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sabato 19 febbraio 2011

Papas Vito Stassi, Vicario Eparchiale e Parroco di San Nicolò dei Greci alla Martorana, si è spento questa notte


Papas Vito - ai festeggiamenti per il 25°
dell'ordinazione di papas Nicola Cuccia

  L'Archimandrita Vito Stassi, il riferimento culturale più alto dell'Eparchia di Piana degli Albanesi, è venuto meno la notte scorsa.
Un malore lo ha colto nell'abitazione palermitana nel corso della notte e l'immediato intervento degli uomini del 118, che lo hanno immediatamentew soccorso portandolo nell'Ospedale Cervello di Palermo, non è servito a salvargli la vita.
   Papas Vito, la salma del Vicario Generale dell'Eparchia di Piana degli Albanesi, verrà esposta alle 14,oo di oggi nella sua Chiesa parrocchiale di Santa Maria dell'Ammiraglio e di San Nicolò dei Greci (alla Martorana) e vi resterà fino a domani mattina alle 11,oo quando verranno celebrati i solenni funerali.
   Alle 15,oo di domani la salma verrà trasportata nel paese natio di Piana degli Albanesi per essere tumulata nel locale cimitero.

Papas Vito
L'uomo colto dell'Eparchia, il parroco di sempre della Chiesa della Martorana (da quarant'anni), il sacerdote fra i più conosciuti di Palermo, della Palermo popolare, della Palermo colta e della Palermo professionale. La città non aveva bisogno di riferirsi per nome a Papas Vito, bastava dire il parroco della Chiesa della Martorana per indicare una realtà realigiosa (la greco-bizantina), etnica (gli arberesh), culturale (approccio al Cristianesimo nè emotivo nè sentimentale).
La domenica partecipare alla messa, nella Chiesa della Martorana, con papas Vito, con le sue omelie brevi ma condensate da grandi, impreviste, attuali, interpretazioni era una grande opportunità.
In quella Chiesa ci si incontrava fra contessioti, mezzojusara, palazioti, pianioti. Lì si incontravano, per stare vicini a papas Vito, professori della scuola pubblica e dell'Università, uomini di cultura e popolani. Finita la celebrazione liturgica, per quasi due ore, c'era la fila di tutti per incontrare nella sacrestia Papas Vito, per sentirlo, raccontargli, per invitarlo.
Il vuoto che Papas Vito lascia non è, questo è certo, nell'immediato colmabile. L'Eparchia di Piana sperava, coltivava l'idea che egli, Vicario dall'estate scorsa, potesse far rivivere le ragioni della propria esistenza.
Persona autorevole, senza bisogno di essere autoritario, infondeva fiducia e speranza a chi gli faceva osservare l'odierna realtà dell'Eparchia, umiliata nella propria autonomia e nella propria esistenza dalla nomina di un delegato pontificio, espressione di dominio anticristiano, secondo la visione ecclesiastica orientale.
Papas Vito è stato due settimane fà a Contessa Entellina, nell'occasione del 25° dall'ordinazione sacerdotale di papas Nicola Cuccia. Rimase positivamente ammirato per la grande partecipazione di popolo, di gente, che in quella ricorrenza si era stretta attorno al "parroco di sempre", attorno a papas Nicolino. Era arrivato in paese tre ore prima della celebrazione liturgica, aveva girato -senza farsi accompagnare da nessuno- il territorio, gli edifici ecclesiastici  ed aveva incontrato persone varie per sentire gli umori e le impressioni sulle questioni che in questa fase premono sulla situazione eparchiale.
Si era fatta una opinione chiara: Contessa Entellina è fortemente attaccata alla tradizione greco-bizantina, all'Eparchia, al sacerdote che questi sentimenti aveva saputo inculcare: papas Nicola Cuccia.
Si era impegnato a risolvere la situazione in cui questa comunità si trova, a causa di strane interpretazioni del cristianesimo degli anni passati e che noi abbiamo concettualizzato nell'espressione "Teologia delle Porte Chiuse". Si era impegnato a far rivivere l'Eparchia, dal ruolo di Vicario che gli è stato chiesto di svolgere dal Mons. Tamburrino, il delegato pontificio.
Papas Vito era per la diocesi il tutto.
Ogni problema che insorgeva nell'Eparchia, automaticamente, spingeva tutti a dire: vediamo cosa dice Papas Vito.
E adesso ?

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