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giovedì 3 giugno 2010

“Sfaqia XVII Kulturore Folklorike Për Vleresimin e Pakicave Etnike” - “XVII Rassegna Culturale Folcloristica per la Valorizzazione delle Minoranze Etniche”

di Anna Fucarino
Anche quest’anno il gruppo Folcloristico “Brinjat” dell’Istituto Comprensivo Statale F.sco Di Martino di Contessa Entellina, ha partecipato alla Rassegna Folcloristica delle minoranze etniche d’Italia, che si è svolta a Caraffa di Catanzaro. La rassegna, riservata agli studenti delle scuole appartenenti a comunità contraddistinte da minoranza storica, etnico-linguistica presenti nel territorio nazionale, giunta ormai alla XVII° edizione, è stata promossa, come ogni anno, dall’Istituto comprensivo di Caraffa (CZ). Essa consta di tre momenti fondamentali:
• Una ricerca concorso
• Un convegno di studi
• Una manifestazione folkloristica


Il gruppo folcloristico Brinjat, composto quest’anno da 20 elementi, 17 ragazze e 3 ragazzi, è partito da Contessa il 28 mattina, accompagnato dalla vice preside Prof.ssa Rosalia Scaturro, dai maestri Benedetta Nicolosi e Salvatore Glorioso, nonché da Papàs Nicola Cuccia, che ha lo ha preparato nei mesi antecedenti la Rassegna. Anche la sottoscritta ha accompagnato i ragazzi in qualità di docente di Lingua albanese.
Erano inoltre presenti altre personalità della comunità di Contessa Entellina, le due maestre ormai in pensione, ma promotrici dei corsi di lingua albanese a Contessa Entellina sin dagli anni ’70, ossia Tommasa Guarino e Giuseppina Cuccia, il prof. Giuseppe Cilluffo, l’avvocato Calogero Raviotta, la dott.ssa Tania D’Agostino, i signori Glaviano Andrea e Caterina Rizzuto, la collaboratrice scolastica Sara Schirò e Anna Chisesi. La componente familiare è stata rappresentata da Anna Traina, mamma di una ragazza del gruppo, mentre l’amministrazione comunale di Contessa ha presenziato nelle persone di Giusy Bellini, assessore al turismo e spettacoli, e Giovanna Schirò, assessore alla cultura.
Nella prima giornata, il gruppo ha effettuato una prima tappa di viaggio a Solunto, are archeologica vicino a Bagheria e, dopo l’attraversamento dello stretto di Messina, si è diretto verso il comune di Borgia di Catanzaro. Nei pressi di questo piccolo centro, si è fermato a visitare il Parco Archeologico di Scolacium che conserva nel sottosuolo i resti della città greca Skylletion e della romana Scolacium. All’interno del parco abbiamo potuto vedere la Basilica di S. Maria Della Roccella, uno dei monumenti più significativi medioevali della Calabria; il Teatro Romano, realizzato in due fasi nel I° e II° secolo d.C., che conserva ancora parte della gradinata e dell’orchestra, e il Foro. La passeggiata è stata particolarmente piacevole perché, oltre al parco, interamente circondato da ulivi ultra centenari, all’entrata vi erano parecchi alberi di gelso, bianco e rosso, presso i quali abbiamo allietato i nostri palati con gelsi freschi appena colti e mangiati.
A Borgia il gruppo ha alloggiato presso il “Feudo degli Ulivi”, una meravigliosa struttura, incorniciata da suggestivi panorami, simile ad un piccolo borgo, con un aspetto elegante e dal fascino antico.
La mattina del 29 il gruppo si è diretto a Catanzaro, una città che ha però le caratteristiche di un grosso paese.
Nel pomeriggio, così come da programma, il gruppo folcloristico “Brinjat”, con indosso i costumi, si è recato presso il comune di Caraffa. Qui è stato accolto dalla banda del paese, dai sindaci e amministrazioni comunali e rappresentati delle varie istituzioni scolastiche delle undici scuole partecipanti alla rassegna.
In un vortice di colori, suoni e canti, è iniziata la sfilata per le vie del paese, terminata poi nella Piazza dove erano già stati predisposti all’uopo il palco per le esibizioni e i tavoli per i giurati. Una dopo l’altra, hanno preso ad esibirsi tutte le scuole partecipanti, seguendo un ordine estratto a sorteggio: ogni gruppo ha cantato e danzato secondo il repertorio preparato, la giuria attenta e composta, ha espresso il proprio giudizio. Il Presidente della giuria, Giuseppe Iorfida, che per la decima edizione si è rivelato in infaticabile collaboratore, come sempre, in un commento con la sottoscritta, ha rivelato che l’edizione di Contessa è stata, a suo giudizio, la migliore in dieci anni, dopo quella di Firmo.
Ricordiamo infatti che il comune di Contessa Entellina, grazie al contributo dell’Unione dei comuni “Besa” ha avuto l’onore di ospitare la passata edizione della Rassegna.
Purtroppo, al momento dell’esibizione del nostro gruppo sul palco, ha cominciato a piovere, per cui ai ragazzi non è stato possibile eseguire l’intero repertorio predisposto per la manifestazione. Sono stati eseguiti solo due brani, sotto la pioggia dirompente, che non ha permesso al gruppo di mettere in mostra le proprie capacità canore. Nonostante tutto, alla fine vi è stata la piccola gratificazione di aver ottenuto il 3° premio per la miglior esibizione.
Il 30 maggio l’intera comitiva si è avviata sulla strada del ritorno, facendo una breve sosta a Reggio Calabria, dove ha potuto vedere i famosi Bronzi di Riace, che, al momento, sono in fase di restauro.
Stanchi ma contenti e fieri della magnifica e costruttiva esperienza, in tarda serata abbiamo tutti fatto ritorno alle nostre case.
Concludo con una breve considerazione personale. Nell’ultimo periodo Contessa sta vivendo una fase molto travagliata della sua storia, tanti sono stati i commenti, le parole dette, gli atteggiamenti poco piacevoli da parte di persone che sostengono tesi diverse. Anch’io potrei spendere parecchie parole in merito. La mia certo, è una posizione presa, le tradizioni e la nostra peculiarità linguistica e culturale non vanno toccate, e la Rassegna a cui il nostro Gruppo folkloristico ha partecipato, mi induce a fare una riflessione sulla valenza culturale della nostra etnia, riflessione che invito a compiere anche tutti coloro che leggeranno queste parole.
Riporto qui le parole pronunciate da una ragazzina della scuola di “Guardia Piemontese”, di minoranza occitana, durante la Rassegna: “la cultura è l’identità di un popolo”. Io aggiungo: senza cultura non esiste identità.
RRUAMI ATË CË ISHT YNI
Anna Fucarino

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