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mercoledì 30 novembre 2011

Sicilia. Ultima per investimenti produttivi, prima nel parassitismo

La Sicilia da sempre, nei secoli, ha avuto una classe dirigente che punta ad autoconservarsi nel parassitismo.
Ieri erano i baroni, oggi sono i politicanti ignoranti, che più ignoranti non si può

Nella giornata di ieri la Commissione Affari Istituzionali dell’Assemblea Regionale Siciliana  ha approvato il disegno di legge per la riduzione dei deputati da 90 a 70 unità.
E’ stata persa così l’occasione degli attuali 90 parassiti di mostrare di essere persone serie. In tutta Italia le assemblee regionali, sin da ora (senza aver ancora completato l’iter di rispettiva riduzione) hanno un numero inferiore alle 70 unità, compresa la Lombardia che ha una popolazione più che doppia della Sicilia.
In Lombardia c’è un rapporto di un consigliere regionale ogni 118.440 abitanti, in Sicilia attualmente abbiamo un consigliere ogni 55.746 abitanti e passando a 70 deputati ne avremmo uno ogni 71.428 abitanti.
Quella di ieri è l’attestazione dell’inettitudine e del parassitismo della classe dirigente di questa Regione, iniziativa che non è ancora detto che vada in porto. Ci vuole ancora molto, ma molto, tempo per completare l’iter, visto che si tratta di un Disegno di legge-voto, nel senso che si tratta semplicemente di una proposta di modifica dello Statuto regionale, che, essendo legge costituzionale, deve avere anche l’approvazione del Parlamento nazionale.
Sarebbe cosa buona se la Camera ed il Senato potessero  ridurre a 20 o 25 il numero dei deputati regionali. Solamente così sarebbe prevedibile che ad essere eletti possano essere persone serie, oneste, impegnate e che sparissero finalmente gli affaristi, i parassiti e le mezze calzette, figure queste che oggi occupano i banchi di Palazzo dei Normanni.
La Sicilia sotto il governatorato di Raffaele Lombardo è la Regione col minor PIL pro-capite e tuttavia risulta essere la più sprecona dello stivale. Lo sostiene il deputato Barbagallo: “Le cifre del bilancio del consiglio regionale dell’Emilia Romagna ascendono a 56.604.601 euro, mentre il bilancio dell’Ars prevede uscite pari a 172.528.313 euro. Per le spese di rappresentanza l’Ars prevede 1.105.000 di euro l’Emilia soltanto 64.168 euro. In Emilia ci sono 50 consiglieri, in Sicilia 90”. Eppure l’Emilia ha una popolazione pressoché vicina nel numero a quella della Sicilia. “Per il vestiario dei commessi - ancora Barbagallo – in Emilia sono stati stanziati -per il 2011- 41.204 euro mentre all’Ars ben 400 mila euro”.

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