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giovedì 28 aprile 2011

Quando i tunisini eravamo noi, noi italiani - Quando si perde la memoria storica

«Vattene dal tuo paese, dalla tua patria
e dalla casa di tuo padre,
verso il paese che io ti indicherò Genesi, 12,1.
Il più grande esodo della Storia moderna e contemporaneas è stato quello degli Italiani. 
I numeri dell'emigrazione italiana sono impressionanti; quando si parla come hanno fatto Maroni e Bossi di esodo biblico per ventimila tunisini arrivati a Lampedusa o di quattromilioni di extracomunitari che starebbero in Italia non ci rendiamo conto di quello che diciamo, eppure l'esodo è la nostra storia, la storia degli Italiani. 
Dal 1861 fino al 1985 più di 29 milioni di italiani sono emigrati ma le cifre più sicure si hanno a partire dal 1876, anno in cui si iniziarono a rilevare con regolarità le partenze degli italiani. Da quella data fino al 1985 sono più di 27 milioni gli italiani che hanno lasciato il proprio paese per andare a "cercare fortuna" altrove.
Dal 1876 al 1915 più di 14 milioni di italiani lasciarono l'Italia a fronte di 2,5 milioni di rientri. Nel giro di 30 anni emigrò quasi metà della popolazione italiana che nel 1900 contava circa 33,5 milioni di abitanti.
Un episodio che i libri di Storia trascurano
Nel 1893 la Compagnia delle saline francesi aveva assunto 600 Italiani e 150 Francesi .Gli Italiani avevano accettato una paga di due terzi inferiore a quella dei francesi pur di lavorare, vivevano a circa dieci chilometri dal luogo di lavoro, sistemati in capanne, molti dormivano all’aperto. Il 17 Agosto 1893 oltre cinquecento francesi attaccarono i capanni degli Italiani, dando l’assalto ai loro rifugi e massacrando un italiano a colpi di mattoni. Una ventina di piemontesi rimase imprigionata nella melma e fu bersagliata dalle pietre che vennero loro lanciate dai francesi: se ne salvò uno solo. La caccia all italiano continuò per altri due giorni. E'difficile stilare il bilancio esatto delle vittime: il loro numero oscilla dai nove, secondo la stampa francese, fino ai cinquanta, con circa un centinaio di feriti. I superstiti delle violenze di Aigues  Mortes furono avviati alla frontiera di Ventimiglia e rimpatriati. Una storia poco nota, trascurata dagli storiografi ma che è di profonda attualità e sulla quale oggi che l'Italia è terra di immigrazione bisognerebbe meditare.

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