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lunedì 11 aprile 2011

LA VERTIGINE .... ..... di Nino Montalbano

2011, passati i tempi della ricostruzione senza criterio, dell'espansione e della demolizione. Passati i tempi dell'assistenzialismo, del non rispetto del patrimonio storico, del saccheggio, del “bene pubblico” sfregiato. Passati gli anni dei voti di scambio... liberate le idee e i pensieri. Ma poi arrivo in via Marsala e vedo uno dei pochi antichi selciati rimasti (anche se in cattive condizioni) per metà tolto da un escavatore, per fare spazio ad un cantiere di lavoro come se non ci fossero altre strade da rifare pensando soltanto ad un recupero e mi viene come una vertigine.
2011, pensavo finiti gli anni delle opere inutili e iniziati gli anni delle piccole opere utili alla gente comune, piccole opere legate al territorio, ma vedendo in giro i manifesti e tutti i soldi pubblici che verranno spesi, gran parte in opere inutili, che se solo potessero essere ripartiti tra i cittadini o tra le imprese locali avremmo di che campare per tutta la vita... ma poi smetto di pensare e mi viene come una vertigine, la sensazione di un sogno già visto, che prende buona parte delle mie funzioni vitali e mi lascia spettatore per alcuni istanti e solo il rumore della tastiera mi riporta alla realtà.
Sono di nuovo nell'aprile del 2011, e penso alle discussioni degli anni passati sul valore dell'identità culturale, della ricchezza del nostro patrimonio. Si sono spesi migliaia di euro e miliardi di parole e si è addirittura fatta un'Unione dei Comuni per meglio salvaguardare tutto ma poi se parlo con la gente pensando di trovare una ricaduta in termini identitari mi viene come una vertigine e non trovo più punti di riferimento, ma dura solo pochi attimi e la mia via riprende.
2011, scrivo un'opinione sulla banda musicale e vengo chiamato in un finto processo che mi aveva preventivamente condannato tanto che alla fine della discussione, alcuni dei presenti hanno soltanto notato che non avevo più parole perchè già sentivo l'approssimarsi di una vertigine, di un vuoto, di un sogno già visto, che ripercorrevo con estrema velocità e sul quale non avevo influenza.
2011, si parla di turismo, faccio un giro per il territorio tra erbacce infestanti, antiquarium in cattive condizioni, mancanza di segnaletica e mi viene come una vertigine, anche se resisto perchè nel 2010 avevo già avuto dei sintomi e avevo scritto qualcosa, come per la strada provinciale Contessa– Campofiorito per la quale avevo chiesto che prima della realizzazione dei muretti a secco venissero fatti i muri di sostegno nelle parti franose (ed io non sono un tecnico) ma le parole sono rimaste inascoltate e già oggi in alcuni punti la strada è franata.
Volevo partecipare al concorso fotografico della pro-loco sul territorio ma ho pensato che il mio intervento poteva essere letto in maniera negativa come se la condivisione e la denuncia non potesse coinvolgere il turista e come se non fosse già una promessa di cambiamento, come se non fosse un modo per dirgli ritorna e questa cosa sarà diversa e così, mi è venuta come una vertigine che mi ha colto d'improvviso e mi sono visto come uno che ricerca una forma di espressione nel territorio che conosce bene e nello stesso tempo il limite, la scure, il taglio netto dell'espressione, come se l'ipotetico turista potesse cadere anch'egli in una vertigine e vedere quello che ci conviene, come se potesse vedere l'antiquarium ed eliminarne la muffa, la carenza strutturale ma poi mi sono ripreso e ho deciso di inviare tre foto sfuocate perchè quando stavo per scattare mi è venuta come una vertigine che ha cambiato forma alle cose, nessuna manipolazione!
Nino Montalbano

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