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giovedì 27 maggio 2010

Il nostro sindaco è un uomo coraggioso: ha sfilato da piazza Marina a palazzo dei Normanni per protestare contro il Governo di Berlusconi e contro quello (in Sicilia) degli uomini di Miccichè. Nei prossimi giorni qualcuno si attende che Sergio Parrino sfili da piazza Matrice a piazza Umberto contro il sindaco Sergio Parrino.

E' davvero incredibile !
Sergio Parrino ieri ha partecipato ad una manifestazione contro il governo. Il governo nazionale di Berlusconi ed il governo regionale sostenuto dagli uomini di Miccichè. I vecchi amici di Sergio, quelli che a Contessa Entellina pur di averlo in lista in rappresentanza del PD, oggi sono col ... culo a terra senza avere alcun consigliere in Consiglio perchè tutti transitati nel PDL, per un attimo hanno pensato che il loro Sergio stesse tornando a casa. Avevano iniziato a lustrare ceramica e vetrate. Poi hanno saputo che in tanti, 30 sindaci, per moda, per ..ignoranza, per demagogia, hanno voluto farsi vedere nella sfilata accanto ai precari che sfilavano da p.zza Marina a palazzo dei Normanni.
Un uomo normale pensa: ma questi uomini del PDL, del centrodestra, che protestano contro i loro governi, come ai tempi andati faceva Bertinotti contro il governo Prodi, si sentono intelligenti ? Perchè all'interno del loro partito non chiedono ai vertici di cambiare la politica governativa senza la necessità di bloccare il traffico cittadino ? La risposta, ci dice un amico, è semplice: nel PDL non esistono organi di partito: decide tutto il duce e, in sede locale, i ducetti.
Ci chiediamo:
ma i giovani precari hanno fiducia in questi uomini che rappresentano il PDL, chiedono voti per il PDL, ma al momento di esigere una politica per i loro elettori non sanno fare altro che sfilare contro Berlusconi e gli uomini di Miccichè, che in fondo sono "i padroni d'Italia" e possono fare e disfare ?
E' vero, proprio vero, la serietà non abita più in Sicilia. Vittime (i precari) e carnefici (i governi degli affari propri alla Scajola) insieme. Ma in quale paese del mondo avviene ciò ?
Ma per caso protestavano contro quel finto capo dell'opposizione (un certo Bersani) ?

Sulla scia di quanto scritto riportiamo un articolo del giornale di sicilia:

Quei sindaci e deputati che si mescolano alla folla
di NINO SUNSERI

La rivolta sociale è dietro l'angolo. La vertenza dei ventiduemila precari impiegati nei comuni rischia di degenerare. Ieri mattina c'è stato il primo assaggio. Un migliaio di persone (ma gli organizzatori parlano di cinquemila) hanno manifestato davanti a Palazzo d'Orleans. Qualche momento di tensione con le forze dell'ordine e il lancio di uova rappresentano l'aperitivo, in realtà molto indigesto, di quanto potrebbe accadere nei prossimi mesi se la protesta non dovesse trovare una ricomposizione.
A preoccupare non è solo il pericolo di un incendio imminente. Ancora più grave il fatto che ad alimentare il fuoco siano uomini delle istituzioni. Al corteo di ieri, infatti, hanno partecipato numerosi sindaci. Qualcuno di loro riveste anche cariche nazionali all'interno della maggioranza di centro-destra. Uno spettacolo poco confortante: esponenti politici della maggioranza che, in piazza, gridavano slogan ostili al governo e offese personali nei confronti di Tremonti e Berlusconi.
Per carità sappiamo bene come vanno queste cose. In ogni democrazia il rispetto della libertà di espressione è sacro. Tanto più in Italia dove gli oppositori, anziché essere perseguitati, vengono ricoperti d'oro. Va tutto bene quindi. Resta il fatto che ci sono sedi acconce nelle quali gli uomini delle istituzioni possono esprimere il loro dissenso. Fra queste non è contemplata la piazza insieme a qualche migliaio di estremisti.
I sindaci e i deputati, soprattutto se appartenenti alla maggioranza, non possono e non devono mescolarsi alla folla. Sono uomini dello Stato e ne dovrebbero sentire l'onere e la responsabilità. Cercare il facile consenso sfilando insieme alla protesta è scorretto. Ma soprattutto inefficace. Tanto più che proprio gli uomini delle istituzioni sono responsabili, non meno di altri, dello stato delle cose, contro il quale si protesta oggi. Il problema dei ventimila precari negli enti locali è nato proprio da qui. Nessuno che abbia fatto fino in fondo il suo dovere. Non certo i sindacati che hanno chiuso un occhio se non entrambi. Non parliamo della classe politica che ha giocato sporco comprando clientele e voti con i soldi pubblici. Non sono esenti da colpe gli stessi precari che pensavano di aver trovato il grimaldello per entrare nella pubblica amministrazione senza alcuna selezione. L'insieme di tante furbizie ha provocato il disastro attuale.
Ora è assolutamente necessario fare chiarezza. Ognuno deve fare la sua parte con trasparenza e onestà intellettuale. Per primi proprio i sindaci e i parlamentari. Soprattutto se fanno parte della maggioranza. Il loro compito è quello di contribuire alla soluzione del problema. Non diventare essi stessi un pezzo del problema.

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