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martedì 13 aprile 2010

La Chiesa bizantina ha sempre saputo che Dio è nel bello, nel buono, nel vero. - Ratzinger ha virato in quella direzione con la lettera agli irlandesi sulla pedofilia.

Il problema che ha diladiato la Chiesa in questi ultimi anni sulla pedofilia, e che oggi la sta sottoponendo a severe critiche dei giornali, e degli osservatori di tutto il mondo sta in questo: nello scontro fra due beni, che purtroppo non collimano fra loro; da un lato il bene delle vittime della pedofilia (le vittime innocenti, i bambini) e dall'altro il bene della Chiesa, sposa di Cristo.
All'interno della Chiesa, a cominciare da Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI,  coloro che hanno avuto ed hanno il potere di decidere, sono stati posti davanti ad una scelta, per loro, difficile: proteggere le vittime della pedofilia per opera di uomini della Chiesa o proteggere la Chiesa (dagli scandali), abbandonando le vittime ?
Su un giornale di questi giorni leggiamo di un colloquio fra Socrate ed un sacerdote dei suoi tempi. La discussione era impiantata su questo tema:  un'azione è buona perchè piace a Dio, o piace a Dio perchè è buona ? Il sacerdote non ha esitazione e dice che un'azione è buona se piace a Dio. Socrate avrebbe voluto che la risposta fosse stata che ogni azione piace a Dio perchè è buona.
Il giornale riporta un altro esempio riferendo che Gandhi incontrando la folla che era andata a trovarlo dice: "Fino a ieri credevo che Dio fosse la verità, oggi so che la verità è Dio".
Socrate e Gandhi, in buona sostanza sono su una lunghezza d'onda distante dai tre pontefici romani sopra ricordati (almeno fino alla lettera di papa Ratzinger ai cattolici irlandesi di poche settimane fà).

Se una cosa è buona perchè piace a Dio, allora i preti pedofili (portatori di scandalo per la Chiesa dei credenti -essa che è portavoce di Dio-) non vanno denunciati alla polizia, ai carabinieri, ai Tribunali; il non denunciarli non solo non è una colpa, ma addirittura è meritorio.
Se c'è infatti da scegliere fra Dio e la Giustizia, scegliendo il primo scegli anche il secondo.
Con la lettera ai fedeli irlandesi avviene una svolta, perchè dice ai preti pedofili: "Dovete rispondere davanti a Dio onnipotente, come pure davanti ai tribunali debitamente costituiti". Da questo momento non è più vero che, se c'è da scegliere tra Dio e giustizia, scegliendo il primo scegli anche il secondo. E' vero l'inverso: scegliendo la giustizia scegli Dio. Nel passato la Chiesa ha sempre sostenuto che scegliendo Dio (ossia occultando, allontanando, lo scandalo dalla Chiesa) si sceglie il bene.
E' un operazione titanica quella di tentare di spostare la Chiesa, ossia convincerla che è scegliendo il bene, nella convinzione che lì sta Dio, che si scopre Dio. Questo cammino è iniziato, appunto, con la lettera agli irlandesi. Molte delle accuse rivolte proprio a Ratzinger, piuttosto che ai predecessori, non ha quindi molto senso. Va dato atto al Papa teologo che egli si sta incamminando dove già Socrate e Gandhi erano arrivati.

P.s.
L'ospitalità è il bene. L'autonomia assoluta, lontana dalla contaminazione dei "greci", della parrocchia di Don Mario è Dio. Se Socrate incontra Don Mario, questi, invitato a scegliere, come il sacerdote dell'epoca andata, per cosa opterà ? Opterà per Dio ?
Eppure Papa Ratzinger, il Papa teologo, sta virando per il bene, per il bene dell'ospitalità nel nostro caso, nel caso che si dibatte a Contessa Entellina (quello di respingere i bizantini dalla Chiesa romana). E' nel bene, nel bene dell'ospitalità, che c'è Dio. Dio non è una astrazione, nemmeno se lo si vuole nascondere nell'edificazione di una Chiesa dagli scandali nascosti.
Rifletta, rifletta, padre Mario Bellanca.

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