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giovedì 2 giugno 2011

Meridione. Le risorse finanziarie esistono; sono i politicanti scelti dall'elettorato che non sono all'altezza del compito

Due problemi frenano soprattutto il Sud, secondo Mario Draghi, attualmente governatore della Banca d'Italia: il deficit infrastrutturale e il lavoro precario, che interessa soprattutto i giovani e le donne.
Per le infrastrutture il problema non è di mancanza di risorse, ma di incapacità di spesa. Le regioni, la regione Sicilia, in particolare, retta da Raffaele Lombardo col sostegno del Pd, non sono capaci di spendere le risorse di cui dispongono. Al momento le opere da realizzare valgono 15 mld di euro e i fondi strutturali comunitari a nostra disposizione sono stati spesi al 15%, quelli non spesi ammontano a 23 miliardi di euro.
Accelerare tutti questi interventi darebbe un forte impulso all'attività economica ed un pò di respiro all'economia del Sud, e della Sicilias, per quanto ci riguarda.
Risorse che, come è noto, il governo nazionale, alla luce dell'inettitudine delle regioni, ha deciso di centralizzare per finanziare il Piano per il Sud, con l'obiettivo di accelerare la spesa.
Ai fondi europei, inoltre, occorre aggiungere i circa 15 miliardi di euro relativi ai Fas regionali (85% al Sud, 15% al Nord) che sono al centro di una stringente trattativa fra le Regioni e il ministro per Affari regionali, Raffaele Fitto.
Il quadro tratteggiato indica che non sono i soldi a mancare, è la capacità dei meridionali, dei siciliano per quanto ci riguarda a mancare. Per capacità ci riferiamo ai tanti Cuffaro ed ai tasnti Lombardo eletti (con entusiasmo e abbondanza di suffragi) dai siciliani.
Quelli sopra riportati non sono dati riferiti da Tremonti (uomo del Nord), bensì da Draghi (uomo della BCE, uomo dell'Europa).

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