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sabato 10 aprile 2010

Il canto e la processione del KRISTOS ANESTI nel giorno di Pasqua costituisce uno degli aspetti più significativi della storia di Contessa.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Quest’anno nel periodo di Pasqua sono stato presente a Contessa, comunità di origine della mia famiglia e, quindi, anche mia, ed ho partecipato ai riti ed alle manifestazioni religiose. Ho assistito alla funzione dell’ ”apri porta” del sabato santo ed ho partecipato al canto notturno del KRISTOS ANESTI, scoprendo ed apprezzando il valore delle nostre tradizioni.

Sono rimasto turbato, però, per quello che è avvenuto il giorno di Pasqua all’arrivo della processione dei Greci nella Chiesa di Maria SS. della Favara e desidero, pertanto, svolgere qualche breve riflessione.
Il dialogo inter religioso tra fedeli, appartenenti a diversi riti della stessa religione cattolica, non può essere affrontato con le porte chiuse o semi chiuse né con la competizione di canti in italiano da contrapporre a quelli della tradizione greco bizantina.
Contessa ha una propria tradizione che la caratterizza e la contraddistingue non solo dai paesi vicini ma anche dagli altri paesi di origine Arbëreshë. Il canto e la processione del KRISTOS ANESTI nel giorno di Pasqua costituisce uno degli aspetti più significativi della storia di Contessa.
L'ostacolarlo significa non capire lo spirito intrinseco della nostra comunità. Si auspica pertanto che chi guida la comunità dal punto di vista religioso non ricerchi sterili contrapposizioni ma si adoperi per conservare le tradizioni che hanno espresso ed esprimono l’essenza della comunità contessiota.
Marco Cuccia

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