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sabato 15 gennaio 2011

L'agricoltura siciliana: esiste un apparato di valorizzazione enorme, ma nessuno si accorge della bontà

  Sulla scorta dei milioni di euro che la Regione Sicilia è disposta ad erogare alle mogli di Cuffaro e di Lombardo, perchè come ognuno sa -ma nessuno aveva prima immaginato- esse si occupano di agricoltura, formuliamo qualche riflessione sul mondo agricolo dell'isola, senza comunque voler additare nè colpevoli nè cattivi. In Sicilia infatti le responsabilità pubbliche vanno individuatye a 360 gradi. Tutti tolleriamo tutto, infatti.
In Sicilia nei confronti della nostra disastrata Agricoltura esiste una forza pubblica così poderosa e qualificata, stando alle attestazioni regionali, costituita da 8/10 consorzi di ricerca, 1600 tecnici, tra dipendenti ESA e Assessorato all’Agricoltura da poter immaginare che i poveri agricoltori sono trattati da ragazzini continuamente assistiti, dalla mattina alla sera, da tutor ed esperti; verrebbe da dire che per la disastrata agricoltura dell'isola esiste a disposizione una “potenza di fuoco”, che in aziende che competono sul libero mercato dei servizi darebbe luogo a una consistente attività che, in termini di fatturato, varrebbe qualche centinaio di milioni di euro.   Se davvero questo enorme apparato si occupasse dell'agricoltura siamo certi che dall'Unione Europea qualcuno si spingerebbe a chiedere la loro riduzione perchè il mercato, in termini di assistenza gratuita della pubblica amministrazione, sarebbe da giudicare distorto. Invece in Europa sanno che quell'esercito non serve per valorizzare un bel nulla e nessuno se ne preoccupa. Sanno bene, in Europa, che una vera e moderna agricoltura in Sicilia non esiste, se non per limitate oasi. 
  Certo la situazione della nostra agricoltura è complessa e mai lineare, per cui potrebbe essere pure che manchino figure adeguate e versatili, di ampie vedute, con competenze ed esperienze specifiche, al confine tra la tecnica agronomica, l’organizzazione, il marketing aziendale e il diritto commerciale.
  Certo da noi, in Sicilia, non è difficile constatare la “mancanza di un vero gioco di squadra”, ma perché manca ?
  Perché i responsabili sono inadatti al gioco di squadra? O perché non lo vogliono condurre ?

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