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lunedì 18 ottobre 2010

Mons. Ignazio Zuccaro, quando la Giustizia non è tale

Storia di Mons. Ignazio Zuccaro
Vescovo di Caltanissetta dal 1896 al 1905
Accusato, inquisito, rimosso e infine riabilitato
di Nicola Graffagnini
Sul sito ufficiale della Diocesi di Caltanissetta, alla voce “Mons. Zuccaro”, si legge per intero e senza censure la triste storia del Vescovo rimosso dal Vaticano a causa delle sue buone azioni verso il popolo.
“Il Vescovo …. che incrementò e sostenne il movimento cattolico, che promosse diverse casse rurali, cooperative di lavoro, società di mutuo soccorso, ecc. …… che gli crearono atteggiamenti di ostilità ed opposizione da parte di autorità locali e delle classi nobiliari, che inviarono esposti alla Santa Sede . ….”
“In seguito alla visita apostolica tenuta dal Padre Redentorista Ernesto Bresciani, la Santa Sede decise di sospenderlo dall’incarico invitandolo a lasciare la Diocesi”.
Continua il sito .. “In punta di piedi e in assoluto silenzio e obbedienza, Mons. Zuccaro se ne andò dalla Diocesi portando con sé tante sofferenze per le povertà del suo popolo non riuscite a lenire. A dimostrare le falsità delle accuse contro il Vescovo Zuccaro fu il suo successore Mons. Antonio Augusto Intreccialagli, che in una dettagliata relazione alla Santa Sede dimostrò la superficialità del giudizio del Visitatore apostolico che venne sollevato dall’incarico “.
La mia curiosità di ricercare il sito della Diocesi deriva dal ritrovamento di un vecchio ritaglio de La Repubblica del 2008, che riporta un articolo di Tano Gullo che presenta un volume di Sergio Mangiavillano dal titolo : “La venerabile impostura” che racconta la storia del Vescovo Zuccaro, rimosso dal Vaticano per l’errore dell’Inquisitore.
E’ stato l’attuale Vescovo di Catania, Mons. Mario Russotto ad aver voluto recentemente la completa riabilitazione del suo innocente predecessore in quella cattedra e quindi il trasferimento delle sue spoglie dal cimitero di Sant’Orsola di Palermo ove era stato tumulato alla sua morte avvenuta nel 1925, al Duomo di Santa Maria La Nova di Caltanissetta accanto alle tombe dei due Vescovi nisseni che lo hanno preceduto.
Ma quale era stata la vera colpa del Vescovo Zuccaro?
Secondo l’autore del volume fu un Vescovo di frontiera, predecessore dei vari Don Riboldi o addirittura del Don Puglisi di oggi. Con una sola differenza, che allora le mafie o i poteri forti non avevano bisogno di ricorre alla polvere da sparo, bastava sollevare dei polveroni nei posti giusti mediante un numero imprecisato di lettere anonime spedite in Vaticano con le accuse più varie: amanti, ruberie, favoritismi, eresie, modernismi, ecc. ma tali da muovere il Delegato Pontificio da Roma per richiederne il suo defenestramento.

Il contesto sociale
Gli anni a cavallo del 1900 furono al centro di grandi sommovimenti sociali, siamo in età giolittiana e l’emigrazione di massa favorita dai grandi transatlantici che varcavano l’oceano per gli USA furono la valvola di sicurezza per alleggerire le rivolte sociali al Sud e nel contempo rappresentare un ritorno di Bilancio con le rimesse, mentre al Nord nel triangolo Torino, Milano, Genova venivano assegnate le ricche commesse del nuovo stato unitario per armamenti, ferrovie e cantieristica navale. In Sicilia soltanto negli anni 1905,1906,1913 si registrano rispettivamente le seguenti cifre di emigrazione: 106.000, 127.000. 146.000.
I fasci siciliani del 1892-1894 furono il primo grande movimento democratico popolare verificatosi in Italia dopo il 1860.
Nel 1891 Papa Leone XIII promulga l’enciclica “Rerum Novarum”. Nel 1892 nasce a Genova il Partito Socialista Italiano dei lavoratori e nel 1893 sorgono i fasci dei lavoratori che in Sicilia possono interessare ben 300.000 braccianti e contadini che avevano fame di terra e di libertà da cui il primo sciopero agrario per l’applicazione dei “Patti di Corleone”. E’ chiaro che questo grande movimento spaventa a morte i grandi proprietari terrieri eredi di una nobiltà ancorata al feudo. Il Governo Crispi si incarica della restaurazione dell’ordine in Sicilia, con l’esercito regolare piemontese …attacca frontalmente queste forme di sciopero fino a fiaccare con ogni mezzo la resistenza del movimento in tutta l’Isola: Piana degli Albanesi, Marineo, Corleone, Mezzojuso per restare nel nostro circondario rappresentano dei veri capisaldi, in tutte le province vengono arrestati i capi e deferiti ai Tribunali militari speciali (il volume dal titolo: “Il processo imperfetto- 1894 – I Fasci siciliani alla sbarra. Ed, Sellerio 2008, scritto dal Dr. Rino Messina, di professione magistrato, ricostruisce in 445 pagine quei processi).
Il clima di restaurazione generale che regnava in quegli anni in Sicilia, a quanto pare fu fatale al Vescovo Zuccaro che in coerenza con l’insegnamento della Rerum Novarum si prodigava verso le classi più umili e verso i più piccoli di quelle classi: “ carusi” delle miniere, i lavoratori bambini come il “ciaula che non aveva visto la luna” brano celebre delle nostre Antologie letterarie di Scuola Media .
Il suo Segretario, Don Angelo Gurrera, Direttore de L’Aurora giornale finanziato dal Vescovado, era il principale animatore di quel movimento delle cooperative bianche che cercava di aiutare i contadini più poveri.
“Era quello il tempo – ha scritto lo storico Cataldo Naro compianto Vescovo di Monreale prematuramente scomparso nel 2006 - in cui bastavano denunce anonime per mettere sotto processo perfino un Vescovo ….".
Per fortuna si può dire che la storia alla lunga …. ha un lieto fine. La relazione del Delegato Pontificio viene contestata punto per punto dal Vescovo Antonio Augusto e il Padre Redentorista Ernesto Bresciani viene sollevato dall’incarico e inviato in ritiro in uno sperduto monastero, anche se aggiunge l’autore del volume, “dal complesso della storia c’è da pensare che fosse stata decisa in Vaticano prima che l’istruttoria arrivasse a conclusione”.
Nicola Graffagnini

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