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sabato 16 ottobre 2010

Padre Mario: è attaccatissimo alla "comunità locale" e non intende lasciarla

  Padre Mario non smentisce il suo carattere: sacerdote senza onere di obbedienza nei confronti dei superiori.
   Nella serata di ieri sera avrebbe fatto conoscere ai sacerdoti della Curia eparchiale tutte le sue riserve sul decreto che lo vede passare da parroco della Favara a Responsabile dell'Azione Cattolica e della Pastorale Giovanile. Riserve per la verita note alla Curia da qualche giorno perchè riportate sul ricorso inoltrato da padre Mario alla Santa Sede. La novità di ieri sera consiste tuttavia nel fatto che egli non intende allontanarsi dalla "comunità" dei fedelissimi fino a quando non si conoscerà l'esito del ricorso.
  Vero è che i prelati hanno la possibilità di nominare, nell'intervallo, un Amministratore Parrocchiale tuttavia non si capisce come questi possa avere la guida della Comunità se il predecessore non fa i dovuti passi indietro.
  Noi restiamo in attesa di capire l'esito di questi dilemmi che insorgono in continuazione, ma non ci capacitiamo a  capire come si possa essere sacerdoti cattolici ed avere contemporaneamente una considerazione pari a zero dei propri "superiori", 'delegato pontificio' compreso, stante che a fronte di ogni provvedimento che viene emesso si fa riferimento -mano e piedi- all'Avvocato.
  Vogliamo precisare: se ci sono diritti da far valere e che l'Ordinamento garantisce è bene che ci si avvalga delle regole, tuttavia l'eccesso di contenzioso con i superiori, a nostro parere, è segno che il sacerdozio è interpretato in maniera personalissima.

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