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sabato 12 febbraio 2011

Regione. Se questa è politica sarebbe il caso che tutti tornassero a casa

Il Pd di Sicilia pare abbia due anime (anche se sono tanti coloro che vedono morta per inerzia questa formazione) quella guidata da Antonello Cracolici, capogruppo all’Ars e quella dal del segretario regionale Giuseppe Lupo.
Per Cracolici “è tempo di uscire dalle polemiche, è necessario affrontare con urgenza il tema di un patto per il lavoro e lo sviluppo, concordato con le parti sociali" Per lui il governo regionale si muove, fa cose importanti, addirittura promuove il latte siciliano ed il pomodoro di Pachino. Per lui la sanità siciliana ha intrapreso la via ottimale. In pratica per costui, che appena due anni e mezzo fà diceva peste e corna di Raffaele Lombardo, la Sicilia adesso, pare di capire, che abbia l'uomo giusto al posto giusto.
Beato lui che ne è convinto !
Dall'altro lato, si dice che esista l'altra anima del Pd, quella che fa capo a Giuseppe Lupo, secondo cui "La situazione economica e sociale della nostra regione necessita del confronto avviato con le associazione imprenditoriali e sindacali, perché si arrivi rapidamente ad un patto sociale per le riforme, lo sviluppo e il lavoro". Al di là della sfumatura, entrambi i due dirigenti PD, a cui l'elettorato siciliano due anni e mezzo fà aveva chiesto di svolgere il ruolo di Opposizione a Raffaele Lombardo, sembrano non siano sfiorati dall'idea che tradire il mandato elettorale li rende poco credibili agli occhi della gente.
Parlano come se fossero apposto nei confronti dei siciliani e pur atteggiandosi ad anime diverse dello stesso "partito in stato comatoso" dicono esattamente le stesse cose. Beati loro che non vedono motivi di sofferenza sulla stato in cui versa la Sicilia proprio a causa del malgoverno di cui si rendono responsabili !
Dall'altro lato cè l'opposizione PDL al governo Lombardo.
Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, e il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Francesco Cascio, sono stati ricevuti qualche giorno fà a Palazzo Grazioli dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ovviamente non per discutere di Ruby, ma  della situazione politica siciliana che li vede per il momento in astinenza spartitoria-clientelare. Costoro si oppongono a Lombardo, non tanto perchè è un uomo delle "clientele", dei contatti con personaggi dello sqallore mafioso (tant'è che è inseguito dalle indagini della Magistratura), nè perchè i soldi comunitari destinati agli investimenti vengono usati per spese correnti, ma perchè ha osato eliminare dalle spartizioni del potere la loro parte politica. Infatti l'Opposizione pdl all'Ars insorge ogni volta che l'efficente (si fa per dire) governo Lombardo taglia la testa ad un manager della sanità  in quota appunto pdl.
Della grave situazione della crisi economica della nostra Regione a tutti costoro non interessa, sembrerebbe di capire, nulla, se non nella misura in cui intravedono possibilità clientelari.
La Cgil siciliana, sempre più sindacato costretto a fare supplenza sul terreno politico, non può che dichiarare  “il governo di Roma continua a non attivare politiche di crescita, e la situazione è tale che anche solo a restare fermi si fa danno” Tra gli ultimi atti “gravi” del governo Berlusconi, per la Cgil siciliana, c’è la volontà manifestata di voler cancellare col maxiemendamento al decreto milleproroghe la norma che prolunga di un anno la possibilità per i precari di fare ricorsi. Cioè la norma che consente di impugnare i licenziamenti e gli abusi datoriali entro tempi ben più lunghi dei sessanta giorni recentemente introdotti dalla maggioranza di governo.

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