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giovedì 13 ottobre 2011

La palude italiana e quella siciliana. Un paese di anziani

C'è chi sta pagando di più il prezzo della frenata dell'economia: sono i giovani e le famiglie con due o più figli.
Draghi, governatore della Banca d’Italia e prossimo numero uno della BCE, ha sollecitato il governo italiano ( …. Esiste ?) a puntare sui giovani, un paese che emargina i giovani infatti non potrà avere futuro.
--In Italia solo il 35% dei giovani fra i 15 e i 29 anni si ritrova oggi con una occupazione;
--sono il 20% i "neet", coloro che non studiano né lavorano.
In Sicilia nel 2010 abbiamo avuto un tasso di abbandono scolastico del 25% e i nostri giovani sono sempre più costretti ad emigrare non solo per trovare un lavoro, ma persino per proseguire gli studi.
La fotografia dell'Italia, della Sicilia, di Contessa Entellina, di oggi è quella di territori per vecchi.
L'Egitto, da solo, ha più giovani di quanti ne abbiano i 27 Paesi dell'Unione europea messi insieme.
Nel 1961 c'erano nel nostro Paese 39 anziani per ogni 100 giovani, oggi ci sono 144 anziani per ogni 100 giovani.

In Sicilia ci sono interi paesi che sono popolati prevalentemente (se non esclusivamente) da anziani; Contessa Entellina è in marcia verso quelle mete in mancanza di progetti, idee, prospettive per il domani.
Le conseguenze non sono da poco. La prima è sul sistema pensionistico: abbiamo più persone in pensione e meno lavoratori che pagano i contributi. Il sistema previdenziale rischia di andare in tilt; è questa la ragione delle frequenti scorrerie dei politicanti che mettono in dubbio la validità di mantenere nel "sistema previdenziale" la possibilità delle pensioni di anzianità. 
Nel 1971 la percentuale della spesa pensionistica sul Pil era del 7,83%; nel 2008, invece, la spesa pensionistica incideva per il 15,8% sul Pil.
Da noi, in Sicilia, ormai viviamo, conviviamo in piena rassegnazione, con la mancanza di speranza, di voglia di rischiare; c'è in giro -si nota- l'assuefazione a tutto, il fatalismo.
Siamo una società vecchia e stanca, che penalizza i giovani e non ha progetti per il futuro. La classe dirigente non esiste più, non esistono più gli “statisti”. Coloro che oggi occupano posizioni “pubbliche” si occupano degli affari propri, della loro "vasta famiglia", della clientela parassitaria che serve per sginzagliarla al momento elettorale. E' di ieri la notizia sull'integerrimo (perchè magistrato) assessore alla sanità Russo: lo zio è stato chiamato nell'ufficio di gabinetto di un collega assessore, allo stesso modo in cui alcuni mesi fà era accaduto ad altro zio.
Nessuno in Sicilia si scompone più su nulla. Più l'indecenza è grande, più la gente si chiude in se stessa. Più i presunti "integerrimi" si fanno gli affari loro, più crollano le esili speranze sul futuro. Più leggiamo che coloro che dovevano essere l'alternativa a Lombardo cercano un posto "al sole" all'ombra dello stesso Lombardo e più la gente vomita e corre dal medico per capire l'origine del disgusto.
Le scelte del ministero della Pubblica Istruzione di fatto hanno chiuso le porte dell'insegnamento per i prossimi dieci anni ai giovani laureati. Chi vuole insegnare deve fare valigia e partire per il Nord o il Centro-Nord.
In questo quadro desolante, il dibattito pubblico (giornali, televisioni, internet ...)  mette al centro le escort di Tarantini, le escort recate nella corte del sultano, le intercettazioni e gli interessi corporativi dei 960 miserabili scilipodi.
Su Facebook gli stessi giovani, i nostri giovani, di tutto si occupano tranne che di rivendicare ciò che loro compete: il diritto allo studio (quello serio e vero) e il diritto al lavoro (quello vero e retribuito, che dà dignità).
La Sicilia, proseguendo su questa strada è destinata a diventare un grande ospizio, un ospizio su cui 'ovviamente' i politicanti continueranno a rubare e si faranno -come sempre- gli affari propri.


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