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martedì 30 agosto 2011

Ancora sulla polemica Enti commerciali ecclesiastici e radicali

Gli enti della Chiesa pagano già le tasse dovute, la vera urgenza italiana è stanare gli evasori fiscali. Così Avvenire torna sulle polemiche sui presunti privilegi fiscali della Chiesa, al centro anche di una consistente mobilitazione sul web, rispondendo al segretario dei Radicali Italiani, Mario Staderini, tra i principali promotori della campagna anti-esenzioni ecclesiastiche, che sabato aveva detto si non voler «tagliare i fondi a parrocchie e Caritas, ma solo far pagare le tasse a tutte le attività commerciali degli enti religiosi».
Nella nuova puntata della polemica, il quotidiano dei vescovi scrive: «Da 4 anni dimostriamo, dati alla mano, che gli enti religiosi che producono reddito pagano già tutte le tasse dovute; chi non lo facesse sbaglierebbe, e i Comuni hanno gli strumenti per accertarlo». «Piuttosto - prosegue il corsivo "Secondo noi", che esprime la linea del giornale - il segretario dei Radicali spieghi come concilia la sua volontà di non voler "tagliare i fondi a parrocchie e Caritas" con l'attacco suo e del Gran Maestro (del Grande Oriente d'Italia, ndr) all'8 per mille. E anzichè prendersela col mite popolo delle parrocchie, additando all'italiano stanco e triste e impaurito il facile diversivo del «mostro cattolico», cacci fuori qualche idea per stanare il Gatto e la Volpe che evadono le tasse e se la ridono».
Nel dibattito, e a difesa delle posizioni della Cei, è intervenuto anche Alfano, segretario Pdl, che in una lettera ad Avvenire spiega che «tentare di penalizzare la Chiesa significa far male alla nostra gente e, soprattutto, alla gente più indifesa». Secondo Alfano gli «ipotizzati privilegi» di cui godrebbe la Chiesa sono bugie e falsità «cavalcate anche da settori del Pd». «Si usano - denuncia - cifre fantasiose e si inventano privilegi che non esistono».
Secondo Alfano, neo segretario pdl, togliere l'esenzione dall'Ici alla Chiesa e agli altri (quindi esenzioni esistono !) creerebbe «un danno sociale immenso».

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