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sabato 15 gennaio 2011

Il premier, il legittimo impedimento ed il caso Ruby


"Niente sesso con Berlusconi"

Ruby difende il premier ed attacca: "Sono tutte balle, quale prostituzione, Silvio mi ha dato 7mila euro perché gli ho chiesto aiuto per trovare lavoro". Intanto parla Emilio Fede: "Se dimostrano le accuse, mi dimetto da direttore del Tg4"

L'opinione della stampa cattolica
-"Può un uomo di governo essere esentato da rendere eventualmente conto della sua condotta presente e passata per tutta la durata del servizio pubblico che svolge? Può, insomma, per un tempo determinato essere permanentemente al di sopra della legge? Francamente credo di no".
Con queste parole il direttore di 'Avvenire', Marco Tarquinio, risponde oggi sul giornale alla lettera di un lettore che gli chiede un commento a seguito della decisione della Consulta sul legittimo impedimento.
Secondo Tarquinio, "si possono porre argini alle interferenze perniciose tra poteri dello Stato (e ne abbiamo viste tante in questi anni....) - sottolinea il direttore del quotidiano della Cei - ma nessun uomo di governo dovrebbe essere posto o dovrebbe porsi al di sopra della legge. E aggiungo e sottolineo, nessun giudice. A questo si deve stare".
Il tema del legittimo impedimento, ma soprattutto delle reazioni politiche alle indagini sul caso Ruby che coinvolgono il premier, è affrontato da Avvenire anche in un articolo interno, firmato da Giovanni Grasso e intitolato "Asse Casini-Fini: silenzio, evitiamo strappi", che parla di "un silenzio assordante, che proprio non passa inosservato" riguardo alla reazione del "nuovo polo".
Come sarebbe interessante conoscere l'opinione di Mons. Fisichella sia sul legittimo impedimento che sul caso Ruby. Come sappiamo secondo il dotto prelato le bestemie di Berlusconi non sono bestemie. Per costui il decalogo, infatti, non è uguale per tutti.

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