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giovedì 27 gennaio 2011

Il giorno della memoria

di Nicola Graffagnini
Il giorno della memoria è una ricorrenza civile istituita con la legge N. 211 del 20 Luglio 2000 del Parlamento italiano, che in tal modo ha aderito alla proposta internazionale di dichiarare il 27 Gennaio come giornata di commemorazione delle vittime del nazionalsocialismo e del fascismo, dell’Olocausto e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.
Il 27 Gennaio corrisponde infatti all’abbattimento dei cancelli del campo di Auschwitz, da parte dell’esercito russo.
Voglio ricordare questa giornata, con due estratti da articoli pubblicati dai miei allievi su: Cronaca in classe del Giornale di Sicilia, dedicata alla giornata.
“Tenente Onorato – Lo studio dell’Olocausto attraverso gli scritti della piccola vittima ebrea. Il Diario di Anna Frank, lettura per riflettere il disastro della Shoah. In questi giorni in classe, nell’ora di religione, abbiamo parlato del popolo ebraico e soprattutto della loro persecuzione durante la seconda guerra mondiale, anche perché il 27 Gennaio è il giorno dedicato alla memoria delle vittime dell’olocausto. Mentre approfondivamo l’argomento, abbiamo scoperto la storia di una ragazza tedesca di origine ebraica di nome Anna Frank. Nel Giugno del 1942, Anna insieme con la sua famiglia e pochi altri si nascose sotto il tetto delle fabbrica del padre per sfuggire alle persecuzioni naziste. In occasione del suo compleanno, ricevette un diario su cui scrisse tutte le sue disavventure vissute in quel periodo triste per lei e per tutti gli ebrei. Dal suo diario, come ci raccontò la maestra di religione, si evince che Anna pur giovanissima di età,dimostrò di essere matura per la sua età e anche molto coraggiosa, perché non sarà stato facile affrontare con forza qui momenti angosciosi per una ragazzina che semmai a quell’età ha bisogno di giocare e divertirsi con i suoi coetanei.
Sfortunatamente il 4 Agosto del 1944,  Anna e i suoi familiari furono scoperti e deportati nel campo di concentramento di Auschwitz. Anna aveva appena quindici anni, dopo poco meno di un anno, nel 1945 insieme alla sorella Margot morì dio tifo nel campo di sterminio di Bergen-Belsen.
Anna Frank divenne famosa per il linguaggio vivace e tenero che ha toccato i cuori di tantissimi lettori di ben cinquantacinque nazioni del mondo. Oggi si dice che il suo Diario è uno dei libri più venduti e tradotti al mondo. Giovanni Polizzi.”
“Un film da vero Oscar. Il 27 gennaio abbiamo visto per l’occasione il film: - La vita è bella - di Roberto Benigni. Si tratta di un vero capolavoro che riesce a far ridere anche in un momento drammatico come quello dei campi di sterminio. Tutto comincia nel 1938, Guido era un giovane ebreo che andando a lavorare incontrò Dora in un modo divertente, poi dovunque andava la trovava davanti per coincidenza fino a quando un giorno si sposarono ed ebbero un figlio di nome Giosuè. Un giorno, dopo lo scoppio della guerra e l’inizio delle persecuzioni degli ebrei, tutta la famiglia venne deportata in treno. In quei momenti terribili Guido iniziò a raccontare al figlio che la guerra era tutto un gioco e che si dovevano totalizzare fino a mille punti per vincere un carro armato vero. Un giorno Guido, durante la ricerca della moglie nel campo,viene sorpreso e ucciso da un soldato, alla fine Giosuè riesce a incontrare la madre nel momento della liberazione del campo da parte dei soldati americani. Abbiamo imparato che la parola Olocausto in ebraico vuol dire sacrificio levitico. Questo termine è stato indicato dagli storici per indicare lo sterminio di sei milioni di ebrei attuato dai nazisti tedeschi, guidati dalla follia omicida di Hadolf Hitler. Il nazismo adottò il sistema dei campi di concentramento fin dal 1933. In Francia i tedeschi presero come scusa l’assassinio di un segretario dell’Ambasciata di Parigi per arrestare 20 mila ebrei e bruciare 267 sinagoghe. Nei tre anni successivi gli ebrei reclusi nei campi furono sterminati con ogni mezzo : gas cianidrico, monossido di carbonio, iniezioni al fenolo , lanciafiamme, bombe a mano . Salvatore Tumminello e Paola Vassallo.”

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