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sabato 20 agosto 2011

La crisi della finanza pubblica, la turbolenza dei mercati, potrebbe servire ... ad eliminare il parassitismo (soprattutto nel Meridione) ?

Dal 2008 l’Italia ha perso il 5% di P-I-L-, in pratica produciamo meno ricchezza di quanto eravamo in condizione di fare tre anni fa.
L’Italia è, tuttavia, il secondo Paese esportatore d’Europa.
Le esportazioni -purtroppo- sono quasi tutte delle regioni settentrionali, perchè il Sud esporta poco.
Di contro, il Sud ha la maggior parte del patrimonio storico, archeologico e paesaggistico che non mette a reddito perché la peggiore classe politica del paese, la più parassitaria, è concentrata proprio a Sud.
Vi sono le attività di agricoltura innovativa e servizi avanzati che potrebbero adeguatamente contribuire allo sviluppo del Sud.
La qualità del ceto politico nel Meridione, dicevamo, è di infimo ordine, pur disponendo di grandi eccellenze. Queste rare eccellenze di cui disponiamo, non sono però sufficienti a tirare un carro appesantito da parassiti e da gente senza etica né responsabilità.
Fidiamo, sono tanti a fidare, che l’attuale crisi, l’attuale travaglio di “manovre” e contromanovre, di tagli e di cesure delle spese inutili creerà, dovrà pur creare, una selezione naturale uccidendo, politicamente si intende, moltissimi eletti (politicanti) senza mestiere, moltissima gente che è cresciuta ed è vissuta sullo sperpero delle risorse pubbliche, oggi divenute per la turbolenza dei mercati insufficienti a mantenere tanto parassitismo.
Occorre, comunque, che questo processo, questa necessità di riportare ad equilibrio la finanza pubblica, sia rapido perchè ogni giorno di ritardo fa peggiorare la malattia che sta invadendo il Paese.
Non c’è più tempo da perdere. Che intanto muoiano (politicamente, s’intende) i parassiti !

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