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lunedì 18 ottobre 2010

Ricominciare

riceviamo e volentieri pubblichiamo
Allontanare dalle proprie case e dai propri paesi generazioni di ragazzi, educarli per oltre 10 anni nei seminari di Grottaferrata e Roma. Consacrarli preti e, poi quando devi sceglierne due, idonei alla investitura vescovile, non ne trovi nessuno all’altezza del compito. E’ un fallimento! O gli Arbresci sono tutti brachicefali o è il sistema di vocazione-reclutamento e di indottrinamento-addestramento e lo stile di vita comunitario dei seminari a fare acqua. La prima ipotesi (senza iperbolica immodestia), però, sconfessata dall’evidenza esistenziale, culturale e storica. L'errore educativo l'ho già segnalato in occasione dei lavori preparatori al Sinodo Arbrescio di cui vorrei vedere gli atti!

Dunque, umiliare, offendere scandalosamente la comunità arbresce, davanti al mondo, per coprire le colpe proprie di Roma è delitto riprovevole appena attenuato dalla pochezza, dal disadattamento e dal fondamentalismo culturale della Curia apostolica petrina, ma aggravata dallo stile assai simile a quello dei proconsoli imperiali (qui per fortuna non c’è la sgerraglia armata di recente memoria).
Allargando, appena un po’, lo sguardo si scopre che questo tipo di comportamenti non concerne soltanto l’Arberia, ma è intrinsecamente sistemica e strutturale nell’intero universo cattolico (come cerco di mostrare nel breve resoconto allegato).
La mente mi va al saggio “La colonna e il fondamento della verità” (ora riedito a cura di Natalino Valenti, Ed. San Paolo, eu.64) di Pavel Aleksandrovič Florenskij, già membro tecnico del Soviet e scienziato, prete con moglie e figli, poi volontario martire, santo per la "apostolica" Chiesa ortodossa di Mosca: «la Chiesa è il corpo di Cristo, “la pienezza (to pleroma) di Lui che riempie tutte le cose” (Ef.1,23. […] A questa pienezza allude in primo luogo la profezia dell’Apostolo: “ E’ necessario che vi siano delle divisioni in mezzo a voi” (1Cor.11.9)”». Dove aleggia la Spirito consolatore; «ecclesialità è il nome dove trova quiete l’ansia del cuore».
E’ esperienza viva, attinta solo dalla vita, non dall’astrazione e dal raziocinio. E’ una vita nuova che interpella tutti, specialmente chi langue nella staticità così lontana dalla dinamica del pensare e vivere insieme nella Trinità. __
Paolo Borgia

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