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venerdì 28 ottobre 2011

Iniziamo a capire il contenuto della lettera all'Europa: il punto di vista del governo

Le «voci» della lettera di intenti del governo inviata all'Unione Europea sono già scritte -quasi tutte- sulle bozze del decreto Sviluppo che circolano in questi giorni. 
Riportiamo una sintesi dello stato dell'arte, nell'ottica perseguita dalla maggioranza di governo.
PENSIONI. Con le regole attuali si andrà in pensione di vecchiaia a 66,7 anni nel 2026 (esclusa la finestra mobile) soglia che con la finestra diventa per i dipendenti pari a 67,7 anni e per gli autonomi 68,1 anni. La proposta all'Unione europea non si discosta da questo quadro.
Non dovrebbero essere in cantiere nuovi testi di legge.
LICENZIAMENTI E LAVORO. Entro maggio 2012 il governo si è impegnato a interventi innovativi sia per favorire il lavoro di giovani e donne, sia anche per rendere più flessibile il mercato. Si introducono  in questo quadro la possibilità di licenziamenti anche per «motivi economici», ossia per 'affanni' e crisi delle aziende.
DELEGA FISCALE. Il governo vorrebbe esercitare la delega fiscale-assistenziale entro il 31 gennaio del prossimo anno. Se non dovesse riuscire a raggiungere l'obiettivo scatterà la clausola prevista dalle manovre estive con tagli lineari alle oltre 400 voci dell'assistenza fiscale, ossia alle agevolazioni esistenti. Il governo dovrebbe quindi presentare nei prossimi giorni i decreti delegati.
LIBERALIZZAZIONI. Sono previste deregolamentazioni sia sugli orari dei negozi che degli impianti di carburante fino alle tariffe assicurative.
PRIVATIZZAZIONI, DISMISSIONI. Entro il prossimo 30 novembre verrà definito un piano di dismissioni e valorizzazioni del patrimonio pubblico.
SOSTEGNO ALL'IMPRENDITORIA. Verrebbero individuate delle «zone a burocrazia zero». Nella bozza del decreto Sviluppo (finora circolata), c'era scritto che queste zone potrebbero essere realizzate su tutto il territorio nazionale. Si pensa inoltre (attraverso benefici fiscali) di rafforzare le imprese, soprattutto quelle che investono al Sud.
MODERNIZZAZIONE PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. Si vorrebbe proseguire quanto contenuto nel pacchetto avviato dal ministro Renato Brunetta, fra cui: la pagella di scuola  dovrebbe diventare solo elettronica. Verrebbe potenziata la Commissione per la trasparenza. Ma si prevede anche la mobilità -obbligatoria- del personale e la cassa integrazione per gli esuberi.
CASA E INFRASTRUTTURE. Nelle bozze del decreto Sviluppo c'è la garanzia dello Stato per le case dei giovani precari. Si punta ad attuare il piano casa per attuare il principio «padroni in casa propria». Resta l'ipotesi di consentire i piccoli ampliamenti. Per le infrastrutture si attende a breve un nuovo elenco di «prioritarie» e il varo della «Tremonti-Infrastrutture».
ASSETTO COSTITUZIONALE. Si vorrebbe modificare l'articolo 41 della Carta per favorire -si dice- l'attività economica. . L'impegno con l'Europa è anche quello di snellire costi e personale della politica: i relativi provvedimenti sono all'esame del Senato che ne ha votato l'urgenza ma l'esame procede a strappi dopo la decisione della maggioranza di inglobare il testo unificato che avrebbe ridotto i parlamentari (portando a 450 i deputati e a 250 i senatori) nel progetto di riforma costituzionale messo a punto dal governo. Si inserirà inoltre il principio del pareggio di bilancio nella Costituzione, presentato il 15 settembre e all'esame delle commissioni della Camera dal 5 ottobre.
FINANZA PUBBLICA (DEBITO). Entro il 31 dicembre una commissione di super-esperti elaborerà un piano organico per l'abbattimento del debito pubblico.

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