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domenica 6 febbraio 2011

I vestiti nuovi dell’imperatore

di Nicola Graffagnini
I vestiti nuovi dell’imperatore è una fiaba danese scritta da Hans Christian Handersen e iniziava così: “ Molti anni fa viveva un imperatore, il quale amava tanto possedere abiti nuovi e belli, che spendeva tutti i suoi soldi per comprarne sempre di nuovi “ e fu così che la fama si propagò fino ad arrivare a due truffatori che si inventarono la storia dell’abito d’oro da proporgli”.
Un titolo di Repubblica del Venerdi 4 Febbraio: “Il vestito nuovo del mentitore” è tornato a ricordarci l’antica favola che penso molti di noi se ne ricordano, sempre se hanno avuto da piccoli un maestro cultore di favole che le raccontava per poi far desumere alla fine, la morale della favola.
E per questa favola, è indubbio che l’innocenza del bambino che grida: “ Il Re è nudo “ perché così lo vede all’uscita del palazzo attorniato dai cortigiani, viene elevata alla massima potenza, tanto da diventare di comprensione universale.
Infatti i bambini sono quelli che vedono e dicono le cose che vedono con i loro occhi e che pensano con la loro testa e non la mediano come i grandi con l’ignavia e con l’ipocrisia, prima dai cortigiani del primo cerchio e dopo dagli schiavi tra il popolo, ma questo purtroppo accade dappertutto.
Per tornare alla nostra nazione, io non saprei in quale cerchio collocare quelli che con grande faccia tosta si ostinano ad andare ancora nei salotti buoni della TV, ove ormai si fa la politica con i punti di audience per difendere a spada tratta l’indifendibile.
Forse questa nostra società ha di nuovo bisogno che gli adulti si facciano bambini, come raccomanda il Vangelo, che tanti hanno dimenticato non solo di leggere ma anche di ascoltare la Domenica in chiesa o forse avrebbe anche bisogno di un nuovo modo di fare televisione, magari come fa la BBC a Londra o la CNN in America.
NG

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