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domenica 17 aprile 2011

Internet e la rivoluzione del mondo arabo ….

di Nicola Graffagnini
Il futuro delle comunicazioni nel mondo si chiama Internet….che l’ONU verrà chiamata a regolamentare, lo dice il Prof. Rodotà in una intervista a Repubblica
Su Famiglia Cristiana della prima settimana di Aprile ho trovato una interessante intervista a Dominique Baudis, Direttore dell’Istituto del Mondo Arabo di Parigi ( l’IMA ) e VicePresidente della commissione esteri del parlamento europeo, data l’attualità degli argomenti cercherò di sintetizzarla confrontandola con una intervista sul tema di Internet del costituzionalista prof. Rodotà .
A Parigi l’IMA è considerato il punto di riferimento di tutta l’intellighenzia araba in esilio che ha salutato con entusiasmo la rivoluzione nel mondo arabo.
Tutto si muove nel mondo arabo e “ il ruolo delle nuove generazioni e dei loro mezzi di comunicazione è stato fondamentale”.
“ I giovani hanno saputo aggirare la grottesca linea Maginot messa in piedi dai Governi dei Tiranni, fatta di propaganda e di controllo assoluto sui media “.
Ormai si può affermare col Direttore Baudis che “gli eroi di questa rivoluzione sono i blogger“ perché sono riusciti a far girare le immagini delle varie piazze del Nord Africa stracolme dall’Egitto alla Siria, allo Yemen, anche a costo della loro vita, come abbiamo scritto per il caso Libia- Bengasi.
Si percepisce che l’influenza del Direttore Baudis sulle iniziative mirate del Presidente Francese Sarkosy sia stata notevole per la mole di conoscenze sul campo alimentata dalla rete di referenti dell’istituto schierata nel Nord Africa.
Sta di fatto che è di pochi giorni fa l’annuncio di Sarkosy che al prossimo vertice del G8 di Parigi, sarà discussa una risoluzione per la regolamentazione di Internet a livello globale.
Sulla questione abbiamo trovato sul settimanale di Repubblica di gennaio 2011, una interessante intervista al Prof. Rodotà, Costituzionalista di fama internazionale che si dice convinto che l’art. 21 della Costituzione deve garantire a tutti l’accesso alla rete, perché è questa la nuova frontiera tra ricchi e poveri e tra chi ha diritti e chi no. Nel titolo dell’articolo, vi è suggerita anche l’aggiunta di un art. 21-bis che potrebbe evolversi, sulla falsariga dell’art. 21: Art. 21-bis “ Tutti hanno uguale diritto di accedere alla rete Internet, in condizione di parità, con modalità tecnologicamente adeguate e che rimuovano ogni ostacolo di ordine economico e sociale.”
Digital divide
Aggiunge il Professore: “ Oggi chi è tagliato fuori dalla rete si ritrova in una condizione di oggettiva diseguaglianza, tanto che da tempo si parla di digital divide, diseguaglianza digitale.
La rete è il più grande spazio comune che l’umanità abbia mai conosciuto. Ormai è frequentata da due miliardi di persone, Facebook ha oltre cinquecento milioni di iscritti, in crescita: è il terzo Paese del mondo, dopo India e Cina …!”
“Oggi bastano pochi euro per connettersi 24 ore su 24, presto le tariffe scenderanno ancora perché c’è una enorme convenienza commerciale sul mercato virtuale. Ci sono Paesi dove la linea del Governo, anzi, è di mettere a disposizione dei cittadini anche i computer. Ormai il vero nodo è considerare l’accesso al WEB un diritto costituzionale, con un obiettivo: evitare violazioni, scorrerie e censure, limitazioni nelle connessioni, controlli su chi si connette con chi, tutti pericoli costantemente in agguato.”
“ Tutti i governi, incluso il nostro, cercano di intervenire - nei luoghi dove noi ci riuniamo -“
“ Se si sancisce che la conoscenza in rete è un bene comune, da preservare, ne discenderà una maggiore tutele dei cittadini e si impedirà che le logiche mercantili prevalgano…”
L’idea che della faccenda se ne debba occupare solennemente l’ONU non è un mistero, c’è già una pratica aperta dice il Professore che ne è anche uno degli ispiratori, dopo i gravi fatti successi in Cina.
La delazione di Yahoo
Nel 2004 succede che Yahoo rivela al governo cinese il nome di un giornalista dissidente, Shi Tao, che aveva mandato in rete messaggi sgraditi a Pechino. Shi Tao finisce in carcere, la delazione di Yahoo, diventa un caso mondiale “ e si cerca successivamente di intervenire su Google per evitare casi simili, ma alla fine Google è costretta a lasciare la Cina.
“Intanto permettiamo a tutti di connettersi, poi si vedrà. In India e in Africa, la rete è già uno strumento importante di empowerment delle donne “ ( di inclusione nel mercato).
“A Roma Tullio De Mauro ha realizzato con gli anziani un progetto che ha dato risultati straordinari sia sul fronte dell’apprendimento sia su quello della socializzazione. Siamo davanti ad una risorsa sociale, altro che il jet privato.”
“ Dopo i fatti di WikiLeaks e di Assange, il Guardian ha scritto: - la rivoluzione è cominciata e sarà digitale – …lo considero un titolo azzeccatissimo, il caso ci ha messo di fronte ad un cambiamento di scala, a nuovi problemi ”.
“ Ma di fronte al fatto che io sono nel mio studio e mi aggiro via web tra gli scaffali della biblioteca di Auckland in Nuova Zelanda, vuole mettere ?... Col web si superano le distanze, migliaia di volumi da consultare, da dove iniziare ? …Poi prendo fiato e vado in cerca del mio, di spazio …!.”
NG

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