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venerdì 1 aprile 2011

Spigolature dall’Archivio della Parrocchia di S. Nicolò

riptreso dalla rivista ECO DELLA BRIGNA n. 80/2011 edita a Mezzojuso
a cura di Nino e Nicola Perniciaro

Mons. Lorenzo Perniciaro
 Due parole di chiarimento: Nel numero precedente, alla fine della Introduzione che l’arciprete Perniciaro aveva premesso al suo lavoro, era stato aggiunto un elenco sommario con i soli dati anagrafici della serie degli arcipreti, ricavato da un foglietto manoscritto conservato assieme all’opera; in tale elenco mancava però qualche nome, specialmente quelli degli economi spirituali, che si vedranno presenti invece nella “Cronologia”.
Allo stesso elenco poi, a completamento della serie degli arcipreti, era parso opportuno aggiungere anche il nome di papas Francesco Masi che, ovviamente, non vi poteva figurare. Si ritiene utile aggiungere ancora che per economi spirituali si intendono quei religiosi incaricati della responsabilità della Parrocchia durante il periodo di vacanza tra la morte di un arciprete e la nomina del successore.
Con le notizie del primo arciprete comincia adesso la cronologia che monsignor Perniciaro ha ricavato dalla consultazione di tutti i registri parrocchiali che egli stesso ha in gran parte recuperato e poi con tanto amore conservato.
I - Papàs Andrea Lascari Arciprete
Lo troviamo fra i sacerdoti nei citati decreti di Sacra visita 1584-1588, che monsignor Cesare Marullo ha tenuto in questa arcipretura. Egli era ammogliato. Il primo atto di battesimo, in cui risulta il nome del Lascari, è del 21 giugno 1598.
Nel volume II dei documenti manoscritti di questo archivio segnato col n. 2 (già citato) a pagg. 22-23 il  Lascari nell’atto del 2 agosto XI indizione 1613 figura Vicario foraneo di questa terra. In virtù di detto atto i giurati di Mezzojuso nominano il reverendo don Andrea Lascari vicario foranio, don Mitrofanio Jeromonaco e don Bartolo Cuccia, sacerdoti di rito greco, Cappellani della maggiore chiesa S. Nicolò dei greci di  Mezzojuso1.
Abbiamo notizia sicura della sua carica arcipretale nel decreto del 21 settembre 1616 di S. E. il cardinale Doria, arcivescovo di Palermo, col quale, dopo la morte dell’arciprete Lascari, viene eletto arciprete un certo don Pietro Borgia nativo di Piana dei Greci. Per mancanza del registro dei defunti  del 1616 non sappiamo con precisione quando e dove il Lascari sia morto.
A pag. 377 del Registro dei matrimoni di questa madrice del 1780-1820 l’arciprete papàs Francesco dottor Cuccia (1741-1820) ci lasciò trascritta questa notizia “Iscrizione trovata sotto la sacra immagine della  chiesetta detta Giannino del 1613 e da me arciprete dott. don Francesco Cuccia trascritta come segue: Hoc simulacrum fieri fecit la università di Menziusu.
Procuratori Antoni Schirò, et pingìa Cola Cramisi 1613” In detta chiesa vi è la protesi, per essere chiesa assistita e funzionata dai greci albanesi. Sac. Francesco Cuccia arciprete.” E’ da supporsi che la chiesetta della contrada Giannino, territorio non  molto distante dal nostro paese, sia stata costruita appunto sotto l’arcipretura del Lascari. Essa oggi è quasi tutta diroccata. Archivio parrocchiale cartella n. I, carpetta n. 2, fascicolo 1-7. 2 La protesi è un altarino, che devono avere tutte le chiese di rito bizantini, posto a sinistra della S. Mensa (Altare), dove si fa la separazione del pane e del vino da offrirsi nel sacrifizio della S. Messa.
II - Reverendo padre don Mitrofanio Jeromonaco
Economo spirituale in sede vacante

Padre Mitrofanio nel 1601 si trova in Mezzojuso e dai Giurati e dal popolo fu mandato in Levante per  condurre in questa [terra]monaci orientali allo scopo di officiare la chiesetta di S. Maria di tutte le Grazie e fondarvi una grancia presso la medesima chiesetta. Nel 1609 fu presente alla morte del nobile Andrea Reres; anzi nel celebre testamento pubblico del 13 aprile 1609 si trova fra i testimoni e si dà il nome di Elefterio.
Dal 1611 al 1612 lo troviamo quale cappellano della Parrocchia greca S. Nicolò di Palermo. In virtù dell’atto
del 2 agosto 1613 XI indizione i Giurati di Mezzojuso lo nominano cappellano di questa matrice.
Morto l’arciprete don Andrea Lascari, il cardinale Giannettino Doria, arcivescovo di Palermo, lo nomina Economo spirituale di questa matrice greca, che tiene fino a 21 settembre 1616, quando cioè venne nominato il nuovo arciprete nella persona del reverendissimo papàs Pietro Borgia da Piana dei Greci.
Del reverendo padre Mitrofanio sappiamo che venne dal Levante per assistere alla nostra chiesa (di S. Maria) e Monastero, che allora era in fabbrica e che fino al 1645 era ancora in Mezzojuso.
Non saprei dire di quando e dove il reverendo padre Mitrofanio sia morto.
Credo poi che proprio durante questa vacanza o poco prima che morisse il Lascari, sia avvenuto “l’incidente
doloroso che tanto turbò la pacifica quiete degli Albanesi”.
L’eminentissimo cardinale Giannettino Doria, allora arcivescovo di Palermo, spinto non so da quale ragione ed all’insaputa degli Albanesi, emanò lettere di superiorità e preferenza a favore della chiesa della SS.  Annunziata.
Per tale novità essi furono costretti a muovere giusto reclamo, ma, in compenso, fu loro inflitta una amara prigionia che li spinge a ricorrere a S[ua] S[antità] in Roma, da cui fu ordinato che, in tal vertenza, fossero i medesimi interpellati per esporre le loro ragioni, mentre prima ciò si era ingiustamente trascurato4. Poi ancora vorrei domandarmi: Perché il cardinale Giannettino Doria nomina economo spirituale di questa arcipretura in sede vacante un monaco basiliano anziché un papàs della medesima colonia? E’ vero che padre Mitrofanio nel 1613, come sopra fu detto, venne dai Giurati di Mezzojuso nominato cappellano di questa madrice assieme al Lascari ed  al reverendo papàs Bartolo Cuccia, ma in quel tempo nel paese si trovava anche il reverendo papàs Paolo Papadà e credo anche un certo padre Macario Barbato, il quale fu presente,
quale testimonio, nel testamento pubblico del nobile Andrea Reres. Per mancanza dei registri parrocchiali
non saprei dire se vi fossero altri papàs in quell’epoca in questa colonia, ciò poco importa. La superiore osservazione però l’ho voluto fare perché ho la persuasione che il cardinale Giannettino Doria, dopo aver manomesso i diritti matriciali, appartenenti alla sola chiesa greca ed avendo avuto una naturale forte opposizione da parte di questi Albanesi, contro i quali volle usare anche mezzi coercitivi, morto l’arciprete Andrea Lascari, abbia voluto affidare la parrocchia greca ad un elemento estraneo al clero paesano di cui poco si fidava. La mia osservazione viene confermata ancora dal fatto che il successore dell’arciprete
Andrea Lascari a 21 settembre 1616 non è un papàs di Mezzojuso, ma un certo don Pietro Borgia da Piana
dei Greci, come subito vedremo. Perché andare a cercare un successore a Piana, quando a Mezzojuso vi erano altri sacerdoti, anzi lo stesso Papadà che fu il successore immediato del Borgia? Debbo quindi supporre che il cardinale Giannettino Doria, quasi per punire il clero di Mezzojuso per i reclami mossi contro le sue disposizioni, abbia voluto affidare la direzione dell’arcipretura ad un forestiero per essere a lui più sottomesso.
1 Appunti dell’arciprete Lorenzo Perniciaro sul Monastero di S. Maria - Mezzojuso- a pag. 18-21.
2 Appunti dell’arciprete Perniciaro sul monastero, luogo citato.
3 Registro dei battesimi di detta Parrocchia dell’8 agosto 1611, etc.
4 Arciprete Onofrio Buccola opuscolo 1909 pag. 43 e opuscolo 1912 pag. 82-83 e Archivio parrocchiale cartella n. I, carpetta n. 2, fascicolo n. 3.
5 Ritenuti difatti disturbatori dell’ordine pubblico, vennero senz’altro imprigionati (Cfr. Arciprete O. Buccola opuscolo 1912 pag. 82). Per altre notizie cfr. Appunti arciprete Perniciaro sul Monastero basiliano di Mezzojuso.
III - Papàs don Pietro Borgia Arciprete
L’arciprete papàs Pietro Borgia (Borsca) figlio di don Giovanni e di Barbara Matranga, nacque a Piana dei
Greci a dì 8 dicembre 1583 e fu ivi battezzato a dì 11 detto dall’arciprete Nicola Flocca; padrino [fu] don
Demetrio Burgari.
Il primo battesimo amministrato dal Borgia nella Matrice di Piana dei Greci fu a dì 30 marzo 1608. Fu nominato arciprete di questa colonia da S.
E. il cardinale Giannettino Doria, arcivescovo di Palermo, con decreto del 21 settembre XV indizione 1616.
Presso il notar Tommaso Cuccia stipulò atto di accordo con i Giurati di questa Terra, col quale atto furono assegnati all’arciprete Borgia come primizie tarì sei (L. 2,25) per ogni famiglia, da pagarsi in ogni anno. L’arciprete a sue spese doveva mantenere due cappellani.
Sarebbe assai utile poter leggere detto atto di accordo del 4 settembre XV indizione 1616, che in archivio non esiste.
Il Borgia ricoprì anche la carica di vicario foraneo di Mezzojuso, come si legge in un documento di quest’archivio parrocchiale, a 1 ottobre XV indizione 1616 e 23 gennaio XV indizione 16173. Sotto  l’arcipretura del Borgia continuò certamente la incresciosa questione delle preminenze appartenenti a questa madrice greca sulla chiesa parrocchiale latina.
Nella guida illustrata della colonia di Piana dei Greci a pag. 21 troviamo un certo Pietro Borgia che nel 1603 si fece dipingere un quadro dal celebre pittore siciliano Pietro Novelli4. E’ lo stesso Pietro Borgia di cui abbiamo parlato? Il Borgia ricopre tale carica fino all’anno 1627, quando cioè il reverendo papàs Paolo Papadà viene nominato arciprete di questa colonia. Leggiamo difatti nel foglio 2 del Registro dei battezzati a 20 febbraio 1627 un battesimo amministrato dal Papadà.
Il Borgia avrà date le dimissioni spontaneamente per ritornare nella sua nativa  colonia, o invece il cardinale Doria, per calmare gli animi di questi Albanesi per  la questione delle preminenze, ha voluto affidare l'arcipretura al Papadà?
Ciò che è certo si è che il Borgia ha  lasciato questa colonia prima del 20 febbraio 1627 e che lo troviamo nuovamente a Piana, ove amministra i battesimi in quella madrice sotto il titolo di S. Demetrio megalomartire
dal 18 maggio 1627 al 18 giugno 1636 con la qualità di parroco. Egli muore a Piana a 22 luglio 1636 all’età di anni 52 circa e fu sepolto nella chiesa madre di S. Demetrio. A 17 settembre 1805 cessava di vivere a
Mezzojuso (Cfr. Registro defunti foglio 442) il reverendo papàs dott. don Andrea Carnesi (Moscina). Nel suo atto di morte così leggiamo: Il Carnesi fece testamento in notar Sebastiano Mamola col quale “lasciò l’eredità sua ai sacerdoti greci invece delle primizie che paga la greca gente assegnata nel 1616 all’arciprete don Pietro Borgia presso gli atti del notar Tommaso Cuccia, ed ufficiatura domenicale cioè ai sacerdoti servienti nella sudetta chiesa di San Nicola di questa Terra”.
(2) Volume II dei Manoscritti grecanici già citato a pag. 272-273.
(3) Cartella n. I, carpetta n.2, fascicolo n.2
(4) Piana dei Greci. Palermo, Tipografia italo albanese, 1922.
(5) Registro battesimi-Matrice di Piana dei Greci 1627-1630, foglio 3 e registro 1635-1639, foglio 20.
(6) Registro dei defunti-Matrice di Piana dei Greci 1630-1643, foglio n. 17.

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