StatCounter

domenica 13 febbraio 2011

Dentro i conti del Comune

Dentro i Conti del Comune è quello spazio del Blog che vorrebbe, in maniera facile, far familiarizzare chiunque con il procedere della vita amministrativa del nostro comune. Per analogia detto procedere si può allargare all'intera gamma degli enti pubblici.

Per oggi vorremmo seguire come a Contessa Entellina vengono programmati (ma verrebbe da dire non programmati) i fondi per la rinascita della Valle del Belice. (Parte I)

PROGRAMMAZIONE RICHIESTA DAL COMUNE
--Con Decreto del Provveditorato del 1994 era stata prevista la realizzazione una Chiesa nella zona di trasferimento (£. 900.000.000).
--Con finanziamento dello stesso Provveditorato del 2001 era stata prevista la realizzazione di un Museo con annessa biblioteca (£. 1.841.715.034 (= €. 951.166,44) nonchè l'esecuzione delle opere del centro civico per £. 80 milioni).

INFORMAZIONI NOSTRE
Resti della Chiesa crollata di Gibellina
CHIESA- La vicenda della Chiesa è stata un disastro: è stato incaricato un progettista che mai aveva avuto a che fare con chiese. E' stato dato l'appalto all'impresa ed in fase di avvio dei lavori si è scoperto che se si fosse proceduto con le opere la volta dell'edificio -prima o dopo- sarebbe crollato, come avvenuto in situazione analoga a Gibellina. L'Amministrazione ha deciso di non procedere oltre: è stato pagato, nonostante tutto, il progettista, è stata risarcita l'impresa che non avrebbe più eseguito l'opera (non per sua colpa) e si è pensato dopo il lunghissimo iter per chiudere la faccenda di riprogrammare la spesa.
MUSEO- La programmazione fu avviata dal sindaco Piero Cuccia ma su sollecitazione scritta del prof. Giuseppe Nenci, archeologo di fama mondiale della Università Normale di Pisa, che ebbe a far rilevare come il 75% dei beni archeologici provenienti da Entella giace in baulli, nei sotterranei degli edifici comunali.
L'allora Opposizione alla Giunta di Piero Cuccia, composta da persone che oggi potremmo definire illuminate (ovviamente con sarcasmo) avviarono una campagna di ingiustificata avversione. Piero Cuccia riuscì comunque a far progettare l'opera, avviò la procedura di individuazione dell'area -pur in carenza del Piano Regolatore-, ma sopraggiunse la fine del mandato. Gli avversari (gli illuminati) che vinsero le elezioni decisero che quell'opera non andava fatta, perchè espressione di un loro "storico nemico=Piero Cuccia".
Pagarono, anche in questa circostanza, con parecchi bigliettoni, il progettista e mandarono gli elaborati in archivio.
Da sette/otto anni Sergio Parrino (per un pò di tempo assessore ai lavori pubblici e per altro tempo sindaco) non ha mosso dito, nè per riallocare ( = destinare ad altri fini) i soldi della Chiesa mancata nè quelli del Museo. Si era, per la verità, adoperato per destinare parte dei soldi della mancata chiesa al recupero manutentivo della Chiesa dell'Annunziata, ma ne parleremo nella II parte di questa descrizione.
Inerzia, incompetenza, strafottenza tipica della "gente del fare" nostrana. Non riusciamo a definire diversamente il comportamento di questi pubblici amministratori. In tutto questo tempo, in pratica fino ad oggi, quei soldi sono stati erosi dall'inflazione, dai risarcimenti danno, dalle progettazioni rese inutili dal procedere degli avvenimenti e cosa strana la Corte dei Conti non è mai intervenuta a vedere come viene gestito il pubblico denaro da queste parti.
NOSTRA CONVINZIONE
Condividiamo in pieno, con rammarico, quei disegni di legge (ormai numerosi) che prevedono l'estinzione per accorpamento ad altre realtà maggiori dei piccoli comuni. La motivazione è che gli amministratori inetti (come quelli che capitano dalle nostre parti) non sanno utilizzare i soldi che, con sacrificio, gli italiani pagano mediante l'Irpef. In un bacino amministrativo più ambio dovrebbe essere più facile selezionare una classe di "Amministratori" oculati, ma soprattutto competenti.
Anche se la situazione di un Comune come Palermo, in mano ad un Cammarata, non supporta questa tesi.
Forse, dobbiamo pensare, che siano i tempi che viviamo a far prosperare solamente "pensionati-di indennità di carica", e forse è il clima berlusconiano che tiene dormiente la Corte dei Conti.

Nessun commento:

Posta un commento