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mercoledì 12 maggio 2010

Il terremoto del 1968 nei ricordi di Nicola Graffagnini: il duro processo della ricostruzione

La vertenza Sicilia del 10 Luglio 1973
Una giornata di lotta che i lavoratori e i cittadini di Contessa e della Valle del Belice non potranno dimenticare è quella del 10 Luglio 1973, naturale conseguenza delle lotte territoriali dei numerosi Comitati intercomunali di sviluppo presenti in ogni area provinciale, venne chiamata  "Vertenza Sicilia"; e inaugura una nuova fase della battaglia meridionalista per garantire sviluppo e posti di lavoro al Sud, cui partecipano i Segretari nazionali confederali, tra cui Trentin della CGIL per garantire l’unità dei lavoratori del Nord e del Sud.
L’ORA titola: "La grande giornata di Palermo, con la fiducia di essere forti inizia una battaglia nazionale" e sotto il titolo riporta una foto del corteo ripreso in Via Maqueda e in primo piano si può riconoscere la delegazione di Contessa composta da operai edili e forestali e dal sottoscritto che allora davo una mano alla Camera del Lavoro; nella pagina successiva, la stessa nostra foto ingrandita occupa quasi l’intera pagina.
I ritagli del 1973 registrano dei fatti negativi avvenuti nei Cantieri di lavoro in paese che ci confermano oggi, a posteriori, la lentezza burocratica dell’Ispettorato Zone terremotate competente per ogni atto amministrativo e in special modo per la liquidazione degli stadi di avanzamento delle Imprese esecutrici di opere.
Ricordo che nell’Agosto del ’73 si perviene perfino alla proclamazione di uno sciopero al Cantiere della Cooperativa bolognese Edilter degli 80 alloggi, infatti il delegato Mulè del Consiglio dei delegati di Cantiere che richiede il rispetto della scadenza per la paga mensile, viene aggredito dal Capo Cantiere, successivamente nell’incontro avuto con i dirigenti venuti a dirimere la vertenza, apprendiamo che l’Ispettorato Zone Terremotate rallenta sistematicamente il pagamento degli stadi d’avanzamento, provocando l’effetto domino in tutte le Imprese.
Anche nel cantiere dell’Impresa romana Focanti, delle opere di urbanizzazione primaria, si registrano rallentamenti nei pagamenti e addirittura il 5 Novembre del 1973 vengono notificati 17 licenziamenti di operai per “riduzione di lavoro”, mentre da parte del Sindacato e dell’Amministrazione comunale si contesta la pretestuosità del provvedimento perché sono ancora da ultimare.
Per restare in tema, nell’Ottobre del 1974 leggiamo un altro titolo simile: "30 operai licenziati occupano il Cantiere Focanti"; che non intende richiedere la Cassa Integrazione per “mancanza di fondi”, l’Impresa infatti dichiara di vantare crediti per centinaia di milioni dall’Ispettorato Zone Terremotate e dal Comune di Contessa.
Nel corpo dell’articolo, commentavo così la notizia: "Un altro grave ritardo viene a bloccare la ricostruzione, mentre è indispensabile ultimare i lotti dei terreni su cui i privati dovranno ricostruire le abitazioni a carico dello Stato e le altre opere connesse, vedi scuole e servizi ammontanti a circa tre miliardi .. ." I ragazzi di Contessa continueranno quindi a prendere i reumatismi nella vecchia ed umida baracca del ’68 chiamata Scuola …. a 6 anni dal terremoto …" "IlSindaco Di Martino dichiara che il Comune pur essendo stazione appaltante non ha alcun ruolo nel pagamento degli acconti di competenza esclusiva dell’Ispettorato, cui gli Uffici comunali trasmettono gli atti di competenza con la massima sollecitudine. …per cui il ritardo lamentato è la conseguenza del farraginoso sistema procedurale previsto dalla Legge 241 del 1968".

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