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venerdì 29 ottobre 2010

Il Sinodo delle Chiese cattoliche del Medio Oriente

Gerusalemme: pace e non muri
di Nicola Graffagnini


Titola così su tre colonne Famiglia Cristiana in edicola dal 31 Ottobre, per sintetizzare il lavoro finale delle Commissioni del Sinodo per il Medio Oriente.
Ma vediamo per ordine e per grandi sintesi quali sono stati gli argomenti dominanti del Primo Sinodo Orientale.
1. Si chiede alle Nazioni Unite che facciano rispettare le risoluzioni del Consiglio di sicurezza e impongano il ritiro dai territori palestinesi occupati dopo la guerra dei 6 giorni, quindi ritorno ai confini del 1967.
2. Per Gerusalemme e i luoghi santi, si chiede uno Statuto speciale internazionale.
3. Si auspica il ritorno dei profughi palestinesi costretti a lasciare le loro abitazioni per i fatti bellici accennati e la stipula di una pace duratura.
Appare chiara la condanna dell’occupazione israeliana, da cui discendono, secondo i Padri sinodali, infinite conseguenze alla base delle presenti incomprensioni tra i due popoli che influenzano poi tutta l’area … dalla mancanza di libertà nei territori occupati militarmente, alla costruzione del lungo muro di separazione, dalla lunga detenzione dei prigionieri politici, alla demolizione delle case dei profughi palestinesi, ne discende che Israele potrà godere di una pace duratura a condizione che favorisca la nascita di uno stato autonomo per i palestinesi.
Sulla stampa internazionale ha fatto notizia la dichiarazione del greco-melchita Cyrille Saline Bustros che accusa Israele di utilizzare un testo sacro, la Bibbia e nello specifico il passo della terra promessa, per giustificare l’occupazione militare dei territori palestinesi e dato il tema scottante della pace voluta anche da Obama, subito Tel Aviv attraverso il suo Ambasciatore in Vaticano, ha accusato il Sinodo di avere lavorato con criteri politici.
Secondo la Santa Sede, invece nel testo finale la condanna d’ogni estremismo è rivolta ad ampio raggio, contro le violenze e gli estremismi religiosi, il razzismo, l’antisemitismo, l’anticristianesimo e l’islamofobia.
Nicola Graffagnini

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