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sabato 9 aprile 2011

Nord Africa. Si tratta di rivolte per la democrazia o per l'islamismo ?

Il patriarca copto di Alessandria Antonios Naguib
Il regime di Hosni Mubarak, in Egitto, è crollato ed in settembre ci sarà una tornata elettorale.
Sembrava a tutti che fra cristiani e musulmani del più popoloso paese islamico si andasse verso la costruzione di un paese con regole di "modernità" per una convivenza democratica. Regole che prevedessero l'eguaglianza di chiunque prescindendo dalla religione di appartenenza; a caratterizzare la persona nei rapporti sociali avrebbe dovuto essere la "cittadinanza" e non la religione. Pare invece che il dopo Hosni Mubarak non lasci prevedere nulla di buono sotto questo profilo.
I fatti violenti contro i cristiani continuano, anzi subbiscono accellerazioni.
 A Qena, vicino a Luxor, un uomo è stato aggredito e accusato falsamente da alcuni salafiti che gli hanno tagliato un orecchio. Qualche giorno prima, nella stessa città, due cristiani sono stati processati secondo la sharia: uno è stato ucciso e l’altro è morto dopo essere stato gettato dal quarto piano.
Alcune personalità, assenti all’inizio delle proteste contro il regime, ora si sono imposte come protagoniste e leaders del movimento per il cambiamento (gattopardismo arabo). La voce dei capi e dei rappresentanti dei Fratelli Musulmani si va facendo sentire sempre di più e adesso i suoi rappresentanti occupano l’avanguardia della scena. L’elemento religioso è tornato a creare distanza, se non discriminazione, tra musulmani e non musulmani.
A sud del Cairo una chiesa cristiano-copta è stata bruciata e demolita.
Ancora oggi, nella vita civica-sociale dell'Egitto non è la legge, il rispetto della giustizia, a regolare i rapporti fra le comunità, fra le persone, ma la voce delle personalità religiose islamiche che danno direttive e impongono soluzioni su ogni problematica.
Nulla finora lascia sperare che l'Egitto, questo grande paese mediterraneo si avvii alla costruzione di un sistema democratico e di una società con diritti e doveri uguali per tutti senza che la religione possa costituire un discrimine.
E se ciò accade in Egitto, paese sempre legato all'Occidente, cosa accadrà .... in Libia etc. etc. ?

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