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mercoledì 17 marzo 2010

Sia la Commissione Tributaria a decidere la fondatezza dei ricorsi contro la TARSU 2008 (+ 160%)

Un pensionato-indennizzato di carica, un percettore di rendita, che è posato al Comune per non far nulla (testuali sue parole, proferite qualche tempo fà in più occasioni, al bar) ha ancora parlato. Nel passato diceva di non far nulla perchè il Sindaco non gli permette di far qualcosa. Adesso, ha ulteriormente parlato somministrandoci un pò di scienza.
Non facendo nulla in questi mesi, deve avere molto studiato con particolare passione le discipline giuridiche.
Da grande giurista ha sentenziato: 
"I ricorsi promossi dalla Federconsumatori e dalla Camera del Lavoro sono persi in partenza. Non andavano presentati alla Commissione Tributaria ma al TAR". Quei promotori dei ricorsi non conoscendo l'indirizzo del Tar sono andati a presentarli invece alla Commissione Tributaria.
 Che sciocchi ! Come mai prima di fermarsi alla porta della Commissione Tributaria non hanno telefonato a lui, indennizzato di carica, che avrebbe volentieri fornito l'esatto indirizzo del Tar ?
A sentire tanta scienza giuridica proferita da un "indennizzato di carica",  a noi di questo Blog, che abbiamo fiancheggiato e solidarizzato in ogni mossa con gli amici della Camera del Lavoro (Mimmo Clesi -nostro animatore- Piero Cuccia e Salvatore Verardo) e che nutriamo una infinita simpatia per l'avv. Li Causi (Federconsumatori), non resta che ritirarci a vita privata. 
Tutti noi che abbiamo sostenuto la "giusta" battaglia dei contribuenti di Contessa restiamo a bocca aperta di fronte alle parole "scientifiche" dell'indennizzato di carica, il quale non potendo "fare nulla" si è messo a fare il " ...di guardia" del datore di indennità e ha avuto tanto tempo a disposizione per studiare "DIRITTO".

Un anno fà, nel gennaio 2009, nella Sala Rai, parlò tanto -agitando le braccia- e dicendo che bisognava pagare gli avvisi di pagamento perchè la sua scienza giuridica, in mancanza dei versamenti dei contribuenti, gli faceva intravedeva il rischio che nelle casse comunale potesse interrompersi il flusso finanziario che consente, a lui e colleghi, mensilmente di percepire "l'indennità risarcitoria". Indennità che gli compete per aver fatto flop alle elezioni amministrative, dove ha raccolto un irrisorio numero di preferenze.

Durante la -cosiddetta- prima Repubblica si diventava assessori di un Comune per una delle seguenti due ragioni:
1) Si aveva una competenza in una branca dell'amministrazione e quindi il Sindaco si avvaleva di quelle doti;
2) Si aveva un largo consenso politico ed elettorale e quindi il Sindaco si avvaleva di quel supporto;

Nell'odierna seconda Repubblica, stando a quanto ci è consentito di assistere, si diventa assessore per mostrare a tutti che l'indennità risarcitoria è dovuta per non far nulla e sentenziare sciocchezze.

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