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venerdì 24 giugno 2011

L'antico cuore di Palermo: la Vucciria, Ballarò ...

Il cuore pulsante del quartiere Albergheria di Palermo ha un nome: Ballarò, uno dei mercati storici della città. Dopo il tracollo degli ultimi decenni del quartiere Vucciria, Ballarò continua ad esprimere quel miscuglio di profumi e di sapori, di spezie dalla lontana e antica provenienza e dell'essenza del sapone in pezzi che emana la biancheria stesa sui balconi.
Palermo, quella vera perché antica e storica, quella genuina, ha nel Dna il sapore del pane con la meusa e l'odore del fritto delle panelle che si mischia con l'acqua e zammù.
Le abbanniate e i colori della frutta, l'aroma del caffè appena tostato e la polvere dei vestiti a poco prezzo. Si, Palermo, quella vera, è la Palermo dei quartieri popolari, della Vucciria, del Capo. O del mercato di Ballarò. Di quei vicoli festosi e vocianti che portano a tempi e modi di altri secoli.
Oggi questi quartieri sono diventati rioni multietnici, hanno mantenuto la connotazione del mercato arabo accentuando, col tempo, questo carattere.
Sono quartieri di cui l’Amministrazione Comunale non cura ne la valenza culturale né quella sociale. Eppure tutti coloro che oggi sono almeno cinquantenni ricordano cosa era la Vucciria, il Capo e Ballarò fino agli anni sessanta del Novecento. Patrizia Argento, in un recente libro di storie di vita quotidiana ambientate a Palermo tra le bancarelle del caratteristico mercato del quartiere Albergheria, rievoca quel mondo.

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