perchè quella era la "sua" chiesa e la gente che stava fuori, che intendeva cantare la 'Paraklisis', se aveva proprio voglia di pregare lo facesse nella propria chiesa. Quella era la "sua" chiesa. Chiaro ?
-il prete ha fatto i suoi voleri. Non ha aperto la Chiesa per tutta la durata della quindicina dedicata alla Paraklisis. La gente, di giorno in giorno sempre più numerosa all'appuntamento, si è radunata all'esterno della Chiesa -appartenente al prete ciancianese- ed ha pregato all'esterno. 
La storia non si è comunque conclusa qui. Dall'episodio è emersa, è apparsa evidente a tutti, la debolezza e la carenza organizzativa oltre che in termini di autorevolezza dell'eparchia di Piana degli Albanesi. Nessuno delle persone contessiote che attendevano l'opportuno intervento del Vescovo ha mai capito come mai quel prelato ritenesse più importante recarsi a celebrare matrimoni ad Acireale piuttosto che far aprire una chiesa che -si presume- sia destinata al culto di chi ha voglia.
-E' intervenuto, invece, il Vaticano nominando un "Delegato Pontificio" che avrebbe dovuto sistemare la vicenda, nel frattempo divenuta di interesse dei media regionali. Il "delegato" (nonostante nelle chiese orientali il vescovo non abbia gerarchie giurisdizionali superiori) ci provò, emise direttive immediatamente vanificate dal prete autoreferenziale (cfr. nella Pasqua successiva quando i greco-bizantini --come da secoli-- si presentarono nella Chiesa per altri canti e preghiere -Kristòs Anèsti- egli li trattenne fuori dalla chiesa per un pò di tempo perchè occupato, impegnato, a far prove di canto).
-Il "delegato pontificio", non l'eparca o comunque con l'eparca, decise alla fine di spostare ad altra sede il prete che per aprire la "sua chiesa" esigeva -commercialmente- ricompense in termini di influenza e rilevanza su "comitati" ed altre evidenze identitarie. 
Per tentare di spostare quel prete, e non si capisce quale sia stata la logica, il "delegato" ha anche voluto spostare il parroco greco-bizantino, la cui colpa, se così possiamo dire, è stata di essere rimasto all'esterno della Chiesa della Favara ogni volta che quel portone restava chiuso dall'interno.
-Il parroco greco-bizantino, persona docile e credente, fu immediatamente trasferito ad altra sede, ma il prete autoreferenziale non ha mai raggiunto la sua nuova sede (Piana degli Albanesi). Ha presentato ricorsi, ha mobilitato e messo in auge reclami di primo, secondo e ... terzo grado. Non ne ha mai vinta una di cause canoniche, però non ha mai adempiuto alle disposizioni che lo volevano trasferito altrove. E' stato finalmente -in attesa dei giudizi romani- dichiarato decaduto da parroco (sospeso, in termini canonici) e a lui è subentrato un prete, un prete che non punta per la sua autorevolezza ad essere autoreferenziale.
-Pur sospeso, il nostro, ha continuato ad essere retribuito e non ha mai adempiuto al trasferimento in altra sede. Qualcuno sostiene che abbia trascorso il tempo, i mesi, studiando teologia.
-In questi ultimi mesi anche la causa, il giudizio, di ultimo grado -stando ad alcune notizie- si metteva male ed il nostro ha ritenuto opportuno ritirare il ricorso. Meglio ritirare il ricorso che vedersi appiccicata addosso la sentenza inappellabile negativa.
- Ha ottenuto, si è adoperato per ottenere l'opportunità di una parrocchia nella diocesi di sua origine (Agrigento) e col consenso del Vescovo di Piana e del nuovo "delegato pontificio", recentemente subentrato al primo delegato, è da pochi giorni nuovamente titolare di una chiesa parrocchiale in quel di Agrigento.
-Auguri a lui. Con sincerità gli auguriamo di poter e voler essere colà strumento di inclusione.

giovedì 29 dicembre 2011

Dal deludente 2011 ad un 'atteso' 2012

Mentre il Comune di Contessa -in questo volgere dell'anno- organizza attingendo ai fondi di assistenza sociale il tradizionale  incontro con gli anziani nel salone parrocchiale S. Nicolò, il Comune di Palermo, a differenza del nulla di fatto dello scorso anno, sta organizzando per domani sera tre feste in ben tre piazze palermitane. Piazza Politeama, Piazza Verdi e Via Roma saranno i luoghi in cui si potrà accogliere il nuovo anno che sta per arrivare.
Secondo indiscrezioni, Nino Frassica e i Los Plaggers saranno a Piazza Politeama a partire dalle 22:30, la serata sarà presentata da Massimo Minutella con la collaborazione di Marcello Mandreucci, dei A Noi Ci Piace Vintage e The Family.
A partire dalla mezzanotte i Tinturia ed Ivan Fiore si esibiranno a Piazza Verdi, ed in via Roma sarà allestita un'isola pedonale gestita dall'associazione “Via Roma”, in cui si esibiranno artisti e musicisti di strada, dalle 22 alle 3 del mattino.
Inoltre, nella ricorrenza dei 150 anni dell'Unità d'Italia, i teatri Massimo e Politeama saranno arricchiti dalla proiezione di luci tricolori ed il Và, pensiero del Nabucco di Giuseppe Verdi.

mercoledì 28 dicembre 2011

Sicilia. Governanti per denaro e però ....da ridicoli presumono di fare i servitori del bene comune

La duplice indennità degli assessori regionali in Sicilia è salva
I probi nomi che costituiscono la giunta di Raffaele Lombardo continueranno a percepire oltre all'indennità di assessori anche quella di parlamentare, pur non essendo parlamentari. (Mistero che può capire solo chi è siciliano!).
La Presidenza dell'Assemblea regionale siciliana ha dichiarato inammissibile un emendamento all'esercizio provvisorio di bilancio che aboliva una delle due indennità percepite dagli assessori non eletti. Cioè a tutti i tecnici, voluti dal governatore siciliano Raffaele Lombardo nella sua squadra di governo, si sarebbe dovuto corrispondere solo il compenso di assessore e non anche quello di parlamentare della Regione. 
Insomma sarebbero passati dagli attuali 14.200 euro circa a 4mila euro. 
Per una simile cifra i probi assessori sarebbero tutti tornati a casa. E sarebbe stata la fortuna dell'isola !
La casta non si tocca ! nè a Roma nè a Palermo. 
Ovviamente questi probi signori continueranno a dirsi nei loro ridicoli incontri 'politici' servitori di .... se stessi.

Italia. Perché i mercati dovrebbero fidarsi ?


Natale è passato, abbiamo fatto memoria della nascita 2000 anni fa di un “salvatore” spirituale. Nulla è invece accaduto sul piano del decreto “salva Italia”. Lo Spread, quel maledetto misuratore dello stato della finanza pubblica italiana, continua a segnalare che il nostro paese è ancora, nonostante le continue stangate fiscale, su un piano inclinato e non ci vuole davvero molto perchè scivoli giù, sempre più giù, verso il disastro. Come potranno infatti piazzarsi 300 miliardi di debito pubblico entro marzo 2012 ?
I mercati, queste entità impersonali assunte a oracoli dei nostri giorni, non hanno alcuna fiducia che Mario Monti abbia già garantito stabilità al nostro Paese.
La sfiducia dei mercati è diffusa ed è motivata con l’eccesso di spesa pubblica, non giustificata peraltro dalla quantità e qualità dei servizi prodotti. A chi di noi non è capitato di  visitare i palazzoni degli assessorati regionali siciliani e notare come nulla ferve se non la noia e la pigrizia ?
Monti, il prof. Monti, ha deluso non solo gli italiani ma soprattutto gli specialisti di cose finanziarie per avere varato una manovra con 20 miliardi di nuovi tributi (la cui conseguenza sarà di deprimere l’economia con la contrazione dei consumi) piuttosto che proporsi tagli consistenti negli sperperi della spesa pubblica, ove –come topi nel formaggio- prosperano parassiti, affaristi, mascalzoni e privilegiati.
La sfiducia dei mercati (e dell’opinione pubblica) c’è e permarrà a causa dei tre bubboni che moltiplicano le difficoltà:
-l’evasione fiscale e contributiva (120 miliardi di euro ogni anno),
- la corruzione stimata dalla Corte dei Conti in 70-80 miliardi,
- il giro d’affari della criminalità organizzata stimato dalla Direzione investigativa antimafia in circa 100 miliardi.
Un totale di 300 miliardi, che costituiscono un quinto del Pil, un po’ meno di un sesto del debito pubblico. Ogni commento è superfluo.
L’Italia, a sessant’anni dalla Resistenza che ci aveva consegnato uomini integri come Giorgio Bocca, Alcide De Gasperi, Pietro Nenni, etc.- è passata nelle mani del malaffare e degli ignoranti.
Un’altra questione che riguarda il mondo delle imprese (è di ieri il passaggio in mani francesi della Edison) è la scarsa produttività del lavoro, che le rende meno competitive rispetto al mercato internazionale.
Perché i mercati dovrebbero fidarsi ?

martedì 27 dicembre 2011

La Regione Sicilia fa le leggi ma ... non si preoccupa che esista la copertura finanziaria

 Il Commissario dello Stato per la Regione siciliana ha impugnato dinanzi alla Corte Costituzionale buona parte del disegno di legge approvato all'unanimita' dall'Assemblea regionale cinque giorni fa, col voto compatto di maggioranza e opposizione ed inerente la stabilizzazione di quasi mille precari ed i concorsi pubblici per altre mille persone in Sicilia. La scure del commissario si è abbattuta anche sulla norma che prevedeva la proroga dei contratti dei precari, in scadenza a fine anno.

Prodi ed i suoi ministri ci parlavano di tesoretti inesistenti, Berlusconi ed i suoi uomini ci dicevano che i conti erano in regola


La crisi finanziaria è mondiale ma l'ignoranza è tutta italiana 
Mentre l’Italia -ci viene detto- entra in recessione, ossia non riesce a produrre nemmeno quanto finora era riuscita a fare, mentre il prof. Mario Monti viene chiamato al capezzale del malato Italia (malato non da adesso ma da almeno dieci anni, ossia da quando siamo stati sotto la regia sia di Prodi che di Berlusconi), mentre gli italiani si vedono tagliare (dall’inflazione, dalle tasse, dallo smantellamento dello stato sociale) il tenore di vita, c’è chi nel mondo conquista record e  risultati positivi, insperati fino a pochi anni fa.
Il prodotto interno lordo del Brasile ha superato –nel 2011- sia quello inglese che quello italiano.
Il 27 ottobre 2002, quando Lula, il sindacalista trionfatore delle elezioni, iniziò la sua corsa governativa la Borsa chiuse a 10.226 punti. Oggi le giornate alla Bovespa (la borsa brasiliana)  vengono archiviate sopra i 58.000 punti.
Secondo l’istituto di ricerca britannico Cebr, il Brasile ha superato il Regno Unito in termini di ricchezza prodotta in assoluto, circa 2.400 miliardi di dollari, ed è diventato la sesta potenza mondiale, dietro 
1. Usa, 
2. Cina, 
3. Giappone, 
4. Germania 
5. e Francia. 
Quest’anno il Brasile crescerà del 3,5 per cento a causa delle crisi europee e dei tassi di interesse alti, ma solo un anno fa il ritmo di crescita era del 7,5 per cento annuo.
L’Italia, ai tempi d’oro quinta economia del globo, scivola invece quest’anno all’ottavo posto, sostiene il Cebr. E nel 2020 sarà decima, surclassata anche da Russia e India.
Il Brasile, contrariamente a Cina e a Russia, è una democrazia purosangue e diversamente dall’India non ha problemi seri con i paesi confinanti, ed è l’unico Paese fra quelli emergenti (Russia, Cina, India) che non dispone di bomba atomica.
 In quest’ultimo decennio, durante i quali l’economia italiana è rimasta stagnante sotto la gestione della peggiore classe politica che abbia mai avuto il paese dall’unità, in Brasile sono stati creati 15 milioni di posti di lavoro e 28 milioni di persone sono uscite dalla povertà (su una popolazione di 190 milioni). La classe media è talmente cresciuta (chi guadagna cioè tra 450 e 2200 euro) che oggi più della metà della popolazione è annoverata fra essa.

lunedì 26 dicembre 2011

E' morto Giorgio Bocca. La Repubblica nata dalla Resistenza delle persone serie va cedendo il passo alla Repubblica fondata sull'affarismo degli imbroglioni politicanti


Giorgio Bocca,  partigiano, giornalista, scrittore, polemista, è morto nel pomeriggio di ieri dopo una breve malattia.
Il grande giornalista e scrittore aveva 91 anni e ha continuato a scrivere e a lavorare fino a pochi giorni fa.
Fu partigiano antifascista nelle formazioni di Giustizia e Libertà in Valle d'Aosta e in Piemonte e dopo la guerra divenne giornalista raccontando –fra l’altro- l'ultimo mezzo secolo di vita italiana con un piglio particolare al servizio del rigore della narrazione e di una profonda passione civile.
Chiarezza di esposizione e vis polemica sono state sempre le caratteristiche principali del suo modo di scrivere.
Nel 1976 fu con Eugenio Scalfari  tra i fondatori del quotidiano la Repubblica, con cui ha sempre continuato a collaborare.

Il governo e le necessità di fine anno


Le misure -in sintesi-  adottate dal Governo nel decreto omnibus di fine anno.
STOP A SFRATTI. Differimento, al 31 dicembre 2012, dell'esecuzione degli sfratti «riguardanti particolari categorie sociali disagiate».
PRECARI. Gli interventi in materia di ammortizzatori sociali per i lavoratori precari, gli apprendisti e i collaboratori coordinati e continuativi, nonché in materia di lavoro occasionale accessorio sono prorogati al 2012.
STATI EMERGENZA. Prorogati gli stati d'emergenza per Liguria, Emilia Romagna e Provincia di Salerno.
LIGURIA. Stop fino al 30 novembre del prossimo anno degli adempimenti fiscali e contributivi per la Liguria. L'intervento verrebbe finanziato con un aumento delle accise sui carburanti.
PIANO CARCERI. Il prefetto Angelo Sinesio è il nuovo commissario del piano straordinario per l'edilizia penitenziaria. Prolungata di un anno la gestione commissariale del piano.
TAXI. Proroga sino al 30 giugno 2012 per l'emanazione del decreto per «impedire pratiche di esercizio abusivo del servizio taxi e del servizio di noleggio con conducente».
BILANCI ENTI PUBBLICI. Si conferma, anche per il 2012, l'attribuzione al prefetto del potere sostitutivo in caso di inadempimento degli enti locali in materia di bilancio.
SISTRI. Il termine di entrata in operatività del Sistri, il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, è differito al 2 aprile 2012.
POSTE. Slitta al 31 dicembre 2013 la facoltà per Poste Italiane di concedere agevolazioni nelle tariffe postali per le organizzazioni senza scopo di lucro.
INTRAMOENIA FINO A 2012. Proroga di un anno della possibilità per i medici di svolgere la libera professione intramuraria al di fuori delle strutture pubbliche.
RADIO RADICALE. Sette milioni di euro a Radio Radicale per l'anno 2012.
COMMISSARIO CRI. L'incarico del commissario straordinario della Cri, Francesco Rocca, è prorogato fino a fine 2012.
PRESTITO FMI. Proroga della partecipazione dell'Italia ai programmi dell'Fmi per fronteggiare la crisi tramite la stipula di un accordo di prestito di 23,4 miliardi che verrà contrattato dalla Banca d'Italia. Sul prestito è accordata la garanzia dello Stato per il rimborso del capitale.
INPDAP ED ENPALS. Gli organi dell'Inpdap e dell'Enpals, soppressi dal primo gennaio per poi confluire nell'Inps, resteranno in carica fino alla chiusura dei bilanci.
CARTE IDENTITÀ. Ancora un anno di tempo (2012) per le impronte digitali sulle carte d'identità.
PARTITE IVA INATTIVE. Slitta al 31 marzo dell'anno prossimo il termine per sanare la violazione che deriva dalla omessa presentazione della dichiarazione di cessazione attività per i titolari di partite Iva.
IMMOBILI RURALI. È l'unica micro-modifica alla manovra: per la variazione catastale degli immobili rurali ci sarà tempo fino al 31 gennaio 2012.

domenica 25 dicembre 2011

I poemi sul Natale della tradizione bizantina

ripreso da L'Osservatore Romano
La festa del Natale nel canone di Cosma di Maiouma
di MANUEL NIN
Nell’ufficiatura bizantina di Natale sono raccolti tropari di diversi innografi tra VI e IX secolo. Il canone del mattutino è di Cosma, nato a Damasco verso il 675, vescovo di Maiouma a Gaz dal 734 e morto nel 752. Fratello adottivo di Giovanni Damasceno con lui fu strenuo difensore della venerazione delle icone. Le nove odi del canone contemplano il mistero del Verbo di Dio che nasce nella carne dalla vergine Maria.
Il primo tropario presenta i temi teologici del Natale: «Cristo nasce,  rendete gloria; Cristo scende da cieli, andategli incontro; Cristo è sulla terra, elevatevi. Al Figlio che prima dei secoli immutabilmente dal Padre è stato generato, e negli ultimi tempi dalla Vergine, senza seme, si è incarnato, al Cristo Dio acclamiamo. Virgulto dalla radice di Iesse, e fiore che da essa procede, o Cristo, dalla Vergine sei germogliato dal boscoso monte adombrato, o degno di lode: sei venuto incarnato da una Vergine ignara d’uomo, tu, immateriale e Dio».
Cosma canta la nascita di Cristo come nuova creazione: «Colui che, fatto a immagine di Dio, era perito per la trasgressione, divenendo del tutto preda della corruzione, decaduto dalle altezze della vita divina, il sapiente artefice di nuovo lo plasma.
Il Creatore, vedendo perdersi l’uomo che con le sue mani aveva fatto, piegati i cieli, discende, e ne assume tutta la sostanza dalla divina Vergine pura, prendendo veramente carne».
Il poema sottolinea come Cristo nella sua nascita si fa simile ad Adamo, partecipando pienamente alla natura umana, per portarla alla comunione con la natura divina: «L’Adamo fatto di terra, che aveva partecipato di quel soffio superiore, ma era caduto nella corruzione, sedotto dalla donna, scorgendo il Cristo nato di donna, grida: O tu che per me sei divenuto come me, santo tu sei, Signore». Il testo mette in parallelo Adamo sedotto dalla donna e Cristo nato da donna, e l’invocazione di Adamo si ritrova molto simile in un tropario dell’Ascensione del Signore («o tu che per me come me ti sei fatto povero»), collegando la sua discesa sulla terra alla sua ascensione.
Nella sesta ode Cosma evoca Giona, figura di tutta l’economia di Cristo, dalla nascita alla risurrezione: «Il mostro marino, dalle sue viscere, ha espulso come embrione Giona, quale lo aveva ricevuto; il Verbo, dopo aver dimorato nella Vergine e avere assunto la carne, da lei è uscito, custodendola incorrotta.
È venuto incarnato, il Cristo Dio nostro, che il Padre genera prima della stella del mattino; colui che tiene le redini delle potenze immacolate, è deposto nella mangiatoia.
Il Figlio è stato partorito come un neonato dall’argilla di Adamo, ed è stato dato ai fedeli. Egli è padre e principe del secolo futuro, ed è chiamato angelo del gran consiglio».
Sulla base del libro di Daniele, Cosma nell’ode settima accosta i tre fanciulli nella fornace ai pastori di Betlemme: «I fanciulli allevati nella pietà, disprezzando un empio comando, non si lasciarono atterrire dalla minaccia del fuoco, ma stando tra le fiamme cantavano: O Dio dei padri, tu sei benedetto. I pastori che vegliavano nei campi ricevettero una luminosa visione che li lasciò sbigottiti: la gloria di Dio rifulse intorno a loro, e un angelo gridava: Inneggiate, perché il Cristo è nato. Che discorso è questo, si dissero i pastori; andiamo a vedere l’evento, il Cristo divino».
Nell’ode nona, prendendo spunto dal cantico della Madre di Dio nel vangelo di Luca, Cosma per sette volte canta il mistero dell’incarnazione: «Magnifica, anima mia, colei che è più venerabile e gloriosa delle superne schiere. Magnifica, anima mia, il Dio che nella carne dalla Vergine è stato partorito.
Magnifica, anima mia, il re partorito nella grotta. Magnifica, anima mia, il Dio adorato dai magi.
Magnifica, anima mia, la forza della divinità. Magnifica, anima mia, colei che ci ha riscattati dalla maledizione.
Magnifica, anima mia, colei che è più venerabile e gloriosa delle superne schiere».
Infine, in un tropario di Romano il Melodo, con immagini prese dall’Antico Testamento, il poeta canta il mistero della nascita verginale di Cristo: «Betlemme ha aperto l’Eden, venite a vedere: troviamo nel nascondimento le delizie; venite, riceviamo nella grotta le gioie del paradiso. Là è apparsa la radice non innaffiata che fa germogliare il perdono; là si è trovato il pozzo da nessuno scavato, a cui Davide un tempo aveva desiderato bere: là è la Vergine che, partorito il bambino, ha subito estinto la sete di Adamo e di Davide: affrettiamoci dunque al luogo dove è stato partorito, piccolo bimbo, il Dio che è prima dei secoli».