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sabato 2 ottobre 2010

Il ponte di Messina che Raffaele Lombardo vuole e che il pd (ossia la maggioranza che lo regge) non vuole

A proposito del Ponte sullo stretto e della Salerno Reggio Calabria
E se poi il ponte restasse a metà?
Penso che una volta nella vita … la maggioranza dei cittadini del Sud ( gli emigrati più di tutti ) abbiano intrapreso un viaggio via autostrada … evitando maldestramente di prendere i vari traghetti che ci collegano ormai con ogni parte d’Italia: Genova, Napoli, Civitavecchia, Livorno, ecc. Conosco persone che hanno fatto giuramenti solenni per prendere solo le autostrade del mare citate.
Per tutti questi ….oggi vorrei raccontare un fatto recentissimo, accaduto ieri l’altro alla Camera . Penso che lo spettatore medio che ieri l’altro si sia messo davanti la TV per sentire la replica del Presidente Berlusconi, abbia sentito senza farci caso un passaggio relativo alla “accelerazione dei lavori per l’autostrada Salerno-Reggio Calabria” che destava nell’uditorio un brusio un po’ accentuato e in alcuni settori di sinistra delle vere e proprie risate. Soltanto l’indomani nel corso della seduta al senato, alcuni senatori facevano rilevare la mancanza di un serio piano infrastrutturale per il Sud e rimarcavano al proposito il taglio avvenuto nella stessa giornata, in Commissione LL:PP:, dei finanziamenti per la prosecuzione della Salerno-Reggio Calabria e quindi la conseguente gaffe di Berlusconi.
Questa situazione da commedia degli equivoci, denota se vogliamo la grande distrazione sulla vicenda annosa della Salerno-Reggio Calabria che nel 2006 doveva essere ultimata, secondo il piano programma. Ed è una vicenda che mette legna sul fuoco a quanti, criticano la vicenda del Ponte di Messina e la sua priorità in momenti di crisi del Paese, mentre sono richieste dagli osservatori più attenti della questione Meridionale le opere infrastrutturali relative alla velocità media delle Ferrovie .al Sud ( mentre si sono spese carrettate di miliardi per l’alta velocità) e ai collegamenti essenziali, ad esempio il completamento del triangolo autostradale della Sicilia.
Secondo questi economisti più avveduti , occorrerebbe una moratoria sulle grandi opere, come quella dello stretto che impegnerebbero, non solo la spesa preventivata di 6 mld, al proposito la Sen. Finocchiaro dichiarava ieri che soltanto col progetto esecutivo si potranno conoscere gli effettivi costi ….ma in atto si lavora al progetto definitivo ….per cui passeranno almeno due anni per quello esecutivo.
Restano però alcuni interrogativi che nessuno riesce a sciogliere, ad esempio:
A Messina il terremoto del 1908, stimato intorno all’11° grado della scala Mercalli provocò da 100.000 a 150.000 morti, una gran parte a causa di enormi ondate simili allo tsunami che tutti ricordiamo per l’evento del Pacifico. Sotto lo stretto di Messina si scontrano i due continenti Europa e Africa, per cui gli addetti ai lavori parlano di “terremoto atteso”.
L’Istituto di Geofisica tiene sotto controllo tutta la penisola con l’aiuto di 150 stazioni permanenti, ma nessuno finora è in grado di prevedere i terremoti e a questo punto l’interrogativo che circola in quegli ambienti è uno solo: “E’ possibile costruire manufatti resistenti anche a terremoti pari all’11° grado della Scala Mercalli ?”.
A tal proposito mi ricordo ancora di una nota pubblicata da Repubblica il 2 gennaio 2010 di Santo Piazzese che si intitolava: “E se poi il Ponte restasse a metà ?” … Si possono leggere vari interrogativi ma per farla breve ne riporto alcuni: “ C’è qualcuno disposto a credere che saranno davvero questi i costi finali? C’è qualcuno disposto a credere che il 1° gennaio del 2017 il ponte entrerà davvero in esercizio? Qualcuno può citare un precedente in Italia di un’opera la cui realizzazione abbia rispettato la previsione iniziale dei costi e dei tempi di realizzazione? Vogliamo parlare della Salerno Reggio Calabria? O della Palermo Messina ? O del MOSE di Venezia ? …..”.
Chi ha seguito stamane il collegamento di Rai 3 col Comune di Giampilieri di Messina si sarà reso conto, meglio di cento articoli che lo Stato ha chiuso il borsellino, chiedendo alla regione di fare la sua parte e in questo scarica barile i poveri cittadini sinistrati attendono ancora che i due Enti: Stato e Regione si mettano d’accordo per continuare l’opera di pulizia e di messa in sicurezza del costone …. mentre Lo Monaco, Responsabile della Protezione Civile della regione Sicilia dichiara che vi sono tantissimi altri Comuni della costa che richiedono lavori di messa in sicurezza per cui necessita l’intervento massiccio dello Stato … e allora concludiamo con le parole profetiche di Santo Piazzese: “In un periodo di vacche magrissime è dissennato impegnare somme così ingenti in un progetto che sotto nessuna veste può essere considerato prioritario rispetto a quella che è la vera emergenza in Sicilia e in Calabria: - avviare un’opera di sistematica, capillare manutenzione straordinaria del territorio, con la messa in sicurezza di corsi d’acqua, montagne, paesi e città”.
Nicola Graffagnini

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